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Il segmento testuale dell'Asse è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 31Entità Multimediali , di cui in selezione 23 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 69

Brano: [...]bbero dovuto facilitare questa azione furono intercettate e semidistrutte, sicché la sortita da Tobruk si fermò dopo 6 km. Il 23 si ebbero duri scontri a Sidi Rezegh e gli inglesi, ben organizzati in difesa, distrussero molti carri tedeschi, ricuperando lo svan* taggio che avevano subito negli scontri precedenti.

Il 24, Rommel lanciò tutte le sue forze mobili verso l'Egitto, per tagliare i rifornimenti agli inglesi e soccorrere le guarnigioni dell'Asse rimaste assediate lungo il confine, ma con questa mossa alleggerì la pressione sugli inglesi e diluì le proprie unità corazzate sulle piste desertiche, perdendo i vantaggi derivanti dall'unione delle forze. Egli aveva tentato un'azione di carattere psicologico, che altre volte gli era riuscita, consistente nel minacciare le spalle deH'avversario per obbligarlo a interrompere le operazioni in corso, ma il generale Ritchie, che il 26 sostituì nel comando inglese Cunningham, ordinò ai suoi di proseguire le operazioni e, nella stessa giornata, la guarnigione di Tobruk si collegò ai rinforzi che v[...]

[...] per obbligarlo a interrompere le operazioni in corso, ma il generale Ritchie, che il 26 sostituì nel comando inglese Cunningham, ordinò ai suoi di proseguire le operazioni e, nella stessa giornata, la guarnigione di Tobruk si collegò ai rinforzi che venivano da sud.

Soltanto il 29 novembre Rommel riuscì a riunire le proprie forze e, con queste, attaccò le unità uscite da Tobruk, ma ormai il divario di mezzi era divenuto incolmabile: le forze dell'Asse iniziarono il ripiegamento il 16 dicembre, abbandonando l'assedio di Tobruk e lasciando

in mano inglese quasi 20.000 prigionieri.

Se fino a quel momento la potenza britannica si era fondata sul dominio del mare, negli ultimi mesi i sommergibili tedeschi, gli assaltatori italiani e gli aerei giapponesi avevano eliminato il grosso delle corazzate britanniche e i convogli dell'Asse ripresero a raggiungere indisturbati la Libia, portando rinforzi a Rommel. Egli potè quindi attaccare nuovamente il 21.1.1942 e respinse gli inglesi sulla linea di Gazala. Consapevoli della loro inferiorità nel combattimento manovrato, gli inglesi disseminarono allora oltre un milione di mine sugli 80 km da Gazala a Bir Hakeim e crearono i boxes, campi trincerati difesi lungo tutto il loro perimetro in modo da rendere inutile l'accerchiamento, mentre i carri erano schierati in seconda linea.

Il nuovo piano di Rommel era relativamente semplice: simulare un attacco frontale e invece concentr[...]

[...]ea.

Il nuovo piano di Rommel era relativamente semplice: simulare un attacco frontale e invece concentrare tutta la propria forza mobile, aggirare da sud lo schieramento fortificato e cogliere alle spalle l'intera Vili Armata britannica. Ma poiché gli inglesi avevano una superiorità di mezzi corazzati di 3 a 1, con i loro potenti carri Grant inflissero dure perdite ai mezzi italotedeschi: a Bir Hakeim resistettero tenacemente e i rifornimenti dell'Asse furono alquanto rallentati.

La riconquista di Rommel (giugno 1942)

Gli italotedeschi si trovarono così bloccati dietro le linee nemiche e costretti a difendersi a loro volta,

ter'"

I panzer tedeschi entrano a Tobruk il 21.6.1942

ma neppure in questo caso gli inglesi seppero concentrare le proprie forze e si dissanguarono in ripetuti e inefficaci attacchi, mentre Rommel, apertosi un varco nei campi minati, potè ricevere i rifornimenti necessari per proseguire l'azione.

Bir Hakeim fu espugnata dagli italotedeschi rii giugno e, l'indomani, due brigate corazzate inglesi furono m[...]

[...] l'indomani, due brigate corazzate inglesi furono messe fuori combattimento. Alla sera del 13 gli italotedeschi disponevano per la prima volta della superiorità numerica dei carri e agli inglesi non rimase che ritirarsi, chiudendosi ancora nelle fortificazioni di Tobruk.

