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Il segmento testuale filofascista è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 89Entità Multimediali , di cui in selezione 32 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 178

Brano: [...]peraio, contribuendo a inasprire anche i contrasti tra la « Vienna rossa » e le popolazioni rurali sotto l’influenza del movimento cattolico. Dopo i tumulti popolari di Vienna del 15. 7.1927, in risposta alle prime provocazioni fasciste, Seipel imboccò apertamente la via dell’autoritarismo e della riforma antidemocratica della Costituzione del 1920, teorizzando l’instaurazione di un regime corporativo, con l’appoggio del movimento paramilitare e filofascista della Heimwehr. Per giunta, nel 1931, durante le ripercussioni della grande crisi economica di quegli anni, un nuovo tentativo di realizzare l’unione economica con la Germania aveva messo in evidenza ancora una volta le fragili basi sulle quali poggiava l’indipendenza deH’Austria.

Il governo Dollfuss

L’eredità politica del Seipel doveva essere raccolta nel maggio 1932 dal cancelliere Engelbert Dollfuss (v.). Deciso a difendere l’indipendenza del paese contro il terrorismo nazista all’interno e contro le pressioni del Terzo Reich dall’esterno; ma, nello stesso tempo, volto a instaurare u[...]

[...]ania aveva messo in evidenza ancora una volta le fragili basi sulle quali poggiava l’indipendenza deH’Austria.

Il governo Dollfuss

L’eredità politica del Seipel doveva essere raccolta nel maggio 1932 dal cancelliere Engelbert Dollfuss (v.). Deciso a difendere l’indipendenza del paese contro il terrorismo nazista all’interno e contro le pressioni del Terzo Reich dall’esterno; ma, nello stesso tempo, volto a instaurare un regime corporativo, filofascista, cattolico e antisocialista, Dollfuss cercò la protezione dell’Italia fascista come argine alla minaccia tedesca. E, da Mussolini, fu incoraggiato alla violenta repressione del movimento operaio, culminata nelle giornate viennesi del 1215.2.1934, che videro il proletariato austriaco sollevarsi in armi contro la violenza fascista.

La definitiva messa al bando del movimento operaio (il Partito comunista era già stato interdetto nel maggio 1933) é l’entrata in vigore (1.5.1934) della nuova Costituzione corporativa, ispirata all’enciclica Quadragesimo Anno, accentuarono l’involuzione dell’Aust[...]

[...]epressione del movimento operaio, culminata nelle giornate viennesi del 1215.2.1934, che videro il proletariato austriaco sollevarsi in armi contro la violenza fascista.

La definitiva messa al bando del movimento operaio (il Partito comunista era già stato interdetto nel maggio 1933) é l’entrata in vigore (1.5.1934) della nuova Costituzione corporativa, ispirata all’enciclica Quadragesimo Anno, accentuarono l’involuzione dell’Austria in senso filofascista; ma, il 25 luglio successivo, l’uccisione di Dollfuss a opera di elementi nazisti richiamò l'attenzione sulla persistente minaccia di un Anschluss imposto dal Tèrzo Reich. Le misure militari predisposte da Mussolini al Brennero bloccarono per il momento altre iniziative naziste, ma già la guerra civile aveva paralizzato le possibilità di difesa del paese, costringendo il movimento operaio austriaco nell’illegalità.

L’Anschluss ^

L’Austria era ora al centro dei rap

porti tra fascismo italiano e nazismo tedesco: quando, in seguito alla avventura etiopica, l’Italia fu spinta a ricercar[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 167

Brano: [...]litica, per lo più clandestina.

Le persecuzioni fasciste, dopo aver quasi annientato le opposizioni socialcomuniste, si rivolsero successivamente contro gli altri partiti democratici, cioè contro i liberali (di orientamento prevalentemente amendoliano) e i popolari. Questi si trovavano ormai nettamente divisi in due ali: quella progressista dei giovani e dei sindacalisti (A/afa/e Menotti, Carlo Torelli, Gino Borgna, Enzio Julitta); e l’altra, filofascista, come del resto lo era gran parte delle gerarchie ecclesiastiche. L’ala filofascista, che aveva un proprio organo di stampa [L'Amico), era capeggiata da Pestalozza che, nell’aprile 1923, al IV Congresso nazionale del P.P.!. a Torino, insieme a Cornaggia, divenne fautore dell’» Unione nazionale » tra cattolici e fascisti.

