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Il segmento testuale banditismo è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 171Analitici , di cui in selezione 10 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da Franco Cagnetta, Inchiesta su Orgosolo. Parte terza: Orgosolo moderna in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1954 - 9 - 1 - numero 10

Brano: [...]« liberazione ». Si può dire che il problema del paese di fronte allo Stato, dal 1880 ad oggi, sia stato
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sempre, essenzialmente, il problema di una liberazione « nazionale » o, più esattamente « paesana », e di una liberazione « sociale » dall'oppressione che si approfondisce sempre piú. Le forme di « ribellione » dal 1880 al 1943 (e si potrebbero dire anche di « rivolta coloniale ») si configurano, dapprima, intrecciate al banditismo. Il banditismo del 18801900, ed il banditismo della « disamistade » (19051926) possono considerarsi, in modo proprio, anche una specie di « ribellione » di rivolta coloniale. Attori di questa ribellione sono i « banditi »: coloro che, senza distinzione di classe, ricchi e poveri, « meres » e «terraccos », vendicano il paese dalla crescente oppressione dello Stato. E il momento della «liberazione» indistinta, torbida, terrorista, individuale.
Dal 1943, con la comparsa di un proletariato pastorale la storia dei tentativi di questa liberazione si modifica profondamente.
II proletariato pastorale risente dell'oppressione « paesana » come o[...]

[...]eStato. È interessante notare che l'antico « Partito » Sardo d'Azione — basato su
clientele — subisce un processo di disgregazione, cosí che la parte con
servatrice si orienta verso la d. c. e la parte popolare verso il p. c. La frattura si acuisce. Ma per la prima volta la vecchia vita del paese, la
lotta tra le classi, la lotta paeseStato, abbandona il terreno, individuale del terrorismo che, come abbiamo visto, é quello della vendetta, del banditismo, per passare al terreno della lotta civile, del dibattito delle idee, della organizzazione in partiti. Nobilitati, elevati nella vita di moderni partiti, gli interessi locali — i vecchi « partiti », se così si può dire — sono spinti ad abbandonare ogni legame col sangue. È questa la prima grande vittoria, la « rivoluzione » iniziata dal proletariato pastorale, dai suoi «intellettuali », che ha imposto a tutto il paese, amici ed avversari questo terreno di lotta. Il comunismo, come nessuno per secoli, sembra aprire la via della civiltà moderna in Orgosolo; sembra essere il fenomeno che può int[...]

[...]n il loro dolore, con la loro dura fermezza eli fare sono il segno profondo di un mondo nuovo che si affaccia.
Dallo scambio, dal contatto reciproco nel paese — non solo dei 400
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comunisti locali e delle loro famiglie — ma di tutto il paese é sorta una nuova vita associativa politica, moderna. Ne rimangono fuori solo pochi studenti, impiegati, signorotti. I problemi della pace di Orgosolo, dell'abbandono del terrorismo, del banditismo; i problemi della trasformazione del paese, della fine della disoccupazione, del lavoro; i problemi della cultura individuale, della diffusione della cultura, sono i problemi di ogni giorno per cui si battono con tenacia infinita.
Indicherò qui soltanto alcuni frammenti esemplari e singolari di questa vita. La sua ricchezza ed il suo movimento sono tali che per conoscerla bisogna andare di persona, a vedere, a sentire.
Grande, forte (nei limiti delle possibilità del paese) lo sforzo allo studio individuale e allo studio collettivo. Si comincia, per la prima volta, a leggere giornali, libri,[...]

[...]roprio lotto famigliare, secondo un sistema diffuso in tutta la Sardegna, l'antico sistema del « paberile e vidazzone » e, a raccolto avvenuto, ciascuno paga in grano o in denaro (col ricavato della vendita) la sua quota per le spese del trattore, proporzionali al lotto. Il name del trattore è « L'amico di tutti ».
Altro importante episodio, anche nel 1953, la costituzione del comitato paesano « di pacificazione » per por fine alle vendette, al banditismo. La sua storia si può leggere, ancora, nell'autobiografia di Peppino Marotto.
Questa vita associativa politica, moderna, ha un aspetto singolare, interessante, nelle « nuove » feste popolari che si tengono in Orgosolo.
Sono feste di pace, di « liberazione » che ricordano per es. in ambiente ben diverso, naturalmente — le feste « nuove » del popolo cinese. Qui le più antiche manifestazioni « di tribù » si innestano coi significati più moderni. La festa dell'Unità in Orgosolo, per es., — che coincide con la millenaria festa stagionale del 15 agosto — vede spiegarsi un mondo antico e un mondo [...]

