Brano: [...] « impero giapponese nazionalista all’interno e espansionista all’estero », sotto il comando supremo dell’imperatore e con il potere tenuto dai soli militari.

Altri scritti importanti furono quelli di Okawa Shumei che predicava la « missione universale » dello spiritualismo nipponico; e quelli di Gondo Seikyo e Tachibana Kosaburo che invece volevano il ritorno puro e semplice al potere dei samurai. Il fascismo giapponese si tingeva inoltre di panasiatismo con alcune punte di polemica antioccidentale. Si trattava naturalmente di uno strumento demagogico, in funzione dell’esps, .sione del capitalismo giapponese, il quale però consentì nel corso della seconda guerra mondiale di collegare all’invasione giapponese in Asia anche alcuni ambienti nazionalisti, impegnati nella lotta contro il colonialismo europeo.

Fu intorno a questa ideologia che nel decennio 192030 proliferarono in Giappone una serie di società segrete ultranazionaliste, saldamente collegate all’esercito, alla corte imperiale e anch’esse espressione dei grandi gruppi monopolistici[...]