Brano: Francia
Passati nell’illegalità, i dirigenti della classe operaia francese, tra i quali primeggiava Luigi Augusto Blanqui (180581), continuarono l’indomita lotta fino al romantico tentativo insurrezionale « blanquista » del maggio 1839. Anche quel tentativo fu soffocato nel sangue di centinaia di morti.
Tra i numerosi rivoluzionari stranieri che presero parte a quelle lotte si trovavano tre tedeschi: lo studente Karl Schapper, il calzolaio Enrico Bauer, l’orologiaio Giuseppe Moli. Costoro, fortunosamente scampati all'arresto e rifugiati a Londra, continuarono in terra britannica l’attività rivoluzionaria. Nella capitale britannica diedero vita, nel 1840, a una Unione educativa dei lavoratori tedeschi (formata soprattutto da sarti) che nel 1847, con l’intervento di Engels, si trasformò nella prima Lega d[...]
[...]toro, fortunosamente scampati all'arresto e rifugiati a Londra, continuarono in terra britannica l’attività rivoluzionaria. Nella capitale britannica diedero vita, nel 1840, a una Unione educativa dei lavoratori tedeschi (formata soprattutto da sarti) che nel 1847, con l’intervento di Engels, si trasformò nella prima Lega dei comunisti, alla quale pochi mesi dopo avrebbe aderito anche Marx.
Negli anni che seguirono il fallimento della rivolta blanquista la classe operaia francese continuò a battersi. Nel 1848 si schierò, a fianco della borghesia progressista, contro il governo reazionario di Luigi Filippo (rivoluzione del febbraio) ; ma dopo il colpo di stato del 1851, che vide Luigi Bonaparte autoproclamarsi Napoleone III, gli operai si levarono contro questa nuova dittatura. Crisi economiche, guerre, lotte sociali e altre repressioni caratterizzarono gli anni del cosiddetto Secondo Impero (18511870), nel quale la borghesia francese, capeggiata da Napoleone Ili, tentava faticosamente di inserirsi nel più elevato contesto economico europeo d[...]
[...]esi dopo, rovesciando il potere borghese e instaurando a Parigi la Comune (18.3.1871), il primo «governo della classe operaia » (Marx).
Il successivo rapido accordo raggiunto dai borghesi con la Prussia dimostrò come, in realtà, la borghesia francese temesse gli operai e la loro « repubblica sociale » assai più degli invasori stranieri. Incertezze, errori, contraddizioni minarono inevitabilmente il nuovo potere operaio, diviso tra maggioranza blanquista (di estrema sinistra) e minoranza proudhoniana. Ciò che principalmente mancò fu l’appoggio rivoluzionario dei contadini; ma in ogni caso la vicenda illuminante della Comune parigina costituì una alta esperienza rivoluzionaria, alla quale avrebbero attinto insegnamento i proletari di ogni parte del mondo.
Isolata dal resto della Francia, assediata da un intero esercito, Parigi si difese con leggendario eroismo: uomini, donne, fanciulli, operai e intellettuali d’avanguardia combatterono tutti assieme sulle barricate, resistendo dal 2 aprile al 28
maggio contro forze schiaccianti. Nello st[...]