[...]— canzoni sociali — tra un'ecatombe di agnelli e di pecore squartate, cotte li, all'aperto, tra barili di vino e di birra che non restano mai pieni.
Lo sviluppo del comunismo in Orgosolo, come si vede, acquista forme specialissime : tipicamente « coloniali », non riscontrabili, almeno per intensità, in ogni altro paese d'Italia.
Rimane qui da sottolineare un aspetto fondamentale che riguarda l'atteggiamento « nuovo » del paese nei riguardi del banditismo, cioè del problema più grave, piú immediatamente grave del paese.
L'attività sociale di « liberazione » dei comunisti pare la sola forma volta profondamente alla pace, allo sviluppo della cultura, alla lotta per il lavoro : la sola che non porti al sangue ma combatta il sangue, che combatta la ribellione individuale, il banditismo.
Riporto qui, ad es., due documenti importanti per la storia del paese : l'intervento del calzolaio Giovanni Menneas fatto al congresso della sezione comunista di Orgosolo nell'aprile 1953 ed una lettera del pastore Peppino Marotto, inviata al Maresciallo dei carabinieri di Orgosolo dal confino di Ustica :
1) « Cari compagni, molti di voi sono qui intervenuti sulla necessità di lottare per i pascoli, per un piano di opere pubbliche, per una trasformazione di Orgosolo ecc. Ma una lotta ancora piú importante noi comunisti di Orgosolo dobbiamo condurla nel campo ideologico, e pratico, contro c[...]

[...]nell'aprile 1953 ed una lettera del pastore Peppino Marotto, inviata al Maresciallo dei carabinieri di Orgosolo dal confino di Ustica :
1) « Cari compagni, molti di voi sono qui intervenuti sulla necessità di lottare per i pascoli, per un piano di opere pubbliche, per una trasformazione di Orgosolo ecc. Ma una lotta ancora piú importante noi comunisti di Orgosolo dobbiamo condurla nel campo ideologico, e pratico, contro chi non comprende che il banditismo é una via del tutto ingiusta, radicalmente sbagliata, che proviene da una ideologia e da una pratica che noi condanniamo : l'anarchia. Col fucile e coI mitra del bandito non si risolve niente e ci procuriamo tutti sofferenze, galera, confino e umiliazioni. Dobbiamo trasformare la lotta da individuale e sanguinosa in latta civile, pacifica e collettiva. Bisogna che comincino i giovani ad abbandonare qualsiasi spirito di avventura e gli uomini a non cercare nella ribellione individuale la soluzione. La lotta politica è certo più difficile perché non richiede soltanto coraggio ma intelligenza, s[...]

[...]lera, confino e umiliazioni. Dobbiamo trasformare la lotta da individuale e sanguinosa in latta civile, pacifica e collettiva. Bisogna che comincino i giovani ad abbandonare qualsiasi spirito di avventura e gli uomini a non cercare nella ribellione individuale la soluzione. La lotta politica è certo più difficile perché non richiede soltanto coraggio ma intelligenza, studio, preparazione, lettura; richiede che noi facciamo respingere da tutti il banditismo e unire tutti invece per la rinascita economica, per la libertà di lottare contro la politica dei veri e grandi banditi della nostra isola e della nostra nazione, per costringerli
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ad attuare il piano di rinascita, per rispettare l'autonomia, per applicare la legge uguale per tutti. Il banditismo provoca sofferenze terribili a tutti e noi siamo contra queste sofferenze. Non è la rivolta anarchica, individuale ma l'applicazione di una politica giusta che ci può salvare. Con i banditi Orgosolo ha pochi amici e molti che ci odiano; con una politica giusta Orgosolo ha milioni di fratelli dalla Fiat ai feudi siciliani, dalla Cina a Berlino. Allora si che potremo vincere la nostra battaglia per la civiltà ».
Ustica
« Egregio Signor Maresciallo,
La prego di scusarmi se con la presente oso disturbarlo. Ma data la sua condizione di Comandante la Stazione di Orgosolo quindi membro di Alta Au[...]

[...] Allora si che potremo vincere la nostra battaglia per la civiltà ».
Ustica
« Egregio Signor Maresciallo,
La prego di scusarmi se con la presente oso disturbarlo. Ma data la sua condizione di Comandante la Stazione di Orgosolo quindi membro di Alta Autorità sento il dovere di fargli la presente dichiarazione. Pregandolo di impegnarsi a revocare l'imposto provvedimento sulla mia persona se vuole avere la fama e l'onore di redimere l'orrore del banditismo. Non solo deve riscattare la mia persona dall'ozio, per vivere, come ho fatto sempre, nel lavoro. Per la mia famiglia. Ma deve anche appoggiare le mie sincere propagazioni di fratellanza umana, di pace, e soprattutto di civile progresso in quella arretrata terra. Si persuada che l'arretratezza civile e morale è la fonte del mal costume ivi esistente. Nessun altra lotta diversa dalla mia servirà a sterminarlo. Lasci il mitra ad arrugginire.
Fiducioso dell'osservanza e ansioso di favorevole esito
con reverenza.
Giuseppe Marotto ».
Eppure contro questi uomini, contro i « comunisti » di Orgos[...]

