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Il segmento testuale lodigiani è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 7Entità Multimediali , di cui in selezione 3 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 397

Brano: [...]fficienza la linea ferroviaria e le altre importanti vie di comunicazione.

La pianura, fittamente intersecata di strade, non offriva basi sicure a grandi formazioni partigiane. L'attività delle bande si esplicò così soprattutto attraverso iniziative agili, colpi di mano, azioni rapide condotte da pochi uomini. Lodi costituì un ricco vivaio per le forze partigiane operanti in montagna: va ricordato, a questo proposito, che numerosi combattenti lodigiani operarono in Valsesia, in vai d’OssoIa e nell’Oltrepò Pavese. Aldo Aniasi (v.) che con Arrigo Coiro di Codogno, con

i fratelli Broglia e altri lodigiani aveva dato vita alle prime formazioni partigiane della zona, raggiunse più tardi Campertogno, in Valsesia. Qui, preso contatto con il raggruppamento « Comasco » e con Cirio Moscatelli, Aniasi guidò la formazione che, essendo prevalentemente composta di lodigiani, fu denominata » Fanfulla ».

Il C.L.N.

Nell’ottobre 1943 si costituì a Lodi il Comitato di liberazione nazionale che risultò composto da Pietro Ferrari (P.C.I.), Giuseppe Arcaini (D.C.), Ettore Simonini (P.L.I.), e dal sacerdote Giulio Granata. Alle riunioni parteciparono, via via, anche Celestino Trabattoni (P.C.I.), Edgardo Alboni (P.C.I.), Edoardo Meazzi (P.S.I.), Gianni Aguggini (D.C.), Sandro Rustioni (indipendente) e l’avvocato Bavaro (P.R.I.). Gli incontri avvenivano nei posti più diversi, seguendo le regole della clandestinità, ma più spesso ebbero luogo nel magazzino di Aguggin[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 429

Brano: [...] della Federazione comunista di Pescara, fa parte del Consiglio nazionale dell’Associazione nazionale perseguitati politici.

Camasco, Imboscata di

Frazione (300 ab.) del comune di Varallo in Valsesia (Vercelli), base di un distaccamento partigiano comandato da Pierino Rastelli, il 31.

12.1943 Camasco fu attaccata dal 3° Battaglione di Camicie nere della « Tagliamento ».

Avvertiti in tempo, i 20 uomini del distaccamento, in gran parte lodigiani, armati di una mitragliatrice Breda pesante, di un fucile mitragliatore e di moschetti si appostarono in attesa dell’arrivo dei fascisti. Al sopraggiungere del primo camion, essendo stato aperto il fuoco prima del momento convenuto, la sorpresa venne in parte a mancare. Nondimeno i fascisti, presi dal panico, abbandonarono il mezzo e si diedero alla fuga lasciando sul terreno, oltre a un morto, armi e munizioni.

Impadronitisi del camion, i garibaldini si appostarono nuovamente e mezz’ora dopo arrivò sul posto, in avanguardia, una piccola pattuglia di fascisti. Attaccati di sorpresa dai par[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 398

Brano: [...]ini. Gianfranco Cernuschi e Sante Abbà diedero la vita durante successivi scontri, rispettivamente alla Cascina Benzona e nei pressi delle carceri.

Alle ore 21 del 26, in località Gatta,

S.S. tedesche in ritirata riuscirono a circondare un camion in servizio di polizia. Sotto la minaccia dei mitra e delle mitragliatrici, i partigiani a bordo furono fatti scendere dall’automezzo, messi al muro e fucilati. Si trattava di 25 uomini, fra cui i lodigiani Carlo Minati, Enrico Pacchiarini, Giovanni Nano, Luciano Patrini, Samuele Verdelli e Giampiero Zanoncelli.

Nel corso dell’insurrezione furono catturate intere colonne tedesche, per un totale di circa 2.500 prigionieri, fra cui 93 ufficiali, oltre a molto materiale bellico. Negli ultimi giorni di aprile la lotta partigiana impedì ai nazisti di attuare i piani di distruzione degli impianti industriali e di pubblica utilità. Il trapasso dalla dittatura alla Liberazione potè quindi avvenire per mezzo del consapevole autogoverno del popolo, sollevatosi in armi contro il fascismo.

Partigiani [...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine lodigiani, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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