A questo punto Rommel agì con prontezza: circondò la città, il 20 attaccò con manovra coordinata aereicarricannoni, aprì una breccia e ottenne la resa (21 giugno): nelle mani dell'Asse caddero 35.000 prigionieri e cospicui rifornimenti.

In effetti, il successo di Rommel si spiegava col fatto che, partiti i difensori dopo il lungo assedio, Tobruk era diventata zona di retrovia: gran parte dei campi minati erano stati bonificati dagli stessi inglesi per riutilizzarne le mine sulla linea di Gazala, mentre la sabbia aveva riempito parte del fossato anticarro. Inoltre, i difensori di Tobruk erano ormai una confusa massa di uomini che, reduci da gravi sconfitte, non si erano ancora ripresi moralmente. Infine, questa volta le forze italotedesche avevano attaccato senza commette[...]

[...]izzarne le mine sulla linea di Gazala, mentre la sabbia aveva riempito parte del fossato anticarro. Inoltre, i difensori di Tobruk erano ormai una confusa massa di uomini che, reduci da gravi sconfitte, non si erano ancora ripresi moralmente. Infine, questa volta le forze italotedesche avevano attaccato senza commettere errori.

Il bottino catturato fu tale da poter riarmare YAfrika Korps e permettergli di spingersi verso l'Egitto, ma le forze dell'Asse verranno de

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 594

Brano: Appendice

Cartolina di propaganda fascista del 1941, per descrivere l’attacco congiunto delle forze dell'Asse contro l’Inghilterra

e a 29.000 tra feriti e congelati. Mentre così andavano le cose in Europa, la guerra si era estesa in Asia: considerando che l'attacco tedesco all’U.R.S.S. avrebbe costretto i sovietici a mantenersi neutrali su altri fronti, i fascisti giapponesi pensarono di poter sfruttare la favorevole congiuntura per dar corso al loro piano di conquista del continente. Dopo essere sbarcati nel luglio 1941 in Indocina (v.) con il beneplacito del governo collaborazionista di Vichy (v.) e senza incontrare opposizione da parte di Londra e Washington, il 7.12.1941 i giapponesi attaccaro[...]

[...]mportanza assunta da questi movimenti non solo sul piano militare durante il conflitto ma anche per determinare, in vari casi,

lo sbocco politico (v. Resistenza e Seconda guerra mondiale).

Gennaiosettembre 1943

Il rovesciamento di situazione determinatosi con la vittoria di Stalingrado e con l’entrata in guerra degli Stati Uniti emerse con molta evidenza in Europa e in Africa nel ’43: costrette a ritirarsi sul Fronte orientale, le forze dell'Asse furono completamente sbaragliate nell’Africa settentrionale grazie all'attacco combinato di truppe dell’impero britannico provenienti dall’Egitto e del corpo di spedizione americano sbarcato in Marocco e Algeria dal novembre 1942 (v. Africa del Nord). Perduta la battaglia di El

La regina e il re d’Inghilterra visitano i quartieri londinesi bombardati dai tedeschi (13.9.1940)

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 87

Brano: [...]ora diviso fra quattro Stati) in una « repubblica indipendente sovietica », previa la costituzione di un fronte antifascista dell’intera minoranza slovena e il collegamento d:i questa col movimento proletario e antifascista italiano.

Perseguendo tale scopo, nel 1939 strinse rapporti coi nazionalrivoluzionari, dai quali i comunisti sloveni ricevettero armi per l’insurrezione nazionale e sociale, prevista in caso di attacco militare delle forze dell'Asse alla Jugoslavia. L’opera di Tomazic fu rivolta specialmente a collegarsi alla gioventù slovena di ogni tendenza politica, delle città e della campagna; a partecipare alle manifestazioni giovanili culturali e a collaborare alla stampa clandestina per diffondere le idee socialiste e formare gruppi di giovani comunisti e simpatizzanti. Scriveva anche bozzetti e poesie di contenuto sociale. Questa sua tenace opera contribuì a creare nella Venezia Giulia le basi per la successiva lotta armata di liberazione nazionale.

Nel 1940, quando l’Ovra scoprì il movimento clandestino e arrestò ben 300 slo[...]

[...] Tomazic confermò le proprie idee comuniste e, nel l'udire la sentenza che lo condannava alla pena capitale, si erse davanti ai giudici fascisti con il pugno chiuso. Nelle lettere di addio affermò di dare volentieri la vita per un migliore avvenire del suo popolo.

Il 15 dicembre venne fucilato insieme a quattro connazionali nel poligono di tiro di Opicina presso Trieste e sepolto in segreto a Villorba presso Treviso.

