Brano: [...]cale, grazie ai comunisti rimasti praticamente i soli sulla breccia. Nel luglio 1929, oltre 600 braccianti di Certaldo e dintorni occuparono la fattoria del Monte e, nonostante l’intervento della Milizia fascista e dei carabinieri, i lavoratori ottennero di essere assegnati alle varie fattorie della zona, mentre il segretario del sindacato fascista di Certaldo veniva destituito per punizione. Nel 1930, in occasione della riduzione dei salari, il colligiano Orazio Marchi, responsabile della organizzazione sindacale antifascista clandestina, organizzò a Empoli (v.) una manifestazione di vetrai, cui a
derirono gli stessi operai fascisti e sfociata in uno sciopero che venne riportato, destando meraviglia, dai giornali all’estero. Lo stesso Marchi, costretto a espatriare, riferirà su questa lotta al IV Congresso del P.C. d’I. a Colonia (1931) e l’esperienza verrà additata come esempio per tutto il partito.
Molti furono i volontari valdelsani accorsi a combattere in difesa della repubblica spagnola nel 1936. Fra questi si ricordano: lo stesso M[...]
[...] valdelsani accorsi a combattere in difesa della repubblica spagnola nel 1936. Fra questi si ricordano: lo stesso Marchi, prima commissario politico di battaglione e poi, ferito, direttore di una scuola di allievi ufficiali, che ritroveremo infine ai microfoni di Radio Milano Libertà (v.) durante la Seconda guerra mondiale; Arturo Lelli, di Castelfiorentino, che morirà in Spagna dopo essere stato tra i comandanti delle Brigate Internazionali; il colligiano Leo Franci. Quest'ultimo, figura emblematica dell'antifascismo valdelsano, già torturato dai fascisti con 17 pugnalate durante un primo arresto subito nel 1925 e arrestato di nuovo nel 1932 sotto l’accusa di aver fornito al Marchi i documenti falsi per l’espatrio, nella primavera del 1937 cadde pugnalato dai franchisti che lo avevano catturato in un’imboscata durante la difesa di Madrid.
La guerra di Spagna, sia con la costituzione di “fron:i popolari” locali fra socialisti e comunisti, sia con la comparsa di militanti del movimento “Giustizia e Libertà”, contribuì a rafforzare l’azione de[...]
[...]el regime e, tra loro, c’era perfino il figlio del vicefiduciario fascista; a Castelfiorentino, alcuni ex collaboratori del giornaletto fascista “La Valdelsa” (uscito nel
1941) e addirittura alcuni membri del direttorio fascista presero contatto con esponenti antifascisti ancor prima del 25 luglio 1943 e, più tardi, collaboreranno col C.L.N.. A Firenze, nel 1944, fra i redattori dell’organo del Fronte giovanile per la liberazione comparirà il colligiano Romano Bilenchi; già fondatore e collaboratore di riviste fasciste come “Il Selvaggio” di Mino Maccari (v.), fondato appunto a Colle Val d'Elsa e “Il Bargello”, più volte Bilenchi aveva avvicinato il compaesano Leo Franci, meravigliandosi del fatto che i fascisti ce l’avessero tanto con lui.
Il prezzo di tali risultati fu molto alto: dal 6.10.1927 al 21.6.1943 si ebbero in Valdelsa 50 processati dal Tribunale speciale, quasi tutti comunisti, 42 dei quali furono condannati (comprese 3 donne) a complessivi 196 anni e 3 mesi di reclusione. Sono da aggiungere gli anni di carcere inflitti dai t[...]