[...]unisti » di Orgosolo
seppure in forma non aperta — lo Stato ha incominciato a svolgere — come nelle colonie — una politica di repressione, di persecuzione. Si cerca di colpire « i capi », gli « intellettuali », i « dirigenti proprio coloro che dovrebbero cioè essere piuttosto incoraggiati, assistiti, se non altro perché sono i soli, in luogo dello Stato, che si battano e facciano qualche cosa per eliminare nel paese la mentalità « propensa » al banditismo, per introdurre praticamente un progresso reale.
L'istituto del confino è lo strumento attraverso il quale sì sviluppa questa politica (ricompare la vera natura « politica », fascista del con
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fino). Di volta in volta col pretesto del « favoreggiamento » di banditi, senza prove, contro tutte le prove, si colpiscono uomini ostili al banditismo che lottano notoriamente contro il banditismo: ad es. Francesco Murgia, segretario della sezione comunista di Orgosolo o Peppino Marotto, segretario della C. d. L. di Orgosolo. E quel che é peggio é che l'azione dello Stato non avviene immediatamente, direttamente per iniziativa di autorità statali : avviene attraverso i nemici « politici » dei paese che inviano denunzie anonime, che organizzano e concordano testimonianze false per coprire il più delle volte la loro abitudine all'antica pratica di banditi, per lasciare il campo aperto al banditismo. Prestandosi a questo gli organi dello Stato italiano si rendono involontari complici del [...]

[...]ne comunista di Orgosolo o Peppino Marotto, segretario della C. d. L. di Orgosolo. E quel che é peggio é che l'azione dello Stato non avviene immediatamente, direttamente per iniziativa di autorità statali : avviene attraverso i nemici « politici » dei paese che inviano denunzie anonime, che organizzano e concordano testimonianze false per coprire il più delle volte la loro abitudine all'antica pratica di banditi, per lasciare il campo aperto al banditismo. Prestandosi a questo gli organi dello Stato italiano si rendono involontari complici del banditismo : combattono l'unica forza che in paese in teoria ed in pratica abbia una aperta, decisa, coraggiosa posizione contro il banditismo.
Non vi é stato un solo discorso di parlamentari e di dirigenti della Federazione di Nuoro ed un solo discorso di dirigenti della sezione comunista di Orgosolo in cui non si sia direttamente criticato e condannato il banditismo: critica e condanna al metodo, al sistema e non declamazione, infierire contro individui singoli sciagurati « banditi », che sono vittime della situazione. In privato e in pubblico, sempre hanno chiarito che la ribellione individuale e sanguinosa non solo non risolve niente ma incancrenisce la situazione. Chiunque si rende conto che i comunisti orgolesi sono oggi i veri nemici della pratica da banditi.
Dó qui di seguito la biografia di un « dirigente » nuovo, Peppin° Marotto che più di ogni altro documento mette in luce questo aspetto « nuovo » della situazione di Orgosolo.
Peppino Marotto,[...]

[...]mitologci greci e latini (Totefagia, Proserpina, Agenorea, Agerona, Anaideia Antirtide ecc.).
6) Brani di mitologia (Fabulino = dio della parola; Fecondità = aver figli; ecc.).
7) Leopardi. Canto del pastore errante per l'Asia.
8) Poesia sarda di Pittanu Moretti contro i preti.
9) Pagine di diario sulla morte di sua madre.
10) Poesia sarda (« Lettera ad un amico ossia un compagno scritta dall'esilio »).
11) Appello dall'esilio al paese del banditismo. «Uomini e donne, vecchi e giovani e famiglie, voi che avete visto e tuttora vedete il fiore della gioventù vilmente assassinato, nella via illegale e trascorrere nel più sciagurato tetro della galera, voi che vivete sotto l'incubo di una fratricida guerra perpetua, non destatevi più genuflessi davanti alla Sovrana Potenza. Per liberare i vostri figli dall'esilio e dalla galera — per raggiungere tutti la soppressa meta della libertà, del benessere umano, della pace, voi invoco perché non posso più invocare la mia Mamma che per pena e per dolore mi é morta, mi richiamo alle altre madri, sorell[...]



da Franco Cagnetta, Inchiesta su Orgosolo. Parte seconda: Orgosolo e lo stato in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1954 - 9 - 1 - numero 10

Brano: [...]ene pecuniarie; per la grassazione la forca; per il furto pene pecuniarie, l'estrazione di un occhio, l'accecamento, la forca; per i danneggiamenti di bestiame e di campagna taglione e pene pecuniarie; per gli incendi taglio della mano, rogo, pene pecuniarie ecc.
I paragrafi 6 e 7 della « Carta de Logu » ci fanno intendere come, in quel momento, altrettanto, il rapporto tra lo Stato ed il paese si configura per la prima volta come problema del «banditismo ». Il banditismo, infatti, non é un fenomeno che si generi immediatamente, direttamente dalla struttura economica e sociale locale in sé isolata come la « vendetta » e la «bardana », ma è solo un prodotto dell'incontro, dell'attrito tra l'antica struttura economica e sociale indigena e quella nuova ed estranea dello Stato.
In quei paragrafi per la prima volta compare la definizione giuridica statale di bandito (« isbandidu »). Era tenuto per tale ogni accusato di reato che si sottraesse a giudizio o, catturato, evadesse. Si imponeva a tutto il paese, insieme al corpo di polizia, l'obbligo di catturare il
ba[...]