Le elezioni del 1924 videro ancora una certa tenuta delle opposizioni. La lista nazionale liberalfascista ottenne il 50% dei voti ed elesse

8 deputati (Aldo Rossini, Amedeo Bel Ioni, Gian Giacomo Ponti, Roberto Forni, Paolino Pel landa, Giovanni Alice, Roberto Olmo, Nestore Mecco). I socialisti massimalisti elessero Riccardo Momigliano, i popolari Vitto[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 721

Brano: [...]i Usta

Ante Pavelic a colloquio con Mussolini (1941)

scia con un programma di azioni terroristiche e di conquista violenta del potere, incoraggiato e sostenuto dai fascisti italiani e tedeschi, interessati a indebolire la Jugoslavia aderente alla Piccola Intesa.

Nèl 1934 terroristi ustascia uccisero a Marsiglia re Alessandro; salì al trono Pietro II (reggente il principe Paolo). Nel 1935 divenne primo ministro jugoslavo M. Stojadinovic, filofascista e filotedesco, e con l'approssimarsi della seconda guerra mondiale la borghesia serba cercò una composizione del conflitto con i croati. Nell’agosto 1939, caduto Stojadinovic, il nuovo presidente del consiglio Zvetkovic accolse nel governo 5 ministri croati e firmò con Vladimir Macek — succeduto a Radic alla testa del Partito dei contadini croati — un accordo che prevedeva la concessione alla Croazia di una parvenza di autonomia e. la costituzione, a Zagabria, di una Dieta, per altro con scarsissimi poteri. Nell’aprile 1941 la Jugoslavia venne aggredita dalle truppe dell’Asse. Una parte della[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 118

Brano: [...]ze socialiste all’interno dall’altra. Spinto da Mussolini a schiacciare il movimento socialista nell'illusione di poter strappare in tal modo al nazismo la guida deH'agitazione antimarxista, Dollfuss finì per precipitare l’Austria nella guerra civile, con la sanguinosa repressione antioperaia del 1215.2.1934, da lui voluta contro il proletariato viennese.

Nel marzo 1934 l’accordo tripartito con l'Italia e l’Ungheria sembrò confermare il corso filofascista della politica inaugurata da Dollfuss, mentre la nuova Costituzione corporativa dell'1.5.1934 consacrava la fine delle istituzioni democratiche e il consolidamento della dittatura. Inviso però a Hitler per la resistenza opposta alle rivendicazioni annessionistiche del Terzo Reich e per la tendenza a gravitare piuttosto verso l’Italia fascista e cattolica, Dollfuss fu ucciso il 25.7.1934 nel corso di un putsch tentato da elementi nazisti.

Alla sua morte lasciò l’Austria gravemente lacerata dalla guerra civile e dalla dittatura, e in preda alle lotte di influenza tra Italia e Germania sulle [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 189

Brano: [...]ettorato italiano sull’Abissinia e la cessione di una parte del territorio, ma il « duce » si mostrò intransigente, ormai risoluto a compiere l'aggressione. Succeduto come ministro degli Esteri a Hoare, Eden prese allora netta posizione contro il fascismo, sostenendo fra l’altro la necessità di un inasprimento delle sanzioni economiche (embargo sul petrolio e chiusura del canale di Suez), ma non fu seguito nelle sue proposte dal governo francese filofascista.

Allo scoppio della guerra civile spagnola (1936), ostile a Hitler e a Mussolini (che chiaramente miravano a rovesciare l'egemonia anglofrancese in Europa), e tuttavia più ancora preoccupato da una possibile evoluzione della situazione spagnola in senso rivoluzionario, tale da estendere l'influenza comunista in Occidente (era l’epoca di massima espansione dei Fronti popolari), sostenne la politica del « non intervento ».

In acuto dissenso con l’arrendevolezza dimostrata da Chamberlain nei confronti del fascismo, tanto che in un incontro con Dino Grandi lo stesso Chamberlain si trovò a s[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 241

Brano: [...]dolfo Graziani (v.) in Somalia ebbero presto ai loro ordini il più grande apparato militare che mai fosse stato trasferito da una potenza coloniale in territorio africano.

AH'estero, questi preparativi evidentemente rivolti a un’invasione, anche se la diplomazia fascista cercava di tranquillizzare gli anglofrancesi, incontrarono l’opposizione dell’opinione pubblica democratica, più forte e decisa in Inghilterra che nella Francia governata dal filofascista Pierre Lavai (v.). Gli appelli fieri e drammatici di Hailè Selassiè, lanciati dalla tribuna di Ginevra, non potevano essere del tutto ignorati dai governi democratici e, in particolare, da quel

lo inglese che si trovava alla vigilia delle elezioni. D’altra parte, se i dirigenti delle potenze occidentali avessero voluto interpretare l’orientamento antifascista diffuso in strati popolari sempre più vasti dei loro rispettivi paesi, non sarebbero certamente mancati i mezzi per arrestare l’aggressione. Ma, in realtà, i gruppi imperialisti simpatizzavano in quegli anni per il fascismo: in Inghil[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 289

Brano: [...]a, la settimana lavorativa viene ridotta a 40 ore. 5.12: A UalUal (confine somaloetiopico) si ha un incidente di frontiera. La propaganda fascista inizia una campagna per mobilitare l’opinione pubblica contro « la barbarie abissina ».

