Brano: [...]etrati di una facile retorica sociale romantica, anarchicheggiante e insurrezionale, esprimeva con efficacia l’amarezza e il rancore dei poveri e degli afflitti per le ingiustizie e i torti subiti, la collera e l’indignazione degli oppressi per i privilegi e gli sperperi dei nobili e dei ricchi, e i propositi di ribellione delle masse popolari tese a spezzare le catene del feudalesimo.

I gravi limiti di quell'ideologia di parziale derivazione bakuninista consistevano nel considerare le masse popolari come forze subordinate, nella concezione eroicoindividualista della figura del « ribelle », nella incapacità di individuare e presentare in modo positivo le forze rivoluzionarie capaci di distruggere il vecchio per costruire la nuova società.

I Fasci siciliani

La concezione romanticoindividuali

Brano: [...]liticosociale deH’organizzazione degli interessi della società, del mondo produttivo e del lavoro.

Occorrerà arrivare al foglio settimanale della società degli operai Il Lavoro, pubblicato dalla tipografia palermitana di Cesare VoJpes nel 1865, per avere i primi elementi di giudizio sul nuovo aggregarsi (sotto la spinta di una certa propaganda repubblicana) di forze operaiste e progressiste. Da qui, attraverso il mazzinianesimo e l’anarchismo bakuninista, si giunse al radicalismo della fine degli anni ’80 e al superamento deH’anarcooperaismo pro

fessato dal Circolo operaio educativo.

Quest’ultimo, sorto a Palermo nel gennaio 1892, ebbe l’adesione di Vito Papa e Salvatore Cagliari, che erano stati in contatto con Saverio Merlino, Errico Mai atesta e con l’anarchismo spagnolo. Da simili esperienze e più ancora da quelle portate avanti da giornali come La Nuova Era del popolo (1889), su cui scriveva Giovanni Bovio, e \lsola, il quotidiano di Napoleone Colajanni, venne maturandosi su un terreno dialettico di scontro politico, il clima nel q[...]

Brano: [...] fiorentini che aveva sede nell’omonimo quartiere. Questa associazione operaia sarà poi costantemente presente nel travaglio che, a fine secolo, porterà alla costituzione della Camera del lavoro cittadina.

La repressione poliziesca, da parte sua, non riuscì mai a stroncare definitivamente il movimento internazionalista a Firenze, e soprattutto in Oltrarno, tanto che negli ultimi due decenni del 1800, parallelamente al declinare dell’influenza bakuninista, nella zona pose salde radici il movimento socialista che, nel 1894, contava sezioni a San Niccolò, a San Frediano e a Porta Romana.

Movimento socialista Col nuovo secolo la situazione economicosociale dell’Oltrarno non conobbe variazioni di rilievo^ mentre si andava estendendo ^approfondendo la politicizzazione della popolazione, che conservò e forse accentuò il carattere intransigente mutuato dal bakuninismo. È anche a questa peculiarità, probabilmente esaltata dalla linea parlamentare seguita in quegli anni dal P.S.I., che si può far risalire da un lato la ripresa del movimento anarchic[...]

Brano: [...]to specifico di questa seconda Internazionale all'interno della nostra ».

Il programma delI'« Alleanza » di Bakunin si discostava dal metodo e dalle analisi di Marx, affermando che la proprietà non era la base, bensì la conseguenza dell'esistenza dello Stato; poneva tra i suoi obiettivi immediati l'abolizione dello Stato e dei culti religiosi, prospettando — in modo analogo ai socialisti utopisti — una società egualitaria. Infine il programma bakuninista re

spingeva ogni lotta politica che non avesse per scopo immediato la rivoluzione sociale, e rifiutava l'organizzazione centralizzata dell'Internazionale.

L’« Alleanza'»', pur dichiarandosi aderente all'internazionale, si manifestò di fatto come organizzazione separata, i cui fondatori si riunirono a Ginevra in un Comitato centrale provvisorio. In seguito alla polemica con Marx e col Consiglio generale, dopo alterne vicende, il 22.6.1869 l’« Alleanza » annunciò il proprio scioglimento e invitò le sezioni aderenti a trasformarsi in sezioni dell'Internazionale. La sezione ginevrina, diret[...]

Brano: [...]lche goccia d'olio la sera, dopo un lavoro che durava ininterrottamente dall'alba al tramonto (« da sole a sole »).

Analfabeti, rozzamente ricoperti di fustagno, senza biancheria intima e con una cappa per soprabito, non usi a lavarsi, a quelle bestiali condizioni di esistenza i contadini cominciarono a ribellarsi dapprima individualmente (dandosi al brigantaggio, alla malavita o emigrando), ma ben presto e sotto l'influsso della predicazione bakuninista (v. Bakunin) cercando di organizzarsi in leghe, subito affrontate e disperse dal padronato, dalla polizia e dall'esercito.

NeN’ultimo decennio del secolo, principalmente grazie all'apostolato di Domenico Fioritto (v.), Leone Mucci e Domenico Maitilasso cominciò a penetrare anche fra quei lavoratori il verbo socialista, nello stesso tempo che il socialismo conquistava gruppi di artigiani, studenti e intellettuali nei centri urbani. Alla fine del secolo esisteva

no già sezioni socialiste a Foggia, Cerignola, San Severo, Torremaggiore, Lucera, San Marco in Lamis, Orta Nova, Sannicandro Gar[...]