Brano: [...]L’attività di partito è per ora limitata alla diffusione della stampa e alla raccolta di fondi. L'organizzazione sta sorgendo su basi regionali. Per quanto riguarda la città, è sulla base di officina e trova la sua forza maggiore nei depositi (3 per le Ferrovie dello Stato e 1 per le Ferrovie Nord). I compagni inquadrati (questo termine è relativo) ammontano a 150 tra città e altre località della regione. In prevalenza si tratta di macchinisti e fuochisti: 75; personale di officina: 40; personale viaggiante: 15; di manovra: 25; impiegati: 5. Mancanza quasi assoluta tra gli impiegati, negativo il personale di direzione.

Abbiamo posto la questione del lavoro sportivo [leggi: militare], necessità di cambiare radicalmente indirizzo dando la preminenza al sabotaggio. Hanno dato assicurazione che viene svolto un continuo e minuto lavoro di sabotaggio di discreto rendimento. Ancora non è stata data vita ad alcun organismo di massa. Niente Comitato di agitazione, niente C.L.N. >■.

Le condizioni della lotta

Il C.L.N. e i partiti antifascisti f[...]

Brano: [...]abilimento Tardy e Benech) la Leqa dei Metallurgici savonesi (costituita nel 1896) non poteva contare molto su maestranze che ancora ricordavano sgomente le lunghe crisi di lavoro di pochi anni prima: nell’agosto 1901, uno sciopero improvviso di 25 operai sbavatori finì con il licenziamento di tutti qli scioperanti e di 8 loro compaani fonditori che, unici, avevano solidarizzato con loro. Uguale risultato ebbe, neH’aqosto 1902, lo sciopero di 38 fuochisti, quantunaue la Camera del lavoro fosse riuscita a generalizzarlo per un giorno. Con il grido « O giustizia o sciopero

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Brano: [...]incontro/rapporto alla totale identificazione tra Partito socialista e proletariato triestino, concepita come evento naturale e quindi inevitabile. Un dato è comunque certo: quel partito costituì un nucleo di presenza attiva nella società triestina e diventò un polo d’attrazione per larga parte dei ceti subalterni già nei primi anni del Novecento, come dimostrò la vasta capacità di mobilitazione raggiunta nel 1902 in occasione dello sciopero dei fuochisti del Lloyd. La sollevazione popolare che, inaspettata e violenta, a quello sciopero si accompagnò e la rabbiosa reazione delle autorità di polizia costituirono, d’altra parte, per il giovane partito un momento cruciale di prova, una verifica decisiva della sua capacità di tenuta.

A partire da quella data, sotto la guida di leader prestigiosi come Valentino Pittoni (v.), Carlo Ucekar, Giovanni Oliva e Giuseppina Martinuzzi (v.), il movimento socialista potenziò le proprie strutture organizzative tentando di estendere la propria presenza dai luoghi di lavoro e dalle fabbriche al resto della s[...]