Brano: [...]dizione nella musica contemporanea (Torino, Einaudi, 1955), pp. 3344. Per un accenno sul «primitivo» nella musica contemporanea vedi A. SCHAEFFNER, Musique primitive ou exotique moderne d'Occident in « Atti III Congr. Intern. di Musica » Firenze, 1938, pp. 176186.
(2) « Toute réflexion faite, le Sacre est encore une « oeuvre fauve », une oeuvre fauve organisée» (JEAN COCTEAU, Le Coq et l'Arlequin, Paris, 1918, p. 64).
(3) Per la definizione di etnomusicologia e del relativo campo di studi (musica primitiva, musica orientale, folklore) vedi B. NETTL, Music in primitive culture (Harvard University Press, Cambridge, 1956).
114 DIEGO CARPITELLA
che per alcune concordanze, implicite o esplicite, con la vita psichica dei primitivi (4) ha avuto come conseguenza una « mitica s e strumentale utilizzazione dei mezzi tecnicolessicali della musica primitiva. La proposta di analisi dei rapporti tra esperienza musicale contemporanea e musica dei « primitivi » comporta naturalmente uno studio di alcune caratteristiche del linguaggio musicale dei primitivi (sc[...]
[...]oncomitanza con la crisi del lessico musicale occidentale. L'interesse verso la musica dei primitivi fu dettato da varie ragioni, alcune delle quali in comune con le altre discipline etnografiche, storiche, religiose, antropologiche. Tra queste ragioni, lo sviluppo del colonialismo che diede la possibilità di conoscere direttamente e per lungo tempo i « primitivi » (non é un caso che la «musicologia comparata », come si chiamava alcuni anni fa l'etnomusicologia (23) si sviluppi nel periodo dell'influenza di Frobenius in etnologia); la possibilità di una più vasta documentazione sui popoli extraeuropei e la conseguente utilizzazione estetica, cosciente, di alcuni loro moduli espressivi.
In effetti i primi interessi verso la musica extraoccidentale si ebbero ad opera di missionari, come quelli spagnoli che durante il sec. XVII si occuparono della musica delle alte culture indios (24). Fu poi durante l'illuminismo che l'interesse verso la musica primitiva e orientale prese rilievo nelle opere di Rousseau, Amiot, Jones (25) che si occuparono di musica [...]
[...]XVII si occuparono della musica delle alte culture indios (24). Fu poi durante l'illuminismo che l'interesse verso la musica primitiva e orientale prese rilievo nelle opere di Rousseau, Amiot, Jones (25) che si occuparono di musica cinese e indiana, e quindi alla metà dell'800 con gli studi di Kiesewetter sulla musica araba (26).
L'interesse verso il folklore delle scuole nazionali romantiche sem
(23) Cfr. NETTL, op. cit., per definizione di « etnomusicologia ».
(24) R. STEVENSON, Music in Mexico (N. Y. 1953) in Nnrrr., op. cit. Nella presente bibliografia sono citati soltanto alcuni studi particolarmente utili alla nostra tesi. Per una bibliografia completa, v. B. NETT., op. cit., « Annotated Bibliography », pp. 145166, e « Notes », pp. 167174. Cfr. inoltre: J. CHAILLEY, Précis de musicologie, Presses Universitaires de France, 1958: cap. « L'ethnomusicologie » (par C. Brailoiu), pp. 3152; cap. « Organologie primitive » (par A. Schaeffner), pp. 5358; cap. « Antiquité orientale » (par A. Machabey), pp. 5972. Vedi J. KUNST, EthnoMusicology (The Hag[...]