[...]é meno grave della pratica peggiore usata già da noi contro la Libia, l'Abissinia ecc.
La situazione criminale di Orgosolo per le ragioni più profonde e cioè, come abbiamo visto, per ragioni di struttura economica e sociale, è indublmente, molto grave: i delitti sono continui. Trascurando il problema dell'origine della criminalità, del suo nascere dalla struttura economica e sociale, lo Stato italiano si preoccupa invece e soltanto del locale « banditismo », dei « banditi » che esistono in Orgosolo: del fenomeno piú appariscente della situazione cioè, e del piú apparentemente comprensibile, poiché si verifica anche in altre regioni, ma che, certamente, è, al tempo stesso, l'aspetto derivato, secondario, « superficiale ». Trascurando il problema dell'origine della criminalità, del suo nascere dalla struttura economica e sociale, lo Stato italiano si propone soltanto il problema piú immediato — ed, in certo senso, il piú comodo —: catturare i latitanti. Trascurando, con profonda ignoranza, di conoscere la particolare situazione locale, esso impi[...]

[...]ne della criminalità, del suo nascere dalla struttura economica e sociale, lo Stato italiano si propone soltanto il problema piú immediato — ed, in certo senso, il piú comodo —: catturare i latitanti. Trascurando, con profonda ignoranza, di conoscere la particolare situazione locale, esso impiega metodi e sistemi giudiziari — piú esattamente, direi, militari — che possono valere (se pure), in altre regioni d'Italia, per es. in Sicilia, contro un banditismo che è di delinquenti abituali, di bande.
Sorprenderà molti sapere, invece, che in Orgosolo di banditi veri e propri, di banditi «legali », attualmente ve ne è uno solo — Pasquale Tanteddu —, latitante già condannato a due ergastoli. Volendo, si pos
INCHIESTA Su ORGOSOLO 163
sono contare in piú, di volta in volta, altri occasionali (una diecina, forse, in tutta la provincia di Nuoro), imputati per lo più di reati di poco conto. Questi banditi, nei delitti che vengono loro attribuiti, non sono legati, abitualmente, tra di loro; non costituiscono banda (e non ne é mai esistita una vera e prop[...]

[...]iale per l'Ammonizione ed il Confino. In profonda contraddizione con la Costituzione, non previsto dal Codice Penale ma consentito ancora da due paragrafi del testo unico delle leggi di p. s. e da una sentenza della Corte di Cassazione, questo tribunale « politico » si tristemente famoso nel
INCHIESTA SU ORGOSOLO 167
periodo del fascismo che lo introdusse in Italia, con singolare interpretazione di legge viene ora usato nella lotta « contro il banditismo ».
L'importanza che ha questo Tribunale è indicata, innanzitutto, dalle pene che esso puó comminare: 1) L'Ammonizione, cioè una libertà vigilata per la durata di due anni, con l'obbligo di presentarsi agli uffici di polizia ad ore fisse; con numerosi divieti tra cui, per es., quello di uscire di casa la mattina e la sera prima e dopo ore fissate; di frequentare bettole, osterie ecc.; di prender parte a pubbliche riu' nioni, feste ecc. 2) Il Confino, cioè la deportazione con lavoro forzato, per la durata da 1 a 5 anni, in una colonia penale speciale dello Stato (Ustica ecc.) o in un comune di[...]

[...]utorità ecc.; per il confino gli stessi (secondo l'art. 165), oltre la trasgressione all'Ammonizione (art. 181,1) e un reato chiaramente politico che consiste nel: « proposito di svolgere una attività rivolta a sovvertire violentemente gli ordinamenti politici, economici o sociali costituiti dallo Stato o a contrastare o a ostacolare l'azione dei poteri dello Stato », (art. 182,3). Oggi si interpreta questo ultimo passo come « favoreggiamento di banditismo », benché, tra i numerosissimi reati citati nel testo non ve ne sia mai la menzione; e, per la elasticità della formula, come scrive Mario Berlinguer, «qualunque irriverenza, qualunque molestia anche verso il più umile tra i pubblici ufficiali dovrebbe portare nientemeno che il confino di polizia » (14).
Ma vediamo, ora, le mostruosità giuridiche di questo Tribunale:
Innanzitutto esso non è composto da giudici naturali, magistrati, ma da membri della polizia: il, Questore, il Comandante dei Carabinieri, il Prefetto; un privato cittadino; cui si aggiungono due magistrati. Su denuncia del Que[...]

[...]ostanze che non sono state vagliate dalla commissione di primo grado, senza naturalmente indicarne le fonti e spesso in contrasto con gli stessi accertamenti della polizia e dei carabinieri » (15). Istituto cioè tipicamente fascista. Non per niente il solo difensore di esso alla Camera e con aperta motivazione fascista è stato, appunto, il fascista on. Angioy del M. S. I. Con esso si può considerare imputato chi si vuole per « favoreggiamento di banditismo ». E, si noti, fa osservare ancora Mario Berlinguer che: « se taluno è chiamato in giudizio per rispondere di favoreggiamento non come sospetto ma sulla base di prove precise, lo si condanna a pochi mesi; la legge penale autorizberebbe un giudice inesorabile a giungere fino al limite massimo della pena : 4 anni. (art. 378 C. P.). Se invece è soltanto investito da un sospetto di favoreggiamento gli si irrogano 5 anni di confino » (16).
L'uso, anzi l'abuso smoderato che dell'Ammonizione e del Confino si fanno per il paese di Orgosolo è testimoniato ampiamente dagli elenchi premessi dei confina[...]

