Brano: [...]be poi, intorno al 1933, un esperto tecnico nella persona del sottosegretario agli Esteri Fulvio Suvich che, di buon grado, si assunse la parte di equilibratore nei contatti con le rappresentanze estere,

ma anch’egli dovette subire i trasferimenti con i quali Mussolini si toglieva dattorno coloro che non

lo coadiuvavano come egli pretendeva.

In occasione della guerra d’Etiopia (v.), i funzionari di carriera ancora legati alla tradizione contariniana si fecero portavoce di una più prudente politica ma, non occorre dir

lo, inutilmente (R. Moscati). E più tardi, intorno al 1939, quando si preparava il rovesciamento delle alleanze e la divisione dell’Europa in due blocchi ideologicamente contrapposti, l’ambasciatore a Londra Dino Grandi rappresentò nel campo della politica internazionale l’inquietudine che si agitava dietro la facciata esaltante e trionfatrice del regime. Tentava così di prendere piede un orientamento diplomatico riluttante alla completa identificazione tra fascismo e nazismo, mentre si rivelavano più sensibili, nella dip[...]