Brano: Alvaro, Corrado
Contro la guerra e il fascismo
Come per tutti gli uomini che contano nella sua generazione, anche per Alvaro le esperienze cruciali sono state due: la guerra e il fascismo. L’uomo che dà sul primo conflitto mondiale un giudizio come questo, non mostra certo di ignorarne la portata di catastrofe tutt’altro che accidentale, quasi logico proseguimento di una condizione storicobiologica che soltanto per ipocrisia si chiama pace: « È come se il mondo dovesse seguitare a vivere per anni tra torrenti di pioggia, di grandine, di fulmini; ci riducono a puro istinto. Se l’Italia avesse dovuto riassumere in tale esperienza la sua fatica a vivere, non avrebbe potuto inventare di meglio». (Vent’anni, Milano, 1930, p. 225). Il trauma prodotto dalla guerra si dilata con l’avvento del fascismo, nei confronti del quale C.A. nutre fin dall’inizio un’avversione istintiva. « Per lui » scrive C. Salinari « il fascismo si manifestò come il trionfo di quelle forze e di quegli aspetti della vit[...]
[...]e lotte sociali nel suo paese, viste attraverso la lente — talora semplificante, ma le più volte efficace — di un’ideologia rivoluzionaria di tipo « populistico ». Se la sua forza è nella descrizione dei moventi e degli effetti della ribellione che fermenta sotto la crosta di apparente rassegnazione della gente contadina della sua terra, il limite di quasi tutti i suoi romanzi va visto nella necessità, che in A. sembra addirittura una componente biologica, di imprimere al racconto un crisma ideologico che riaffermi, al di là di ogni motivazione e soluzione letteraria, la sua fede politica. Appunto così, spesso, al centro di una rappresentazione vigorosa, si assiste alla caduta nel puro e semplice manifesto ideologico, in maniera piuttosto teatrale ed elementare. Eppure tali ingenue e, se si vuole, arbitrarie concessioni, volte a dichiarare il proprio costante impegno di milizia rivoluzionaria, vanno considerate nel contesto, prima che letterario, politicosociale del Brasile attuale, senza scindere la « poesia » dalla « ideologia », ma inseguen[...]