[...]lla polizia. È un metodo che nei secoli scorsi in Orgosolo ha sempre dato pessimi risultati e gravi conseguenze: si pensi al « guidatico » spagnolo e piemontese.
I confidenti in Orgosolo é possibile trovarli solo tra pregiudicati che sono mossi dalla speranza di impunità o tra uomini moralmente miserabili che sono mossi da cupidigia di denaro. E questo genere di confidenti è oggi una delle più gravi cause, se non la più grave, dei delitti e del banditismo di Orgosolo.
Negli ultimi anni si è assistito nei tribunali (e per es. nel grande processo di Cagliari del '53) a gravi rivelazioni di carabinieri, di poliziotti, secondo le quali alcuni confidenti organizzavano rapine, istigando e attirando qualche orgolese, per poi poterne trarre guadagno col denunciarlo e farlo cogliere in flagrante. Per denuncie di confidenti, íl più delle volte dovute solo a calunnia, molti orgolesi, innocenti, sono condannati al confino o alla galera; molti, innocenti, si sono dati alla macchia per sfuggirvi, aumentando così il banditismo e la criminalità. Per di più t[...]

[...]'53) a gravi rivelazioni di carabinieri, di poliziotti, secondo le quali alcuni confidenti organizzavano rapine, istigando e attirando qualche orgolese, per poi poterne trarre guadagno col denunciarlo e farlo cogliere in flagrante. Per denuncie di confidenti, íl più delle volte dovute solo a calunnia, molti orgolesi, innocenti, sono condannati al confino o alla galera; molti, innocenti, si sono dati alla macchia per sfuggirvi, aumentando così il banditismo e la criminalità. Per di più tra gli stessi confidenti sono frequenti molti delitti per eliminare concorrenti, per spartizione di guadagni e di taglie, per vendette successive.
Oltre a queste cause di incremento del delitto dirette ed indirette
i confidenti odiati quanto nessun altro in Orgosolo, considerati quasi
spie dello straniero, Giuda del proprio sangue e del paese — sono il principale motivo degli omicidi. Negli ultimi 4 anni, sui 27 omicidi avvenuti in Orgosolo almeno 20 con certezza possono essere considerati esecuzioni di confidenti. E la loro morte é accolta quasi con soddisfaz[...]

[...].
Ragazze: — Ma chi credete di essere, o vanitosi! Pensate a domare voi stessi con la giustizia.
***
Quale é la conseguenza di questa politica razzista, coloniale?
La divisione completa tra il paese e lo Stato, lo stato di vera e propria paura reciproca e continua che esiste tra la popolazione e le forze di polizia, la sfiducia completa degli orgolesi per ciò che é statale e non è orgolese.
E questo l'ambiente che genera essenzialmente il « banditismo ».
Per la minima mancanza o reato commessi, per la minima minaccia o per il solo amichevole avviso che un nemico personale, un confidente, un poliziotto ecc. stanno per denunciarlo all'autorità statale, l'orgolese si dà alla macchia. Lo fa, come qui si dice (e questo denuncia chiaramente la situazione) non per sfuggire alla giústizia ma per « sfuggire all'ingiustizia ».
In Orgosolo esiste una intera categoria di incensurati, neppure a volte colpiti da misure di p.s., che vive in una singolare condizione di semilatitanza. Impauriti, si nascondono alla polizia e vivono tra il paese e la campa[...]

[...], in generale, viene persino eroizzato, mitizzato. Egli, se é libero, è una specie di rappresentante del potere esecutivo del paese contro il potere esecutivo dello Stato. È il « Giustiziere », iI « Vendicatore ». E qui, come in ogni società primitiva, conta sempre chi vince, chi è il più forte: e non é, quasi mai, lo Stato. Il bandito orgolese resta alla macchia anche 20, 30 anni. Lo aiuta, certamente, il
(19) Renzo Laconi Ignazio Pirastu, Il banditismo in Sardegna e le sue cause sociali. (Discorsi pronunciati alla Camera dei Deputati nelle sedute del 20, 25 maggio e del 3 giugno 1954). Tip. della Camera dei Deputati, pp. 5455.
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territorio; il Supramonte per es. Ma il latitante orgolese, per es., abitualmente non vive in campagna: ma in paese.
Per la enorme parentela che quasi sempre conta, per le amicizie, per il sentimento generale di opposizione alla polizia, tutto il paese lo nasconde, lo nutre, lo difende. Esiste una tradizione centenaria, profondissima, nel coprire il bandito. La casa in cui si trova è circondata [...]