Nel 1949 la Presidenza dell'Assemblea nazio

nale della Repubblica socialista federativa jugoslava gli ha conferito il titolo di “Eroe nazionale” (corrispondente alla Medaglia d’oro alla memoria). Al suo nome sono intitolate varie istituzioni jugoslave e, in Italia, la Scuola statale con lingua di insegnamento slovena di Trebiciano (Trieste), la Biblioteca del Circolo di cultura Tabor di Opicina (Trieste), una sezione del P.C.I. a Trieste, il Coro partigiano triestino.

M.K.W.

Tombetti, Giuseppe

N. a Cesena (Forlì) il 3.8.1902; muratore.

Appartenente a una organizzazione comunista clandestina collegata con il Ce[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 154

Brano: [...]ione clandestina e l'attività del PC a Trieste 192335 in “Italia Contemporanea", n. 121/1975; AA.VV., Comunisti a Trieste, Roma 1983; P. L. Pallante, Il P.C.I. e la questione nazionale, Udine 1980; S. Bon Gherardi, La persecuzione antiebraica a Trieste (19381945), Udine 1972; (a cura di S. Bon Gherardi e A. Petronio), La resistenza nel Friuli e nella Venezia Giulia — guida bibliografica, Udine 1979, voi. I e II; E. Collotti — T. Sala, Le potenze dell'Asse e la Jugoslavia, Milano 1974; E. Collotti, Il Litorale Adriatico nel Nuovo Ordine Europeo, Milano 1974; E. Collotti — T. Sala — G. Vaccarino, L'Italia nell'Europa danubiana durante la II guerra mondiale, Milano 1967; G. Fogar, Sotto l'occupazione nazista delle provincie orientali, Udine 1968; G. Fogar, Gabriele Foschiatti, Udine 1966; T. Sala, La crisi finale nel Litorale Adriatico (19441945), Udine 1962; B. Coceani, Mussolini, Hitler, Tito alle porte orientali d'Italia, Bologna 1948; G. Valdevit, La questione di Trieste [19411945], Milano 1986.

A ciò si aggiunga lo spoglio completo del “B[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 233

Brano: [...]rcito sovietico disponeva di una netta superiorità su quello nemico non so

lo in uomini, ma anche nei mezzi e per la qualità delle armi a disposizione. Alla base di questo cambiamento restavano i progressi dell’industria sovietica che avevano consentito di mettere in esercizio 2.250 nuove grandi imprese industriali.

Parallelamente ai successi sovietici anche gli Alleati in Africa avevano conseguito importanti risultati, cacciando le truppe dell'Asse e trasferendo l’attacco in Italia. La caduta del regime fascista italiano il

25.7.1943 e l’armistizio dell’8 settembre avevano segnato l’inizio di un irreversibile disfacimento del blocco nazifascista.

Nell’autunno 1943 si riunirono a Teheran (v.) i tre “grandi” (Stalin, Churchill e Roosevelt) per fissare i piani e i tempi del definitivo an

233



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 507

Brano: [...] arrestando Burghiba e i suoi collaboratori. Processati come responsabili dei disordini, questa volta i neodesturiani furono condannati a lunghe pene detentive e deportati in Francia, per scontare gli anni di reclusione in una fortezza presso Marsiglia.

Seconda guerra mondiale

All’inizio del 1943 Burghiba fu scarcerato in Francia dalle forze di occupazione tedesche che, mirando a strumentalizzare gli indipendentisti a favore della politica dell'Asse, decisero di rimandarlo in Tunisia per mobilitare la popolazione contro le forze armate anglofrancoamericane. Passando per l'Italia, nell’aprile

1943 al leader neodesturiano venne offerta la possibilità di parlare ai suoi compatrioti da Radio Bari a questo preciso scopo, ma ben rendendosi conto che i nazifascisti erano ormai alle corde, dopo il suo arrivo a Tunisi Burghiba tu abbastanza abile da non compromettersi soverchiamente. Infatti, dopo la fuga dei tedeschi e l’ingresso degli Alleati in Tunisia, egli potè cavarsela con una nuova assegnazione a domicilio coatto e non gli fu difficile[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 634

Brano: [...]ancia, dove (secondo informazioni pervenute dalla Croce Hossa) sarebbe deceduto in seguito alle ferite riportate in guerra.

B.Br.

