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Il segmento testuale dell'Ossola è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 31Entità Multimediali , di cui in selezione 8 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 328

Brano: [...]dalla polizia fascista, rimase gravemente ferito in un tentativo di fuga; portato all’ospedale torinese di San Giovanni Vecchio, riuscì a porsi in salvo fuggendo dalla sala operatoria.

Riparato a Milano, partecipò all’organizzazione clandestina del Partito socialista, del cui Comitato esecutivo per l’Alta Italia fece parte fino alla Liberazione. Membro del Comando delle formazioni « Matteotti », fu tra gli organizzatori delle bande partigiane dell'Ossola (v.) e tra i protagonisti della « repubblica » ivi costituita. Durante le vicende della Resistenza tentò arbitrariamente un piano d’intesa con alcuni esponenti della Repubblica sociale (fra cui Edmondo Cione e Carlo Silvestri), tendente a concordare i termini di un incruento trapasso di poteri dal governo di Salò al C.L.N. A.I., ma il progetto fu sconfessato dal Comitato di liberazione e dal Partito socialista.

Comandante delle formazioni « Matteotti » nell’insurrezione di Milano, fu il primo a dare l’annuncio dell^àvvenuta liberazione della città dai microfoni della radio.

Dopo il 25.4[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 120

Brano: [...]

comunisti Porta, Roberti, Redimisto Fabbri e Dante Zaretti. L’insurrezione della vicina Villadossola (v.) costrinse i dirigenti locali più noti ad abbandonare Domodossola e a spostarsi nei dintorni. Domodossola ebbe il suo più grande momento di lotta nel settembreottobre 1944, quando divenne capitale della « Zona liberata » e sede della Giunta di governo della repubblica dell’Ossola (v.).

Bibliografia: Comune di Domodossola, La repubblica dell'Ossola, 1959; A. Azari, Un anno di Resistenza nell'Ossola, M.L.I., 1953.

Don

L’antico Tanais. Fiume della parte occidentale dell’Unione Sovietica. Nasce dal lago Ivan, bagna le regioni di Tuia, Riazan, Orlov, Voronez, Stalingrado, Rostov, e dopo un percorso di 1.870 km si getta nel golfo di Taganrog (Mare d’Azov). L’ansa formata dal Don nel suo punto più vicino al Volga delimita un grande bacino ricco di giacimenti minerari e di centri industriali.

La battaglia del Don

Durante la seconda guerra mondiale, quando i tedeschi si spinsero verso il Volga in direzione di Stalingrado, il corso s[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 351

Brano: [...]della Banca Commerciale Italiana, il commendatore Giuseppe Reina, direttore della Banca Lombarda Depositi e Prestiti, e il capitano Guido Bustelli di Lugano, del Servizio politicomilitare dell’esercito svizzero.

Bibliografia: A. Pizzoni, Il finanziamento della Resistenza (Relazione svolta al Rotary Club di Milano), in « Movimento di Liberazione in Italia », n. 24, maggio 1953; M. Giovana, La Resistenza in Piemonte, Milano, 1962; La Repubblica dell'Ossola, a cura della Amministrazione della città di Domodossola, 1964.

Fincato, Giovanni

Medaglia d’oro al valor militare alla memoria. N. a Enego (Vicenza) nel 1891, caduto a Verona il 6.10.1944; ufficiale dell’Esercito.

Combattente nella prima guerra mondiale, fu ferito due volte e conseguì il grado di capitano. Membro del Tribunale militare di Bologna tra le due guerre, raggiunto il grado di tenente colonnello, nel 1942 prestò servizio presso il Deposito del 6° Reggimento alpini, e successivamente assunse il comando del 167° Battaglione costiero in Francia, schierato lungo le coste della[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 404

Brano: [...]munista bresciana, entrò a far parte del C.L.N. locale, assumendosi il compito di mantenere i contatti con le prime formazioni partigiane della provincia. Nel febbraio 1944 fu trasferito dal Partito a Novara, come ispettore delle Brigate Garibaldi dell’Alto Novarese e responsabile politico della li Divisione, operante nel Cusio e nell’Ossola (commissario Pippo Coppo). Rappresentò successivamente il P.C.I. nel Governo provvisorio della Repubblica dell'Ossola (v.).

Dopo la Liberazione divenne segretario della Federazione comunista di Novara, poi segretario della Confederterra di Brescia e presidente dell’A.N.P.P.I.A. provinciale.

Londei, Italo

N. a Pieve Tesino (Trento) il 18.10.1921; maestro elementare. Sottotenente di artiglieria alpina, subito dopo l’8.9.1943 prese parte alla Guerra di liberazione, nelle file della Resistenza emiliana.

Partigiano sulle montagne di Bobbio (Piacenza), dopo aver militato nel Comando della Divisione G.L. « Piacenza » costituì una nuova Bri

zata, la 7a « G.L. », inquadrando per

lo più ex alpini del[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 325

Brano: [...]arretrato al ponte di Falmenta, a circa metà della stretta valle Cannobina. Il 12 settembre « Garibaldi » e « Beltrami » riuscirono a liberare temporaneamen

te Omegna e cercarono di spingersi fino a Gravellona Toce, ma dopo duri combattimenti — protrattisi per due giorni — dovettero desistere dall’attacco. Come Cannobio, anche Gravellona rimase così in mano fascista.

