Brano: Neosocialismo
blicato nel 1928 dal belga Henri de Man.
L'opera di Henri de Man
N. ad Anversa nel 1886, giornalista, già sindacalista rivoluzionario e « marxista di sinistra », con la sua opera De Man rinnegava il suo stesso passato. Egli attuò una revisione del marxismo, condannando la rivoluzione socialista e la dittatura del proletariato. Il libro « Audelà du marxisme » ebbe una certa risonanza nel movimento operaio internazionale, segnatamente in Francia, Germania e Belgio (v.). Grazie alla fama così acquistata, De Man venne nominato segretario della Centrale di educazione operaia belga e poi d[...]
[...]ntative del movimento. Autore del Piano di lavoro belga, fece parte come ministro del gabinetto Van Zeeland (19351938). Nel 1940, dopo la capitolazione di Leopoldo III di fronte ai tedeschi, espresse pubblicamente le proprie simpatie per gli occupanti. Nel 1946 fu condannato per collaborazionismo a venti anni di lavori forzati, ma potè successivamente evadere dal carcere e riparare in Svizzera, dove morì nel 1953.
Sotto la guida di Déat
Il neosocialismo francese fu ca peggiato da Marcel Déat, a sua volta profondamente influenzato dalle idee di H. de Man.
N. nel 1884 e professore a Reims, Déat iniziò la carriera politica nel 1925 a Parigi come consigliere municipale e nel 1926 fu eletto deputato. Nel 1931 pubblicò sulla rivista Perspectives socialistes un lungo saggio di. critica del marxismo. Nel 1932 fu rieletto deputato. Nel 1933 raggruppò intorno a sé i parlamentari Renaudel, Marquet, Montagnon, Barthélémy e altri simpatizzanti, fra cui Remardier, e André Philip, sulla base deile idee di H. de Man. Nell’aprile 1933, durante il congress[...]
[...]ffondere i principi del corporativismo fascista.
Nell'agosto 1944, aH'indomani dello sbarco degli Alleati in Francia, si portò a Sigmaringen, in Germania, dove Fernand de Brinon aveva formato una Commissione governativa francese ed entrò a farne parte come ministro del Lavoro. Ma, di fronte al progredire dell'avanzata degli Alleati, decise di fuggire in Italia e trovò asilo in un convento presso Torino, dove morì dieci anni dopo.
Déat e il neosocialismo non ebbero mai l’adesione dei lavoratori francesi e la loro influenza sulle masse popolari fu pressoché nulla, anche se alcuni sindacalisti e intellettuali aderirono a questo movimento fino al 1940, e in qualche caso anche dopo (come il Belin che seguì Déat nel governo di Vichy).
Tr^ la scarsa produzione di M. Déat si ricordano: Perspectives socialistes (1930); Le Front populaire au tournant (1937); con Georges GuyGrand, Vuès sur le corporativisme, Archives de Phìlosophie du Droit et de Sociologie juridique (1938).
Alla sua morte ha lasciato un memoriale, tuttora inedito.
D. Lé.
M[...]