22.12: Bilancio dell’attività del Tribunale speciale durante l’anno: 259 antifascisti condannati complessivamente a 1.297 anni di reclusione.

1935

4.1: Giunge a Roma Lavai, ministro degli Esteri francese e filofascista. Mussolini conclude con la Francia un accordo che gli assicura « mano libera » in Etiopia.

16.1: Il generale Emilio De Bono viene nominato alto commissario in EritreaSomalia. Mussolini assume personalmente il dicastero delle Colonie.

13.2: Incontro italobritannico a Londra. Si approvano gli accordi italofrancesi di Roma e si riafferma l’indipendenza austriaca.

7.3: Il generale Rodolfo Graziani viene nominato governatore della Somalia. Ha inizio la mobilitazione e la partenza per l'Africa Orientale di consistenti reparti militari.

23.3: Si intensifica la propaganda bellicista. Dal [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 421

Brano: [...]do sarebbe scaturito il Fronte popolare (v.). Nell'ottobre 1934 il P.C.F. propose la creazione di un largo fronte antifascista e ne delineò il programma. Nel novembre la spinta delle forze antifasciste determinò la caduta del governo di « unione nazionale » presieduto da Gaston Doumergue (costituito nel febbraio). Analoga sorte subirono il governo di « tregua civile » di PierreÉtienne FI and in nel maggio 1935 e poi, nel gennaio 1936, quello del filofascista Pierre Lavai (v.).

Nel giugno 1936 cadde anche il gabinetto di Albert Sarraut, ultimo vano tentativo della destra per impedire un governo di Fronte popolare. Il 14.7.1935, in un memorabile comizio svoltosi allo Stadio Buffalo di Parigi, comunisti, socialisti, radicali e altre forze di sinistra lanciarono il Fronte popolare. Nel gennaio 1936 ne venne elaborato il programma che includeva la richiesta di scioglimento delle leghe fasciste, democratizzazione della stampa, garanzie delle libertà sindacali, adozione di efficaci misure per assicurare la pace e per migliorare le condizioni di vita [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 626

Brano: [...]e della Germania nazista e dell’Italia fascista. Il patto, che in Italia venne subito pomposamente chiamato Piano Mussolini, fu firmato il 15.7.1933, ma ebbe la ratifica soltanto dell'Italia e della Germania, e non fu mai applicato per opposizione della Francia.

Nel 1935 venne concluso a Londra l'accordo marittimo anglotedesco che consolidava le posizioni della Germania nel Baltico, a danno dell'Unione Sovietica.

Il pericoloso orientamento filofascista del governo incontrava una sempre più vasta opposizione nella classe operaia. Un plebiscito in favore della pace, organizzato in Gran Bretagna nel giugno 1935, raccolse

11,5 milioni di firme. I firmatari si pronunciarono altresì per la sicurezza collettiva, per l'unità d’azione contro gli aggressori e per il disarmo generale.

Intanto, incoraggiate dalla politica governativa sorsero in Gran Bretagna la lega fascista dell’ex laburista Oswald Mosley (v.) e altre organizzazioni dello stesso carattere. In un primo tempo le organizzazioni fasciste godettero della tacita tolleranza dei governa[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 120

Brano: [...]nservatrici e nazionaliste delle associazioni degli emigrati giuliani e istriani. Il fatto che i circoli ufficiali filofascisti jugoslavi si mostrassero disposti ad abbandonare al loro destino le popolazioni dell'lstria e della Venezia Giulia, accentuò inoltre le divisioni in seno alle stesse associazioni nazionaliste. Nei gruppi di emigrati istriani a Zagabria e a Lubiana si verificarono scissioni. Nel 1940, per compiacere Mussolini, il governo filofascista jugoslavo arrivò a sopprimere tutte queste associazioni e i loro organi di stampa, provocando così un’ulteriore radicalizzazione e uno spostamento a sinistra di tutto il movimento nazionalista.

Con l’entrata dell'Italia nella seconda guerra mondiale, in Istria furono operati centinaia di arresti e numerosi furono i cittadini inviati al confino. La reazione colpiva di preferenza le famiglie aventi congiunti in Jugoslavia, perché più «sospette». Nel dicembre 1941, i fascisti montarono a Trieste un clamoroso processo terroristico con

tro 60 cittadini di origine slava: in maggior parte essi[...]


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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine filofascista, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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