Il segmento testuale sull'Appennino è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 263
Brano: [...]del nemico e dimostrare praticamente ai contadini che i Volontari della Libertà difendono gli interessi nazionali e popolari. 5° Approfittare di questa azione per proporre la costituzione di squadre di difesa e di assalto di villaggio e mobilitare la popolazione tutta nella resistenza attiva ».
C.Gh.
Battaglione Alleato
Unità composta di partigiani italiani, soldati sovietici e paracadutisti britannici, operante nella primavera del 1945 sull'Appennino Toscoemiliano, a nord dell’Abetone (v.).
Il 5.3.1945, poco lungi dal passo dell'Abetone, fu paracadutato il maggiore inglese R. Farron (McGinty] con l’incarico di costituire un battaglione d’assalto appoggiandosi all’organizzazione partigiana locale. La nuova unità, successivamente attestatasi in Val d’Asta, venne formata con una compagnia di paracadutisti britannici al comando del capitano Stuart; una compagnia di partigiani sovietici, al comando del tenente Victor Pirogov; e una compagnia di partigiani italiani, al comando del capitano Remo Torlai [Tito].
Il comando dell’intera unità,[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 611
Brano: [...]lano il 5.9.1924, m. a Bologna il 5.7.1944; studente.
Di famiglia agiata, compì gli studi medi presso il Collegio delle Quercie a Firenze e si iscrisse poi alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Bologna. Dopo la morte del padre si dedicò, insieme al fratello, alla gestione della proprietà agricola familiare, ma all’indomani dell’8.9.1943 aderì alla Resistenza. Entrato a far parte della 7a G.A.P. (v.)f combattè sul monte Falterona e sull'Appennino bolognese. Nel giugno 1944, con altri tre giovani gappisti, attaccò un gruppo di militari nazifascisti e venne ferito nello scontro. Per salvare i compagni, rimase sul posto a coprirne lo sganciamento sparando con il suo mitra finché, esaurite le munizioni, cadde in mano a! nemico. Tradotto in carcere a Bologna, fu sottoposto per 15 giorni a interrogatori e torture
senza che nessuna rivelazione uscisse dalle sue labbra. Infine fu condannato a morte e fucilato. Alla sua memoria è stata conferita la Medaglia d’oro al valor militare.
Kàdàr, Jànos
N. a Salgótarjan (Ungheria) il 26.5. 191[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 513
Brano: [...]caduta del fascismo. Dopo I '8.9.1943 fu tra i primi organizzatori della Resistenza armata a Forlì (v.) e diventò comandante della 29a Brigata G.A.P., carica che mantenne fino alla Liberazione.
I
Monumento ai Caduti per la Libertà nel Comune di Casale Corte Cerro (Andrea Cascella, 1956)
Gasoli, Franco
N. a Reggio Emilia il 9.1.1925, m. a Villaminozzo (Reggio Emilia) il 25.5.
1944.
Partigiano della 26a Brigata Garibaldi operante sull'Appennino Reggiano, nel corso di un’importante azione militare condotta a Villaminozzo si offrì volontario per recare aiuto ad alcuni compagni rimasti isolati durante lo scontro. Portatosi allo scoperto in zona battuta dal nemico, venne colpito a morte.
Il suo nome fu assunto da un distaccamento e poi dalla 145a Brigata Garibaldi. Alla sua memoria è stata conferita la medaglia d'argento al valor militare.
G.Fr.
Cassitta, Antonio
N. a Calangianus (Sassari) il 5.1. 1898, ivi m. l’1.4.1971 ; laureato in legge.
Di famiglia benestante, era studente liceale a Sassari quando aderì alla Sezione [...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 254
Brano: [...]ccessivi, la sinistra e il Partito comunista in particolare, confermando nel tempo Urbino tra i comuni “rossi” d’Italia.
