Brano: [...]Zacharov

N. a Sviatetz (Ucraina) il 21.9.1883, m. a Mosca nel 1959.

Organizzatore di gruppi studenteschi fin dagli anni del liceo a Ostrov e studente universitario a Pietroburgo dal 1903, aderì alla socialdemocrazia. Dopo la rivoluzione russa del 1905 fu arrestato e deportato, ma riuscì a espatriare clandestinamente. Raggiunta Parigi, si laureò in legge alla Sorbona. NeH’emigrazione si mantenne su posizioni di sinistra con Trotzkij e gli « otzovisti », aderendo al gruppo « Vperiod ». Nel 1917 rientrò a Pietroburgo e fu con i « mezraiontzi » di Trotzkij che, in agosto, si fusero con i bolscevichi.

Entrato a far parte della Duma della capitale, ebbe successivamente numerose cariche nel governo sovietico: commissario del popolo per gli approvvigionamenti, delegato alle trattative di pace con l’Hataman dell’ucraina, membro del Comitato rivoluzionario panucraino (1920), commissario del popolo per l’agri

Brano: [...]zzo più alto alla classe operaia: dal 1906 al

1912 furono sciolte circa 600 organizzazioni sindacali, soppressi un centinaio di giornali e riviste; i maggiori dirigenti bolscevichi che non finirono in carcere o al confino dovettero fuggire all’estero.

L’attacco reazionario provocò grosse difficoltà nella direzione e nell’assetto unitario dei partiti della sinistra. Fra i bolscevichi vennero alla luce tendenze estremiste (come quella degli “otzovisti” che volevano il ritiro dei deputati eletti alla Duma) che, in realtà, nascondevano uno spirito di rinuncia alla

lotta date le difficoltà del momento. Molti intellettuali che avevano aderito al movimento rivoluzionario se ne allontanarono. Un gruppo di filosofi stampò la pubblicazione “Vechi” (Pietre miliari) schierandosi apertamente contro la lotta di classe e il materialismo.

Da parte sua, lo zarismo si rese conto che doveva cercare di crearsi una base di consenso nelle campagne. Portavoce di questa tendenza fu il primo ministro Stolypin che propugnò l’attuazione di una riforma agrari[...]