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Il segmento testuale belogardisti è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 6Entità Multimediali , di cui in selezione 6 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 490

Brano: [...] a far parte della Consulta locale istituita dai fascisti e giurarono fedeltà a Benito Mussolini I’8 giugno di quello stesso anno.

Impegnata particolarmente in azioni contro i partigiani e nella lotta contro i comunisti, la Bela Garda costituì una “Legione slovena” comandata da Rudolf Smersu ed ebbe il pieno appoggio delle autorità ecclesiastiche cattoliche slovene che misero a disposizione dei reparti i loro cappellani. Il coordinamento tra “belogardisti” e autorità militari italiane di occupazione fu sancito da un accordo dell’estate 1942 con il Comando dell’XI Corpo d’armata (generale Robotti).

La "Legione della morte"

Il reparto belogardista più malfamato fu la “Legione della morte”, operante alle dirette dipendenze dal Comando della Divisione “Isonzo” a Novo Mesto (v. Slovenia). Nei documenti ufficiali italiani, le formazioni belogardiste venivano indicate come reparti MVAC (Milizia volontaria anticomunista).

Al momento della caduta del fascismo in Italia (25.7.1943), la Bela Garda contava poco più di 6.000 uomini dislocati in 10[...]

[...]ando della Divisione “Isonzo” a Novo Mesto (v. Slovenia). Nei documenti ufficiali italiani, le formazioni belogardiste venivano indicate come reparti MVAC (Milizia volontaria anticomunista).

Al momento della caduta del fascismo in Italia (25.7.1943), la Bela Garda contava poco più di 6.000 uomini dislocati in 104 presìdi. Di questi, circa 500 caddero uccisi in scontri con i partigiani nel corso del mese di settembre, quando venne a mancare ai belogardisti l’appoggio dell’esercito occupante. Circa un migliaio furono quelli che passarono nelle fila partigiane e altri

2.000 furono fatti prigionieri. Gli altri si misero invece al servizio dei tedeschi, formando reparti detti S/ovenski domobrani.

I capi della Bela Garda catturati dai partigiani dopo il 25 luglio furono processati dal 9 all’11.10.1943 dal Tribunale popolare di Kocevje e condannati a morte come traditori. Fu il primo processo ufficiale a criminali di guerra celebrato in Europa.

G.Sco.

Belgiojoso, Lodovico Barbiano di

N. a Milano l'1.12.1909; architetto. Nel 1928 si isc[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 631

Brano: [...]lla zona del CollioBenecija a quella operativa del IX Korpus, seguendo l’itinerario Tribil dì Sopra DrenchiaLuicoguado dell'lsonzoMontenero di CaporettoCiandraSelafìutte di Gracovapassaggio del fiume BacciaNovachiCirehinaZakris^Rauna,

Riorganizzato nel gennaio 1945, il Battaglione proseguì le operazioni nella zona CirchinaTribussaPredmaLoquaTarnova e dovette lottare contro « il nemico più temibile di quel periodo: la fame », e contro cetnici, belogardisti, domobranzi, « azzurri » spagnoli e fascisti italiani, impiegati dai tedeschi per azioni antipartigiane particolarmente feroci.

Nei mesi successivi il Battaglione seguì le sorti delia Divisione, spostandosi continuamente nel Primorski, nel Dolensko, a Kocevie, a Ribnica, per giungere il 6.5.1945 a Zalogi alla periferia di Lubiana. Da qui, nuovamente riordinato e sempre nella 157a Brigata « Picelli »», proseguì per Longatico e infine, il

18.5.1945, raggiunse Opicina (Trieste).

Il 20 maggio entrò a Trieste « sfilando per le vie della città con la scorta d'onore dei reparti corazzati sl[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 557

Brano: [...]di Lubiana e le guarnigioni lungo la ferrovia MariborTrieste, linea che essi avevano occupato fin dal 22 agosto nonostante le proteste del Comando italiano. Le trattative dei partigiani con i vari Comandi italiani per il passaggio in massa delle truppe nelle file della Resistenza fallirono, ma diverse centinaia di militari italiani si unirono ugualmente alle formazioni

dell’E.P.L. che, enormemente rafforzato, eliminò quasi tutti i presìdi dei belogardisti rimasti d’improvviso senza protettori.