Bibliografia: Enzo Santarelli, Le Marche dall'unità al fascismo, Roma 1964 (ora Reprint a cura dell’istituto regionale per la Storia del movimento di liberazione nelle Marche, Ancona 1983); AA.W., PesaroUrbino dalla Unità alla Resistenza, Urbino 1975; Ruggero Giacomi ni, Urbino 194344, Urbino 1970; Giuseppe Mari, Guerriglia sull'Appennino, Urbino 1965; La 5a Brigata Garibaldi "Pesaro”, introd. di Paolo Giannotti, Pesaro 1980; Franca del Pozzo, Alle origini del P.C.I., Urbino 1971; Egisto Cappellini, "Marco" racconta... Il PCI marchigiano nelle memorie di un suo dirigente (19211956), Ancona 1983; AA.W., Aspetti della società marchigiana dal Fascismo alla Resistenza, Urbino 1979; V. Paolucci, Un democratico urbinate di fine secolo, Urbino, 1968; E. Santarelli, Città e Università: uno studio su Urbino, “Il Comune Democratico”, a. XXIII, n. 10, Ottobre 1968.
R.Gi.
Ursella, Angelo
N. a Buia (Udine) il 22.11.1893, ivi m. ne[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 279
Brano: [...]i. Durante gli anni di guerra, particolarmente duri a Ventotene per la fame, Roveda (che era un colosso) perse oltre 40 chili di peso, ma non un grammo del suo buon umore e della sua fierezza.
Roveda, Mario
N. a Piacenza il 7.5.1889, m. a Parma il 19.8.1958; ufficiale dell'esercito.
Generale della riserva, dopo 1*8.9.
1943 prese parte alla Guerra di liberazione, nelle fila della Resistenza. Membro della 12a Brigata Garibaldi operante sull'Appennino parmense, fu nominato comandante del
Comando piazza di Reggio Emilia (v.) e, come tale, guidò le formazioni partigiane della pianura reggiana fino al dicembre 1944.
Alla fine del 1944, per sfuggire alla cattura da parte della polizia fascista che già aveva nelle mani quasi tutti i membri del suo Comando, riparò in montagna e si mise in contatto con il Comando unico di zona del Reggiano. Successivamente venne nominato comandante del Comando NordEmilia, dal quale dipendevano le formazioni partigiane di Piacenza, Parma e Reggio.
Dopo la Liberazione, promosso generale di divisione per me[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 45
Brano: Ravenna
Le formazioni di montagna
Più complesse furono le vicende della lotta sull'Appennino ravennate, percorso da varie formazioni nate e operanti anche in un territorio più ampio, nelle confinanti province di Bologna e Forlì. Qui non si potè giungere a strutture stabili, nonostante la costituzione del Distaccamento “Strocchi” (che però non riuscì mai a divenire una formazione organica e ad agire suH'intero territorio appenninico) e la volontà di dar vita a un Battaglione “Ravenna” (che fu assorbito, ancor prima della effettiva costituzione, dalla 36a Brigata “Bianconcini”).
Poche settimane dopo T8.9.1943 le colline a sud di Faenza furono investite dal l’azione fantasiosa di Sil[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 319
Brano: Ospedali e medici partigiani
Ospedaletto da campo della 36a Brigata Garibaldi operante sull'Appennino Emiliano
dico, chirurgico, di isolamento) più una piccola sala operatoria. Qui affluirono partigiani di formazioni operanti in tutta la zona dell’Appennino Toscoemiliano e, in particolare, delle provincie di Modena, Bologna e Pistoia.