Monumenti alla Resistenza

Opere artistiche o di particolare significato evocativo e simbolico prodotte dopo la Seconda guerra mondiale per ricordare la lotta di liberazione, la guerra partigiana e le vittime del nazifascismo.

Presenti in tutti quei paesi che dal

1939 al 1945 furono invasi degli eserciti dell'Asse, dove si ebbero quindi movimenti popolari di resistenza e guerriglie partigiane, queste opere si incontrano oggi con maggior frequenza laddove più intense, lunghe e diffuse furono le lotte e dove le nuove istituzioni sorte nel dopoguerra hanno più largamente fatto propri i princìpi ispiratori dellantifascismo e della Resistenza. In Francia, Belgio, Olanda,

634



da Contro ogni ritorno : dal fascismo alla Costituzione repubblicana : Provincia di Firenze, 2 giugno 1972 / \a cura di Claudio Galanti, Paolo Tinti, Giovanni Verni!, p. 71

Brano: [...]sagi delVinvemo russo. Sarà, nel giro di pochi mesi, un nuovo disastro; e sarà l'inutile sacrificio di altre decine di migliaia di soldati italiani.

Nel frattempo, incoraggiati anch'essi dalle strabilianti vittorie naziste, i giapponesi attaccano la flotta americana di Pearl Harbour, facendo così precipitare l'intervento degli Stati Uniti nel conflitto.

Malgrado tale smisurato allargamento dei fronti di guerra, nell'estate del 1942 le armi dell'Asse e del Tripartito

(Germania, Giappone e Italia) sembrano raggiungere l'apogeo del successo: l'Europa è interamente occupata e sottoposta allo sfruttamento e al terrore nazistg; l'Afrika Korp di Rommel punta su Alessandria d'Egitto; le decine di divisioni tedesche impiegate sul fronte orientale stringono d'assedio i caposaldi della resistenza sovietica e si propongono come obiettivo gli Urali; l'Inghilterra è martellata notte e giorno dagli Stukas e dai primi missili telecomandati, i “ Vau 1 nel Pacifico i giapponesi sono all'offensiva e occupano le Filippine, l'Indonesia, centinaia di isole[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 98

Brano: [...] del governo. Egli si fece allora attribuire poteri assoluti, si fregiò del titolo di Conducator (duce), impose al sovrano l’abdicazione in favore del figlio Michele (6.9.1940) e chiamò al governo la « Guardia di ferro », diventandone il capo supremo. Una volta al potere, si appoggiò ai circoli più reazionari dei proprietari terrieri, della grande borghesia e dell’esercito. Nel novembre 1940 firmò un protocollo che legava la Romania alle potenze dell'Asse e permise alle truppe hitleriane di occupare il paese. La sua politica di asservimento allo straniero arrivò a tal punto, che la stessa Guardia di ferro organizzò contro di lui una rivolta, che venne repressa in modo spietato (gennaio 1941), impiegando l’esercito.

Nel giugno 1941 la Romania partecipò all’aggressione contro l’Unione Sovietica e G.A. assunse il comando supremo dell’esercito. Dopo la facile avanzata al seguito delle truppe tedesche, durante la quale il dittatore si fece attribuire il titolo di maresciallo, seguirono la ritirata e la catastrofe. Battuto e messo in rotta l’eser[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 701

Brano: [...]cismo italiano, stringendo amicizie personali con vari gerarchi, fra cui Galeazzo Ciano.

Il 17.1.1939 il ministro degli Esteri fascista Ciano scriveva nel suo Diario: « L’ambasciatore di Germania, a nome di Ribbentrop, mi prega di fare qualche sondaggio a Belgrado per conoscere se Stojadinovic intende dare la sua adesione al Patto Anticomunista. Proverò. Ma a mio avviso è prematuro. Nessun dubbio sulle intenzioni di Stojadinovic nei confronti dell'Asse: solidarietà aperta e piena. Personalmente vorrebbe andare anche più oltre ».

Dal 19 al 21.1.1940 lo stesso Ciano fu ospite di Stojadinovic a Belgrado e tornò in Italia con la convinzione che il premier jugoslavo, deciso a instaurare un regime di tipo fascista nel proprio Paese, tenesse saldamente in mano la situazione. Dieci giorni più tardi Stojadinovic fu invece dimissionato dal principe reggente Paolo e sostituito al governo dal generale Cvetkovic. L’ex premier fu poi arrestato dal governo monarchico il 19.4.1940, internato fino al 18.3.1941 e infine consegnato alle autorità britannich[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine dell'Asse, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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