Dall’1 al 3.10.1943 si svolse a Kocev il Congresso dei delegati del popolo sloveno, nel corso del quale fu costituito il Consiglio centrale di liberazione nazionale della Slovenia e vennero eletti i deputati al Consiglio antifascista di liberazione nazionale della Jugoslavia.

Gli italiani nell’E.P.L.

Nella seconda metà del settembre

557



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 66

Brano: [...]goslavia (E.P.L.J.), dirigendo operativamente sia la lotta armata che l’azione politica nel paese. Bene interpretando le aspirazioni dei lavoratori jugoslavi, facendo leva sulla massiccia adesione popolare al movimento di liberazione e sulla costante crescita dell’esercito partigiano (nell’ottobre 1941 erano già operanti Divisioni e Corpi d’armata), attaccando senza tregua le forze d’occupazione e i collaborazionisti cetnici (v.), ustascia (v.), belogardisti ecc., instaurando in tutti i territori via via liberati il nuovo potere Tito prese l’iniziativa di costituire un Parlamento rivoluzionario (A.V.N.O.J.) che si riunì la prima volta a Bihac nel novembre 1942, creando il primo embrione di governo popolare. Alla seconda sessione dell’A.V.N. O.J., svoltasi esattamente un anno dopo a Jaice in Bosnia quando ormai l’esercito di liberazione contava 350.000 combattenti ed era stato riconosciuto dalla coalizione alleata, il Parlamento popolare denunciò

il tradimento della monarchia e proclamò la nascita della nuova Jugoslavia (v.) democratica e feder[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 158

Brano: [...]se: da una parte il C.L.N. di Trieste, dal quale i comunisti erano da tempo usciti; dall’altra i comunisti italiani e sloveni uniti in un fronte unico. Questo fronte era pressoché egemonico in città e si riconosceva nelle posizioni di Tito, il quale mirava a fare di Trieste la settima repubblica della Jugoslavia federativa.

Sul fronte collaborazionista, schierato con i tedeschi, c'erano invece i fascisti della repubblica di Salò e gli sloveni belogardisti (anticomunisti), inquadrati nella cosiddetta « Guardia nazionale del Litorale ». A questi si affiancarono le bande cetniche serbe e ustascia, ritiratesi dalla Jugoslavia in seguito all'avanzata delle truppe di Tito.

Gli aderenti al C.L.N. di Trieste (comprendente le forze moderate) oltre a schierarsi contro i tedeschi, miravano a impedire che i territori orientali cadessero sotto l'occupazione jugoslava. Ciò che li preoccupava non era solo la questione del futuro confine, ma soprattutto quella del futuro ordinamento sociale, in quanto il fronte comunista italosloveno di Trieste e della Ve [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 518

Brano: [...]e armi dai ripetuti attacchi tedeschi. Per il suo comportamento e per le sue doti di organizzatore dei servizi sanitari venne promosso dal Comando jugoslavo maggiore medico del IX Corpo d'Armata.

Il 20.1.1945 fece richiesta di essere trasferito alla Divisione italiana “GaribaldiNatisone”, allora operante in Slovenia, quale capo dei servizi sanitari. Con questa formazione prese parte ai durissimi combattimenti deH’inverno 1945 contro tedeschi, belogardisti, falangisti spagnoli e fascisti nella selva di Tarnova e sulla Bainsizza. Successivamente seguì la Divisione nella lunga marcia fino a Brodna Kupi al confine con la Croazia e combattè infine per la liberazione di Lubiana.

Il 24.6.1945 giunse con la Divisione a Udine, dove venne smobilitato insieme ai garibaldini friulani. Nel dopoguerra riprese la carriera nell’Aeronautica, fino a raggiungere il grado di maggiore generale medico a Roma.

F.Vi.

Cicero

Pseudonimo di Elyesa Bazna. N. a Pristina (Jugoslavia) il 23.8.1904, m. a Monaco (Germania) nel 1970; spia dei nazisti.

Figlio di [...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine belogardisti, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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