Brano: Meda, Luigi

rapporti tra il movimento partigiano e gli Alleati bisogna tener conto che, nei primi mesi della lotta partigiana, per il C.L.N. dell’Alta Italia la Svizzera costituì l’unica via di contatto con gli angloamericani, sia per ottenere l'appoggio materiale in armi e finanziamenti che per averne il riconoscimento politico come centro effettivo della Resistenza italiana, in contrapposizione alle forze badogliane che pure pretendevano di svolgere tale ruolo. McCaffery fu presente con Alien Dulles al convegno di Certenago (v.) del 3.11.1943, durante il quale Ferruccio Farri, accompagnato da Leo Vaiiani, espose in modo aperto le esigenze politiche e militari del movimento di liberazione; più tardi, come nel marzo 1944 in occasione del viaggio di Alfredo Pizzoni in Svizzera, si incontrò con altri esponenti della Resistenza.

Dal suo carteggio con Alberto Damiani, delegato del Comitato militare del C.L.N. a Lugano, e con il C.L.N.A.I. stesso, emergono in modo netto e spesso brutale i dati più caratteris[...]

Brano: [...]ronomo. Sottotenente radiotelegrafista dell’Aeronautica, chiamato alle armi durante la Seconda guerra mondiale, venne mobilitato nel Nordafrica, dove fu fatto prigioniero dagli inglesi. Mentre si trovava in un campo di prigionia, fu reclutato con Alberto Sartori e Matteo De Bona (v.) per costituire la Missione “Costa” (v.) che, nell’agosto 1943, venne paracadutata dagli inglesi nei pressi di Villafranca Sabauda (Torino). Catturato dalle autorità badogliane con Sartori e con il terzo componente della Missione, fu carcerato.

Dopo I’8.9.1943 finì in mano ai tedeschi che lo destinarono alla deportazione. Durante il viaggio, nei pressi di Verona tentò la fuga, ma fu ripreso e internato nel campo di concentramento di Gries (Bolzano). Da qui evase nel settembre 1944, si portò a Torino e si unì alla 6a Brigata S.A.P., ma il 15.2.1945, in seguito a delazione, fu nuovamente catturato, questa volta dai militi delle Brigate Nere. Deferito al Tribunale speciale (sotto il nome di Luciano Lupi, non avendo egli mai rivelato la sua vera identità), fu condann[...]

Brano: [...]rvennero in questa operazione anche Ennio Cervellati (v.) e due tipografi di Parma (Riccardo Bernaldi e Ugo Pattera). Nel giro di due mesi, prima che cadesse il fascismo, furono stampati 3 numeri.

Terza fase: nella Resistenza

AH’indomani del 25 luglio i dirigenti comunisti confluiti a Milano decisero immediatamente di stampare, questa volta alla luce del sole, il quotidiano del partito, ma la cosa non incontrò l’approvazione delle autorità badogliane che li diffidarono di continuare tale attività, perché era ancora in vigore la censura fascista. Vennero comunque pubblicati a Milano 5 numeri “semilegali”, mentre a Roma, dove Aldo Natoli (v.) e altri furono incaricati di compiere la stessa operazione, non fu possibile pubblicare neppure un numero. Uscirà nella Capitale, ma soltanto per un giorno (9.9.1943), il giornale dei sindacati II Lavoro ita * liano, diretto da Mario Alleata (v.).

Le pubblicazioni deir“Unità”, di nuovo completamente clandestina, ripresero a Milano e a Roma alcuni giorni dopo l’8 settembre. Nella capitale lombarda us[...]

Brano: [...] Eugenio Florian, gli azionisti Armando Gavagnin e Luigi Martignoni. Il loro intervento dimostrò che le organizzazioni politiche alle quali essi apparteneva* no erano in grado di tentare di incanalare l’esultanza popolare lungo l’asse di rivendicazioni politiche.

Ciò si ripetè a San Donà di Piave, dove parlò il socialista Arduino Cerutti, mentre da Marghera veniva segnalato soltanto un generico fermento tra gli operai.

Anche se le autorità badogliane

procedettero rapidamente al ristabilimento dell’ordine pubblico (leso del resto solo parzialmente) e i militari presero sotto controllo la situazione, in quel contesto ambiguo che non era né di dittatura né di libertà, fu palese comunque a larghi strati di popolazione che erano emersi nuovi soggetti politici e sociali: i partiti antifascisti. Il loro “ritorno”, anche a Venezia, era certo dovuto alle drammatiche circostanze della guerra, che avevano risvegliato opposizioni sopite e dislocato su posizioni di dissenso anche classi e strati sociali già legati negli ultimi decenni al fascismo, [...]

Brano: [...]ana e membro del Comitato della Lega italiana per i diritti dell’uomo. In quegli anni passò nelle fila del P.C.I..

Nel marzo 1940, arrestato dalle autorità francesi in quanto cittadino di paese nemico, fu internato nel campo di Vernet. Successivamente rimpatriato, nel marzo 1942 fu assegnato a 1 anno di confino a Mairé (Cosenza). Prosciolto anticipatamente e rientrato a Umbertide nel novembre 1942, dopo il 25.7.1943 fu chiamato dalle autorità badogliane a dirigere l’organizzazione provinciale dei mezzadri. AH’indomani delI’8 settembre fu tra gli esponenti della Resistenza a Perugia (v.). Dopo la liberazione fu segretario

Alvisi, Silvio

N. a Imola il 2.5.1882, m. a Bologna il 13.8.1967; professore.

Laureato in lettere a Bologna e funzionario della Camera del lavoro di Imola, nel primo dopoguerra fu tra i dirigenti socialisti della provincia, segretario della Federazione bolognese del P.S.I. nel 192021.