da Franco Cagnetta, Inchiesta su Orgosolo. Parte seconda: Dichiarazione sull'operato della polizia in Orgosolo [testimoni Maria Antonia Filindeu (27 anni), Maria Antonia Rubano (21 anni), Teresa Piras fu Pietro(70 anni), Giovanna Vedele di Carlo in Sini(60 anni), Maria Corbeddu di Giuseppe e di Corrias Maria (49 anni),Maria Floris in Menneas(52 anni),Giuseppina Fogu in Murgia(43 anni), Pietro Sorighe fu Giuseppe(72 anni),Giuseppe Moscau fu Andrea(45 anni,pastore),Natale Davoli fu Leopoldo(48 anni,bracciant... in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1954 - 9 - 1 - numero 10

Brano: [...]a stato il segretario del partito. Quattro volte lo avevano arrestato :
1) per rapina, assolto
2) per confino, 2 anni
3) per confino, 3 anni (fatti due).
Ora al confino per due anni. Ad Ustica. La colpa è di essere comunista. E comunista io e due figli di 15 e 12 anni. Un terzo, di 1 anno, lo sari. Il danno, potete immaginarlo. Questa donna, che sono io, malata, con i bambini (uno fa il barbiere) e mio marito confinato e malato.
Il nostro « banditismo » è che vogliamo lavoro, tranquillità, e pace in paese. Chi ci ha a vedere coi banditi? Loro. Come poliziotti, carabinieri. Ma anche il confino, la miseria non ci scoraggiano. Uno ne pigliano e, ingiustamente lo condannano, dieci capiscono come stantio le cose. Lavorano per noi. Perché noi stiamo con la vera giustizia, lottiamo e lotteremo. Sparendo l'ingiustizia spariranno i delitti, il banditismo ».
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SORIGHE PIETRO fu Giuseppe, di anni 72:
« Di tre miei figli vi racconto il calvario.
Antonio, pastore, di anni 33, il 1947 è imputato per una rapina che non ha fatto contro uno di Mamojada da un proprietario di Lanusei. Lo arrestano, lo processano e gli danno sei anni di carcere. Si fa tutti i carceri di Lanusei, Cagliari, Civitavecchia, Asinara. Rilasciato, il 26 dicembre 1953, torna in paese e se ne va in campagna. Per il solo fatto
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della condanna precedente, gli dicono subito, infamemente, che é appoggiatore di banditi. Me lo arrestano di nuovo, senza a[...]



da Saverio Tutino, I problemi dello sviluppo della democrazia socialista. Cuba: offensiva contro la burocrazia. Trentunomila impiegati inutili erano negli uffici: lavorano adesso nell'artigianato, nell'industria e nell'Università - sull'organo ufficiale del partito due colonne dedicate alla «critica popolare» - Totalmente rinnovato il quotidiano della sera «Joventud Rebelde» - Si allarga il numero dei compagni con compiti di responsabilità - 160 mila fra uomini e donne al lavoro per due giorni e due notti ... in KBD-Periodici: l'Unità - Nuova serie - Edizione nazionale 1967 - - novembre - 22

Brano: [...]i non hanno più cessato di denunciare errori e malefatte.
Il Granma ha pubblicato frammenti di Lenin su «come devono essere i nostri giornali». Lenin invocava che si pubblicasse la lista nera degli elementi antisociali, che si dichiarasse la guerra ai «conservatori della tradizione del capitalismo»: non aveva ritegno ad accusare anche gruppi di operai attaccati ai costumi del capitalismo che erano modello di disordine, disgregazione, sudiciume, banditismo e oziosità.
L'organo ufficiale del partito ha aperto due colonne della terza pagina alla «critica popolare» con il motto: «Ogni problema deve avere soluzione o spiegazione». Una altra rubrica è quella delle domande: il popolo chiede e risponde una persona competente. Anche la radio e la televisione hanno cominciato a dare ampio spazio alla critica e agli interrogativi che si formulano dalla base. Ma il giornale che si è dato con più slancio alla funzione critica è Juventud Rebelde. il quotidiano della sera che esce nella capitale.
A Cuba, il quotidiano della sera appartiene alla gioventù[...]



da Concetto Marchesi, Sentenza di Morte in KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 2 - luglio

Brano: [...]li del suo atto micidiale, è uno che ha rinunciato ad ogni sicurezza ed ha offerto tutta la sua vita per compiere quello che la coscienza o la passione gli impone. Egli non ha altro mezzo per colpire ; il potere pubblico è tutto dall' altra parte, contro di lui e contro i suoi. A difesa di quella verità, cui egli obbedisce con l'atto di una esasperata protesta, non c' è alcun sostegno legale.
Ma voi, no. Voi a quell' atto che chiamate di c vile banditismo s, rispondete con la rappresaglia. Non vi contentate di cercare e punire i responsabili, volete che la macchia del vostro odio si allarghi, cercate le molte vittime da immolare sul tumulo del vostro ucciso, volete risuscitare i riti funebri del mondo eroico antico, scegliete gli ostaggi da sgozzare o da mitragliare perchè l'ombra dell'eroe sia placata ; voi le andate a pigliare dalle case dove dormono, dalle prigioni dove le avete rinchiuse e le portate all' aperto queste vittime propiziatorie perchè siano scannate prima che spunti la luce del giorno. Così fate ; ma così non dite o almeno non[...]



