Brano: [...]fascio si costituì già nel dicembre 1920, e la sera stessa della fondazione i fascisti carpigiani, con l’aiuto delle squadre di Bonaccorsi e Pappalardo giunte da Bologna, diedero l’assalto — che fu respinto con fermezza dai lavoratori — alla locale Camera del lavoro. Era il primo atto di una lunga battaglia che, frazionata in cento episodi, continuò fino al consolidarsi del regime, fascista.
Durante gli anni della dittatura l’an
tifascismo carpigiano oppose una tenace resistenza passiva e in certi momenti anche una lotta attiva (alcuni scioperi degli anni 193033) al regime di Mussolini. Alla vecchia generazione dei Romildo Corradi, Augusto Borghi, Umberto e Giovanni Righi, Pioppi, Loschi, Gasperini, si affiancarono nella direzione del movimento altri quadri che nelle battaglie del 192025 erano stati tra i giovanissimi, come Alfeo Corassori, i fratelli Alfredo e Olindo Cremaschi, Walter Losi, i fratelli Verzani, Giusto Tu rei e decine di altri ancora. Molti, dei più anziani e delle nuove leve, finirono nelle mani della polizia fascista e, [...]
[...] i giovanissimi, come Alfeo Corassori, i fratelli Alfredo e Olindo Cremaschi, Walter Losi, i fratelli Verzani, Giusto Tu rei e decine di altri ancora. Molti, dei più anziani e delle nuove leve, finirono nelle mani della polizia fascista e, tradotti dinanzi a! Tribunale speciale, scontarono anni di galera e di confino.
Nella Guerra di liberazione
Quelle lotte e quei sacrifici seminarono su un terreno assai fertile. Subito dopo l’8.9.1943 il Carpigiano fu tra le prime zone d’Italia a organizzare la lotta armata contro i nazifascisti. I primi gruppi di giovani — quelli che dovevano di lì a qualche mese essere i più audaci combattenti della libertà, gli animatori dei 19 G.A.P. della zona — furono preparati alla lotta da coloro che avevano conservato negli anni del fascismo l’ossatura del movimento operaio e antifascista (oltre ai già citati, si ricordano Romeo Nadalini, Bruno Losi, Erasmo Silvestri, Gino Guaitoli, Giulio e Geminiano Bisi, Veles Bigi, Giovanni Righi, Celso Ghini, Ivo Ognibene, Ivano Bigarelli, Alfeo Guerra).
L’incetta di ar[...]
[...]li anni del fascismo l’ossatura del movimento operaio e antifascista (oltre ai già citati, si ricordano Romeo Nadalini, Bruno Losi, Erasmo Silvestri, Gino Guaitoli, Giulio e Geminiano Bisi, Veles Bigi, Giovanni Righi, Celso Ghini, Ivo Ognibene, Ivano Bigarelli, Alfeo Guerra).
L’incetta di armi, le prime azioni di sabotaggio alle comunicazioni stradali e ferroviarie, i primi attacchi a pattuglie di nazifascisti, fecero rapidamente maturare nel Carpigiano la lotta politicomilitare della Resistenza. Già sulla tarda primavera del 1944, con la denominazione di
I Zona, essa era tra le più efficienti delle 7 zone operative in cui era stata divisa la provincia di Modena (v.). Ne facevano parte i comuni di Carpi, Soliera, Novi e Campogalliano, con le frazioni di Limidi, Fossoli, Migliarina, Budriòne, Rovereto e altre, destinate ciascuna a essere teatro di audaci colpi di mano, a volte di vere e proprie battaglie.
II Distaccamento « Aristide »
Le 7 squadre in cui erano suddivisi i 19 G.A.P. del Carpigiano costituirono all’inizio dell’estate 1[...]
[...]di
I Zona, essa era tra le più efficienti delle 7 zone operative in cui era stata divisa la provincia di Modena (v.). Ne facevano parte i comuni di Carpi, Soliera, Novi e Campogalliano, con le frazioni di Limidi, Fossoli, Migliarina, Budriòne, Rovereto e altre, destinate ciascuna a essere teatro di audaci colpi di mano, a volte di vere e proprie battaglie.
II Distaccamento « Aristide »
Le 7 squadre in cui erano suddivisi i 19 G.A.P. del Carpigiano costituirono all’inizio dell’estate 1944 il Distaccamento « Aristide », dal nome di battaglia di uno dei primi caduti, Geminiano Bisi.
Tale formazione fu inquadrata nella Brigata « Walter Tabacchi » che operò in tutta la bassa modenese, e verso la fine della guerra, quando la suddetta brigata diventerà Divisione «ModenaPianura», l’originario distaccamento, che con i combattenti delle S.A.P. avrà superato i
2.000 effettivi, si suddividerà in 7 brigate, costituendo il Gruppo di brigate « Aristide ». Furono via via comandanti e commissari di queste formazioni, oltre a qualcuno degli anzian[...]
[...]to il Fronte della gioventù, fondatore e animatore Sandro Cabassi, fucilato dai fascisti; operavano i Gruppi di difesa della donna, promossi da Maria Beltrame (Franca) e dalle sue giovani compagne. Decine, centinaia di famiglie ospitarono partigiani, custodirono i loro depositi, dettero alle formazioni staffette per i collegamenti, preziose informazioni e rifornimenti.
Dopo il proclama Alexander (v.), lungi dallo smobilitare, i partigiani del Carpigiano intensificarono la loro attività. La prima battaglia campale si svolse nei pressi di Cortile l’1 il2.1944: dopo accaniti combattimenti, 120 tra gappisti e sappisti respinsero il tentativo di infiltrazione compiuto da oltre 200 nazifascisti. Seguirono, il 19 dicembre, l’attacco in forze alle tre caserme di Gonzaga, dove cadde uno dei più valorosi combattenti della zona, la Medaglia d’oro Alcide Garagnani, e il 23.2.1945, quello alle caserme di Concordia (v.). Infine, il 17 marzo, ancora un’impegnativa battaglia sulla piana di Rovereto: da più parti, oltre 1.000 nazifascisti cercarono di penetr[...]