Brano: [...]ausen (già Oranienburg), Sobibor, Stutthof, Terezin, Treblinka. (Si vedano le rispettive voci).

Molti di questi campi avevano, negli ultimi anni di guerra, un grande numero di sottocampi dipendenti e kommandos di lavoro. Dei campi di sterminio polacchi (Treblinka, Belzec, Chelmno, Grossrosen, Maidanek, Sobibor e Stutthof), distrutti dai nazisti ira il 1943 e TI 1945, ci è rimasta scarsa documentazione.

I nazisti, con l’aiuto delle forze collaborazioniste locali, crearono inoltre e fecero funzionare numerosi altri lager in tutti i paesi via via occupati, dal Belgio all’Italia. Alcuni di questi servirono essenzialmente come stazioni di transito per l’invio in Germania; altri, furono invece veri e propri campi di steminio. In Italia funzionarono i campi di Fossoli, Gries (Bolzano) e, a Trieste, la famigerata Risiera di San Saba. (Si vedano le rispettive voci). Si calcola che siano passate per i lager nazisti non meno di 7.820.000 persone. Di queste, 7.125.000 vi lasciarono la vita, uccise nelle camere a gas o fucilate o impiccate o fatte morire [...]

Brano: [...]se la richiesta di Mihailovic, ma i partigiani jugoslavi non tennero conto delle direttive giunte da Mosca e continuarono a combattere con autonoma determinazione.

Quando, incalzato da schiaccianti forze tedesche, l’Esercito popolare fu costretto ad abbandonare i ter

ritori liberati della Serbia (dicembre 1941), Mihailovic ordinò ai cetnici di « legalizzarsi » presso le forze di occupazione e di mettersi alla testa delle amministrazioni collaborazioniste, allo scopo di trovarsi insediati al potere al termine del conflitto.

Nel gennaio 1942 il governo jugoslavo a Londra nominò Mihailovic ministro della Guerra. Mentre la propaganda occidentale faceva dell’ex colonnello serbo un eroe leggendario, esaltandolo come l’uomo che conduceva la lotta contro i tedeschi in Jugoslavia, in realtà il movimento cetnico andò irrimediabilmente screditandosi agli occhi delle masse popolari, mentre le forze capeggiate da Tito estendevano sempre più la propria influenza nel paese. Alla fine (1943) gli stessi inglesi si videro costretti ad abbandonare Mihailovic[...]

Brano: Susa, Sabotaggi in valle

erano comparsi il 15 settembre e, dopo pochissimi giorni, l’organizzazione Todt aveva iniziato i lavori di ripristino, su due turni di 12 ore compresi i giorni festivi. Mezzi meccanici imponenti erano stati concentrati nei dintorni di Bardonecchia e prigionieri di guerra, civili rastrellati e operai di imprese italiane collaborazioniste erano stati portati sul posto in tutta fretta. Il Comando partigiano della valle di Susa, costituito nell’ottobre 1943 a Villardora sotto la guida dell'allora maggiore Liberti [Valle), aveva previsto che occorressero due o tre mesi per il ripristino della galleria, ma i tedeschi erano riusciti neH'impresa in poco più di un mese: nella seconda metà di ottobre i treni militari e anche quelli civili avevano quindi ripreso a funzionare regolarmente da Torino a Modane e viceversa.

Attacco ai binari

Da quel momento, in valle di Susa l’azione di gran lunga più importante ai fini della guerra a[...]