La « zona libera »

Il territorio liberato comprendeva l’intera vallata dell'Ossola e le alture circostanti, un triangolo la cui base a meridione può essere valutata in oltre 50 chilometri (in linea d’aria) e l’altezza in 60 chilometri, Con l’appendice della valle Cannobina gravitante sul lago Maggiore. I centri principali della regione in mano partigiana, oltre a Domodossola, erano Villadossola, Ornavasso e Mergozzo. In mano nemica restava tutto il lato inferiore del triangolo, cioè la fascia rivierasca del lago Maggiore, dal valico di confine italosvizzero di Piaggio Valmara fino a VerbaniaFondotoce e al nodo stradale di Gravellona Toce, il cui presidio si rafforzò grazie [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 328

Brano: Ossola, Repubblica dell’

sturbo al di là della linea di confine, riuscendo anche a respingere talune puntate esplorative del nemico che, da parte sua, si era saldamente attestato nei presidi di Intra, Gravellona, nonché negli altri centri a ridosso del territorio liberato.

L’attacco nemico

Il piano di attacco per la rioccupazione militare dell'Òssola fu elaborato dal tenente colonnello tedesco Buch, comandante del 15° Reggimento di polizia germanica, che il 7 ottobre lo comunicò a tutte le forze mobilitate per l'operazione. Queste assommavano a circa

12.000 uomini (contro i 3.000, o poco più, partigiani), cui venne affidato il compito di « stroncare la resistenza con pronto impiego di tutte le armi », per impossessarsi delle centrali elettriche e della linea internazionale del Sempione. L'attacco ebbe inizio il 9 ottobre. La gelida pioggia autunnale che accompagnò le operazioni belliche da quel momento fino alla conclusione aggravò le [...]

[...]uogno, furono avviati in Svizzera.

I garibaldini, meno provati dall'attacco nemico perché erano stati tenuti di riserva, si concentrarono a Mozzio, in valle Antigorio. Di essi, solo alcuni reparti dovettero espatriare, mentre il grosso delle forze, con una lunga marcia di venti giorni per erti passi ormai innevati, riuscì a portarsi verso il Cusio e la bassa Valsesia.

Oltre alle forze partigiane e alla Giunta, una vera folla dì abitanti

dell'Ossola cercò scampo oltre confine. Alcuni avevano preso parte in diversi modi alle vicende della « repubblica », altri avevano congiunti fra i partigiani e altri ancora fuggivano semplicemente davanti al timore delle prevedibili rappresaglie fasciste. Numerosi treni speciali delle due linee internazionali (la ferrovia del Sempione diretta a Briga e la linea secondaria delle Centovalli, raggiungente Locamo) portarono in salvo gli ossolani. La precedenza fu data ai feriti, che trovarono assistenza negli ospedali svizzeri, e a circa cinquecento bambini che la Croce Rossa svizzera sistemò presso famigli[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 458

Brano: [...] Direttive per l’insurrezione N. 16, che prevedevano e cassavano anticipatamente tutti i tentativi di evitare o rinviare la rivolta imminente, chiamando i compagni a « fare anche da soli [...] qualunque cosa dicano o pensino i nostri amici e alleati » (“La Nostra Lotta”, 10.4.1945).

Nelle giornate di aprile Secchia fu al suo posto di dirigente dell'insurrezione, a Milano, dove il 28, con Longo, passò in rassegna la formazione della Valsesia e dell'Ossola e partecipò alla sfilata e al grande comizio finale a piazza del Duomo.

Il 17 maggio egli si recò a Bologna per accogliere Togliatti, proveniente da Roma, e il 18 fu presente alla riunione presso la Segreteria milanese, nella quale il “capo del partito” pronunciò un discorso di mediazione (democrazia progressiva come distruzione totale del fascismo e avviamento in direzione del socialismo) che ottenne il consenso di Secchia e dei dirigenti del Nord. Nei giorni successivi accompagnò Togliatti a Torino, in altre città del Piemonte e a Genova, dove Secchia tenne un rapporto ai quadri. Il capo[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 707

Brano: [...]e capo di stato maggiore del Comando generale del Corpo volontari della iibertà (v.) e in rappresentanza delle Brigate Matteotti.

Nel dopoguerra riprese la professione forense, senza mai abbandonare le responsabilità civili: deputato dal 1953 al 1958, fu per trentanni attivissimo consigliere comunale a Monza, prima per il P.S.I., poi per lo P.S.I.U.P. e infine come indipendente.

Sugli anni che vanno dalla campagna di Russia alla repubblica dell'Ossola ha scritto un interessante libro di memorie: Tornim a Baita (Vangelista, 1983).

M.T.G.

Stura, Valle

Valle dello Stura di Demonte. Vallata alpina in provincia di Cuneo, risalente dalla pianura intorno alla cittadina di Borgo San Dalmazzo verso il confine con la Francia, cui

707


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine dell'Ossola, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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