da Danilo Dolci, Pagine di un inchiesta a palermo, introduzione di Ernesto De Martino in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1955 - 11 - 1 - numero 17

Brano: [...]visitare questi comuni per rendermi conto di cosa avveniva. Intanto era stato organizzato un comizio a Carini dove avrei dovuto parlare io. Siccome nella piazza v'era la festa del Santo Patrono, si decise che avrei parlato dentro i locali della Camera del lavoro che trovai affollatissima. I pressi della Camera del lavoro e le vie vicine erano perlustrati dai gruppi di carabinieri, tra questi anche quelli della C.F.R.B. (Comando Forze Repressione Banditismo). Seppi che si voleva a qualunque costo evitare l'occupazione del feudo. Partii per Terrasini, visitai Partinico e da qui a Montelepre. Ovunque mi portavo, ovunque leggevo chiaramente nel volto dei contadini la loro contentezza per l'approssimarsi della realizzazione di un loro sogno secolare: « un pizzuddu di terra ». È difficile descrivere il mio stato d'animo di quei momenti. Montelepre era a quel tempo al centro dell'attenzione internazionale ed &a mi trovavo a Montelepre, centro del banditismo.
Alcune volte pensavo che trentasei capi contadini, in Sicilia, erano già caduti sotto il piom[...]

[...]tare l'occupazione del feudo. Partii per Terrasini, visitai Partinico e da qui a Montelepre. Ovunque mi portavo, ovunque leggevo chiaramente nel volto dei contadini la loro contentezza per l'approssimarsi della realizzazione di un loro sogno secolare: « un pizzuddu di terra ». È difficile descrivere il mio stato d'animo di quei momenti. Montelepre era a quel tempo al centro dell'attenzione internazionale ed &a mi trovavo a Montelepre, centro del banditismo.
Alcune volte pensavo che trentasei capi contadini, in Sicilia, erano già caduti sotto il piombo dei sicari. Chissà... Eppure avevo commesso delle imprudenze: da Montelepre ero andato a Carini, assieme a un contadino, a piedi, prendendo in mezzo le trazzere. Una volta da Partinico a Montelepre. Tu capisci? Neanche durante la guerra di liberazione avevo pensato a questo, forse perché li il nemico lo avevo di fronte; qui invece da un momento all'altro mi poteva capitare di ricevere una schioppettata da dietro un palo di fichidindia.
Una sera mentre parlavo nella Camera del lavoro di Montelepr[...]



da Leoncarlo Settimelli, Sono appena tollerati i nuovi cantastorie [sopratitolo epigrafico: Ora nun semu cu l'occhi chiusi / sapemu Giuliano zoccu fu / nni ficiru di iddu tutti l'usi / ca si sirvia ed ora non servi cchiù. Così canta una delle più vigorose canzoni sulla mafia, che la produzione ufficiale ha confinato in una specie di sottobosco musicale noto soltanto ad una ristretta cerchia di intenditori] [sottotitolo: Eppure le canzoni di Buttitta, di Profazio, di Busacca rappresentano una intellingente ... in KBD-Periodici: l'Unità - Nuova serie - Edizione nazionale 1963 - - agosto - 15

Brano: [...] una precisa richiesta, non contrastare al sentimento della piazza, muoversi senza scarti nella leggenda, né, del resto, potrebbe».
Buttitta, il quale aveva collaborato con Busaccca; accedendo alle necessità di quest'ultimo, ha ora allargato il proprio orizzonte per assurgere ad una poesia più vigorosa, di autentico realismo civi!e. Sono scomparse le coordinate lungo le quali si veniva delineando, sin'ora, la figura di Giuliano e il problema del banditismo siciliano. Sentite: «Ora nun semu cu l'occhi chiusi / sapemu Giuliano zoccu fu / ni ficiru di iddu tutti l`usi / ca ci sirvia ed ora non servi cchiù / Sti genti sunnu ancora a lu cumannu / Sicilia sinu a quannu?».
In questo quadro, come si configura l'opera di Profazio e la nuova impresa che egli ha quasi portato a termine? Indubbiamente, Profazio non è poeta; e non è neppure il cantastorie nel senso che dicevamo prima. Ma le sue numerose canzoni sul Sud, sulla Calabria. (è calabrese puro sangue) e sulla mafia ci dicono che Profazio non rifugge dall'impegno civile. Si ascolti la canzone sui f[...]



da Franco Cagnetta, Inchiesta su Orgosolo. Parte terza: Vita di Giuseppe Marotto pastore orgolese in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1954 - 9 - 1 - numero 10

