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Il segmento testuale leghisti è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 11Entità Multimediali , di cui in selezione 6 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 376

Brano: [...]zzazione della terra, il piccolo proprietario

o chi aspirasse a diventarlo era da considerare un elemento obiettivamente controrivoluzionario e andava perciò combattuto. Un movimento di braccianti sanseveresi che raggruppava circa 2.000 lavoratori (i cosiddetti terrage/isti) i quali miravano al riscatto di terre demaniali per diventarne i proprietari fu, ad esempio, costantemente oggetto di ostilità e di sarcasmi da parte dei socialisti e dei leghisti di Sansevero, sia prima che subito dopo la guerra 191518.

Questa visione settaria della lotta politica ed economica non impedì tuttavia, nei primi anni del dopoguerra, lo sviluppo dpi movimento contadino. Nelle precarie condizioni generali del tempo, un forte fascino esercitava sulla grande maggioranza dei lavoratori l'esempio della rivoluzione sovietica del 1917, per cui lo slogan più diffuso era: « Bisogna fare come in Russia ». Ciò portò a uno straordinario rafforzamento delle leghe e quindi del

Partito socialista che ne costituiva l’espressione, fino a fare di questo il primo partit[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 701

Brano: [...]atore delle diverse tendenze e delle diverse spinte che conducevano al partito e seppe proporre un disegno unificante, valido almeno sulla carta, e in una situazione normale pienamente coerente. Attorno alla sua idea vennero così a confluire tutte le varie esperienze del mondo cattolico ufficiale e non: vecchi deputati più o meno moderati come Meda, Longinotti, Micheli, Nava; giovani passati attraverso l’esperienza cattolicoliberale come Jacini; leghisti bianchi e sindacalisti come Grandi, Gronchi, Mauri; reazionari temporalisti come Reggio d'Aci e Del Giudice; « estremisti » cattolici come Guido Miglioli (v.), il battagliero leader delle leghe contadine padane; vecchi democristiani moderati come Cavazzoni ed infine uomini provenienti dalla Lega democratica come Donati (anche se solo successivamente) ».

Tutto ciò, in parte, era in aperta contraddizione con alcuni principi enunciati dallo stesso Sturzo nel già citato Programma di Caltagirone, ove aveva addirittura ipotizzato due partiti ad ispirazione cattolica: uno moderato ed uno progress[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 855

Brano: [...]po lo scioglimento dell’Opera dei Congressi (dicembre 1905) Murri con altri cattolici fondò a Bologna la Lega democratica nazionale, praticamente in opposizione alla vecchia linea di azione cattolica. La Lega traduceva in termini autonomistici un programma avanzato in tema di sensibilità sociale, che non era il vago populismo di don Aibertario e di Toniolo, ma una precisa qualificazione e una scelta politica. C’era nella impostazione dei giovani leghisti una sincera e non più strumentale adesione alla democrazia, una accettazione della libertà altrettanto naturale e moderna, il senso dei valori di un’Italia nuova, l’abbandono di ogni forma di legittimismo, l’aspirazione a uscire di minorità per entrare nella vita politica come partito e scindere le due sfere dell’azione politica e di quella cattolica. Autonomia sì, e non contro la Chiesa, ma sul modello di quanto da anni i cattolici avevano ottenuto e praticavano ol

XV MAGGIO WICMIil

Così ogni giorno. *it«azio»i, uisentl, divisi r«iT(iiarisó una batàigìia,

& quando?

fi. MURRI,

[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 819

Brano: [...]re suore guardiane nella sezione « guarnissaggio » del cappellificio RicciValera. La protesta si estese a tutti i lavoratori della categoria (2.050 uomini e 1.450 donne), per cui la Direzione della fabbrica fu costretta a ritornare sulla propria decisione.

Questo episodio, come molti altri analoghi che si verificarono in vari stabilimenti tessili della Lombardia, rivelò per la prima volta i contrasti esistenti tra « cameristi » socialisti e « leghisti » cattolici, facendo sì, come sottolinea Giuliano Procacci, che talvolta « l’aspetto più propriamente rivendicativo fosse subordinato alla polemica tra essi ». Nel settembre 1901 la Mutua cappellai, l’« Universale cappellai foresti » e l’« Unione lavoranti cappellai » si unificarono, dando vita alla Federazione nazionale lavoranti cappellai con sede a Monza e alla quale aderirono 38 sezioni con 3.563 soci. Ne divenne segretario Ettore Reina, la cui personalità contribuì a conferire alla Federazione una compattezza difficilmente riscontra

bile a quell’epoca in analoghe organizzazioni. Tutta[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 303

Brano: [...]nti e i contadini delle leghe non mollarono neppure quando il fascismo si organizzò in regime, con il carcere e il Tribunale speciale. Molti furono nelle campagne italiane gli episodi di resistenza aperta e anche armata alla dittatura fascista. Tra i più eroici, quelli in cui figurarono come protagonisti braccianti e contadini cresciuti alla scuola delle leghe: a Faenza (v.) come in risaia, tra le mondine (v.), come a Cerignola (v. Foggia) tra i leghisti di Giuseppe Di Vittorio.

Guerra di liberazione e dopoguerra

Nel corso della resistenza armata e della Guerra di liberazione lo spirito delle prime leghe animò molte formazioni partigiane (v. Lavagnini Spartaco, Divisione) e, sulla base della riflessione critica sugli errori di settarismo del periodo prefascista, fu possibile in quegli anni anche l’incontro con i contadini cattolici (v. Contadini e Resistenza). Incontro destinato a rafforzarsi ancor più e a dare frutti rilevanti, a Liberazione avvenuta, quando forti della critica degli errori passati le forze della Resistenza antifascist[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 302

Brano: [...]taliane (v. Eccidi in Italia).

Braccianti, salariati, contadini poveri, i proletari della terra cadono sotto il piombo del regio governo, amico degli agrari. Cadono come in una guerra civile. Ma dalla violenza e dalla strage trae alimento nei proletari agricoli, accanto alla coscienza di classe, una sempre più matura coscienza politica, la coscienza della sostanziale identità fra stato e classe capitalistica. Da qui l’adesione massiccia dei « leghisti » al socialismo, all’ideale socialista, inteso come generale redenzione sociale, liberazione totale, rivoluzione. La « lega » diventa sinonimo di socialismo. In molti casi è dalla lega che nasce la Sezione socialista, ma non dappertutto arriva la propaganda socialista nelle campagne. Il carattere bracciantile delle prime e più forti leghe si farà sentire a lungo nella storia del movimento contadino in Italia come un limite, oggettivamente settario e preclusivo e per ciò stesso negativo, ai fini dell’avanzata del socialismo e della democrazia del nostro paese. Sviluppandosi sul terreno della d[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine leghisti, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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