Toscana
A Firenze le suore delle infermerie delle carceri delle Murate e di Santa Verdiana riuscirono a ospitare clandestinamente partigiani feriti per curarli,
A Pisa, nel periodo in cui l’Arno segnò la linea del fronte fra le truppe alleate e quelle tedesche, l’Ospedale di Santa Chiara ospitò numerosi patrioti che non avevano più un nascondiglio si[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 803
Brano: [...] Cortesi, Contributo alla storia della « repubblica di Montefiorino », ivi n. 5, 1964; S. Micheli, Giorni di fuoco, Roma 1955; M. Cesarmi, Modena M Modena P, Roma 1955; M. Legnani, Politica e amministrazione nelle repubbliche partigiane, Milano, INSMLI, s.a.; E. Gorrieri, La Repubblica di Montefiorino, Bologna 1966; L. Arbizzani L. Casali, Montefiorino distretto partigiano, in « La Resistenza in Emilia Romagna », Imola 1970; P. Alberghi, Attila sull'Appennino, Modena 1969; A.L.P.I. A.N.P.I. F.I.A.P., Montefiorino prima repubblica partigiana, Modena 1972; L. Casali, La repubblica di Montefiorino medaglia d’oro della resistenza, Modena 197273; G. Verni, La Brigata Bozzi, La Pietra, Milano 1975.
L.Ca.
Monte Grande, Attacco di
V. Bosco di Rezzo, Battaglia di. Ai nomi dei garibaldini caduti nella battaglia, ricordati nella voce, sono da aggiungere quelli di Ettore Bacigalupo, Aldo Gagliolo e Italo Ghirardo.
Montegrazie, Scontro di
Villaggio a circa 8 km da Imperia, il 14.12.1943 Montegrazie fu teatro del primo scontro a fuoco della lot[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 757
Brano: [...]chiesta più umile che l'uomo possa avanzare: la richiesta di lavorare ».
Bibliografia: « Rassegna annuale dell’istituto storico della Resistenza in Modena e provincia », nn. 110, 19601969; P. Spriano, Triangoli della morte, Roma 1948;
C.G.I.L., Da Melissa a Modena, Roma 1950; M. Cesarmi, Modena M Modena P, Roma 1955; E. Gorrieri, La Repubblica di Montefiorino, Bologna 1966; I. Vaccari, Il tempo di decidere, Modena 1968; P. Alberghi, Attila sull'Appennino, Modena 1969; M. Pacor L. Casali, Lotte sociali e guerriglia in pianura, Roma 1972; 50 pagine per una storia viva della Resistenza, Modena 1972; L. Casali, La Repubblica di Montefiorino medaglia d'oro della Resistenza, Modena 1972
73; G. Verni, La Brigata Bozzi, La Pietra, Milano 1975.
LCa.
Antifascisti originari di Modena condannati dal Tribunale speciale durante la dittatura fascista (tra parentesi, gli anni di reclusione inflitti):
Adalgisi Alceste (4), Balugani Corrado (14), Barai di Primo (4 anni e 6 mesi), Barbi Guido (2 anni e 6 mesi), Bassoli Elio (6), Battisti G. Battista[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 746
Brano: [...]el Comando generale e dei Comandi regionali » (lettera del 24.8.1944). Esso invitò inoltre Comandi e partigiani a « ricevere le missioni con gli onori di rito e con le necessarie premure », ma nel contempo a « notificare immediatamente l’arrivo ai superiori Comandi » e ad « accertare l’attendibilità delle credenziali » (circolare 30.9.1944).
La cronaca del 194445 è ricca di episodi di questo controllo reciproco: le missioni americane operanti sull'Appennino Ligure in collegamento con le Brigate Garibaldi « Oreste » e « Arzani » avevano nelle loro file un cuoco partigiano « che non sapeva cucinare, ma in compenso conosceva assai bene l'inglese » (Pansa).
Non bisogna d’altro canto dimenticare quelli che erano i compiti « politici » delle missioni, primo fra tutti quello di sorvegliare le formazioni partigiane (soprattutto garibaldine) e di contribuire ad assicurare un certo equilibrio delle forze in campo, naturalmente a vantaggio di quelle moderate. Difatti le missioni intervenivano spesso nelle discussioni interne ai Comandi partigiani, ponen[...]
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| Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine sull'Appennino, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili. |
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