Dopo l’avvento del fascismo al potere abbandonò l’attività politica, dedicandosi aH’insegnamento di italiano e storia nelle scuole[...]

Brano: [...]oni, Luigi Mazzù, Domenico Mignone, Andrea Pierazzini, Armando Prili, Gino Rossi, Antonio Saverio, Ezio Volterra. Buona parte di questi erano internati a Ustica.

Un buon numero di internati poterono tornare alle loro case dopo la caduta del fascismo nell'estate

1943, ma non tutti. Gli antifascisti attivi (ex condannati dal Tribunale speciale o ex confinati trattenuti come internati a fine pena) dovettero duramente discutere con le autorità badogliane per riacquistare la libertà e riprendere la lotta, dove molti di essi lasciarono poi la vita combattendo contro i nazifascisti. Tragica fu la sorte degli ebrei: caduti successivamente in mano ai tedeschi, furono quasi tutti assassinati ad Auschwitz.

Per quanto riguarda l'internamento degli sloveni della cosiddetta “provincia” di Lubiana (v.), che ebbe caratteristiche di particolare efferatezza, si veda la voce Rab.

Bibliografia: « Pericolosi nelle contingenze belliche » Gli internati dal 1940 al 1943, a cura di Simonetta Carolini, Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani An[...]

Brano: [...]ione dei lavoratori chimici.

Nel primo dopoguerra, dopo essersi occupato per qualche tempo dei problemi degli ex combattenti si ritirò dall’impegno politico attivo e, negli anni del regime, si dedicò esclusivamente alla professione grafica. Nel 1943, dopo la caduta del fascismo, contribuì alla riorganizzazione del P.S.I. a Milano e alla produzione de\VAvanti! subendo per questa attività arresti e provvedimenti di vigilanza, sia dalle autorità badogliane che da quella della repubblica di Salò.

Con il 25.4.1945 divenne segretario socialista della Camera del lavoro di Milano (carica che mantenne poi per lunghi anni) e dal 1946 consigliere comunale. Deputato alla Costituente, fu eletto senatore per le due successive legislature e segretario regionale dell’A.N.P.I. dal 1959.

Mariotti, Attilio

N. a Scarlino (Grosseto) il 13.2. 1882, m. a Firenze il 6.2.1955; professore di Fisica.

Socialista dai primi del secolo, su posizioni intransigentirivoluzionarie, negli anni della Prima guerra mondiale lavorò come dirigente presso le officine Gal[...]

Brano: [...]co di ufficiale pagatore della XII Brigata.

Nel 1939, con lo scioglimento delle Brigate Internazionali, dovette tornare in Francia, venne internato con gli altri garibaldini in vari campi e, nel 1941, consegnato dalle autorità francesi alla polizia italiana che lo confinò a Ventotene (10.11. 1941).

Qualificato dalla polizia fascista come “anarchico pericoloso”, non fu liberato neppure con la caduta del fascismo, ma rinchiuso dalle autorità badogliane nel campo di Anghiari (Arezzo). Da qui evase ai primi di settembre e tornò a San Severo.

Nel dopoguerra fu segretario della Camera del lavoro di Foggia, vicesegretario della Federazione provinciale del P.C.I., sindaco di San Severo e deputato per due legislature.

Perna, Luigi

Medaglia d’oro al valor militare alla memoria. N. ad Avellino nel 1921, m. a Roma il 10.9.1943; studente di Giurisprudenza.

Sottotenente di fanteria, I'8.9.1943 comandava il plotone esploratori del 1° Battaglione del I Reggimento Granatieri di stanza a Roma. Quando i tedeschi mossero all’attacco contro la Cap[...]

Brano: [...]rosciolto dal confino l’11.1.1938 (ma soggetto a libertà vigilata).

Negli anni della Seconda guerra mondiale Tucci, Graziadei e Michele Semeraro (v.), che in quel periodo prestava servizio militare a Capua, decisero di dar vita al giornale clandestino, che Tucci stampò nella sua stessa casa.

Del “Proletario” uscirono complessivamente 21 numeri, finché l’arresto di Graziadei e Semeraro (avvenuto a Napoli il 22.8.1943, a opera delle autorità badogliane, durante una riunione di antifascisti in località Cappella dei Cangiani) ne impedì la prosecuzione.

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Brano: [...]mata, cercherà Tagliaferri e si rivolgerà a lui con queste parole: « Siccome tu sei quello che conosce la situazione meglio di tutti, mi affido a te. Dove mi porti? ». (Da Comunista non professionale, pag. 103).

Il 25.7.1943, alla caduta del fascismo, fu tra gli organizzatori delle manifestazioni popolari per la liberazione dei detenuti politici ancora rinchiusi nel carcere delle Murate, sfuggendo per poco agli arresti compiuti dalle autorità badogliane (ne saranno purtroppo vittima il Baracchi, il Pucci e altri dirigenti in quei giorni).

Fin dal 9 settembre fu quindi con Giuseppe Rossi fra gli organizzatori della lotta armata nella provincia: designato responsabile della zona Firenze Nord, contribuì a dar vita alla formazione di Lanciotto Ballerini e a vari gruppi partigiani nel Mugello. Nel gennaio 1944 fu inviato dal partito in provincia di Siena (v.), dove fu subito fra gli organizzatori della Brigata Garibaldi “Spartaco Lavagnini” (v.)f partecipando poi al

le principali vicende di questa formazione come ispettore militare del

C[...]