Brano: [...] una buona opera, e non mi arrestarono.
Dopo una diecina di giorni i lavoratori furono rilasciati: ma ne uscirono disperati per le condizioni di miseria ed oppressione a cui volevano sottometterci. Gli attrezzi di lavoro non ci furono mai restituiti, malgrado le continue richieste, e si può dire cioè, rubati. Io fui denunziato per ammutinamento.
La situazione in paese diventava sempre piú allarmante. Intanto furono portate le Forze Repressione Banditismo. I marescialli dei carabinieri che avevano il mandato di arrestare disoccupati in cerca di lavoro, ed i fuori legge che ora fermavano corriere, con pressioni ricattatorie incitavano i miei paesani più fragili a collaborare con loro.
Il giorno 16 settembre 1950 viene ucciso uno tra i tanti, Nicola Taras, barbiere, ed il giorno dopo il 17 settembre fu assediato i1 paese da oltre 300 carabinieri armati persino di mitragliatrici, che mettevano tutto a soqquadro con infami perquisizioni, trattenendo per fermo una cinquantina di paesani ed una ventina arrestandoli. La prima casa perquisita fu la m[...]

[...]ompagno Murgia, un uomo di 50 anni da oltre 6 mesi malato che era stato confinato nel 1950 dopo 15 giorni di carcere. Ed altre volte prima.
Io, per oltre tre mesi fui fuoriuscito. I carabinieri, forse istigati dagli infami signorotti del paese — che sentono la coscienza poco pulita nei confronti del popolo — sapendomi affezionato alla causa degli afflitti, cercavano di braccarmi, come fossi un orribile assassino. Ora perché amo la pace e non il banditismo mi affido ai miei carnefici: so che a lungo subiremo ancora ingiustizie ma chi crede nella pace, nella vera giustizia, al fine trionferà...
Nessuno che voglia giudicare onestamente, di quanti mi conoscono, potranno mai credere che Peppino Maiotto, colui che si é sempre battuto per la pace ed il benessere dei lavoratori, si sia mai ridotto alle condizioni di un comune delinquente, di un volgare assassino.
Io ho superato e, nel mio piccolo, combattutto quella bassa mentalità del terrorismo individuale e del comune delinquente. Non solo il
INCHIESTA SU ORGOSOLO 267
paese ma persino la polizi[...]



da Franco Cagnetta, Inchiesta su Orgosolo. Parte prima: Orgosolo antica [e appunti di Ernesto De Martino sul pianto rituale sardo] in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1954 - 9 - 1 - numero 10

Brano: [...]colo, con l’altra rivalità di vendetta o « disamistade » tra i Gossu e i Corraine che ho analiticamente ricostruita nel già cit. saggio sulla rivista « Società ».

Esistono anche nel Museo storico dell’Arma dei Carabinieri in Roma (piazza Risorgimento) «verbali» di conflitto a fuoco, nell’Archivio, ed « Armi ed oggetti sequestrati a banditi » di Orgosolo, nelle vetrine. Sono un soccorso alla storia di Orgosolo.

Per l’intensissimo periodo di banditismo 18821899 si conserva

il Verbale del conflitto a fuoco avvenuto nella foresta di Murgugliai

il 10 luglio 1899, nel quale caddero i famosi fratelli Elias e Giacomo SerraSanna di Nuoro, e riuscì ad evadere il famoso Giuseppe Lovicu di Orgosolo.

Per il periodo della « disamistade » ho pubblicato nel cit. saggio il Verbale del conflitto avvenuto in loc. « sas Fossas », il 29 marzo 1927, nel quale cadde il celebre Onorato Succu.

Altri Verbali sono quello del conflitto avvenuto il 13 maggio 1928 in Orgosolo, nel quale cadde Succu Salvatore; e quello del 21 dicembre 1928 avvenuto in Orgos[...]



da Tino Ranieri, Il documentario difficile in KBD-Periodici: Calendario del Popolo 1967 - numero 269 - marzo

Brano: [...]eguitano (e che non di rado continuano a inseguirci, anche per anni, da un cinema all'altro) il frequentatore della pubblica sala non rifiuterebbe probabilmente di conoscere, citiamo a caso, A cuore fermo, Sicilia di Gianfranco Mingozzi (premiato a Venezia), La camorra o Resistenza a Roma o La patria di marmo di Giuseppe Ferrara, La buona stagione di Renzo Renzi, Labanta negro di Piero Nelli, la coraggiosa indagine di Piero Livi e Aldo Serio sul banditismo sardo Il cerchio del silenzio, il film di Luigi De Sanctis sullo scandalo di Agri gento L'India è in Sicilia, il resoconto di Mario Carbone sull'alluvione in Toscana Firenze novembre '66, e tanti altri saggi di nostri valenti documentaristi, Alberto Caldana, Carlo Di Carlo, Giovanni Angella, Libero Bizzarri, Gigi Di Gianni, Vittorio Armentano, Michele Gandin, Valentino Orsini, Andrea A. Frezza, Virgilio Tosi... Questi film sono là nelle loro custodie quadrate di metallo. Aspettano e il pubblico li aspetta. Qual è il diaframma?
Una situazione
di crisi
Come sempre in casi consimili la respon[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine banditismo, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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