Brano: [...] struttura economicosociale che non era riuscita a liberare la Grecia dalla miseria e dal decadimento, frutti di un plurisecolare abbandono. Si trattava quindi di una lotta per il progresso e la emancipazione, per la sovranità popolare; e, in effetti, tale lotta scosse tutte le vecchie strutture feudali della Grecia. Si spiega così anche la frattura tra i greci che combattevano in patria e il governo in esilio, il quale si manteneva su posizioni attendiste, con prospettive moderate.

Mentre le forze della Resistenza erano concordi nell 'affidare la soluzione della questione istituzionale a un libero plebiscito da indirsi subito dopo la fine del conflitto e denunciavano in pari tempo la corresponsabilità della monarchia nella dittatura di Metaxas, il governo greco del Cairo era contrario a un mutamento istituzionale. Era tuttavia chiaro che molto difficilmente avrebbe potuto essere infranta l’opposizione popolare greca al ritorno del vecchio regime, tanto più che l’E.L.A.S. ormai disponeva di una forza di oltre 70.000 combattenti. Giorgio II c[...]

Brano: [...]ersi pronti a nuovi ordini, ci fu anche nel Pavese un momento di crisi: effettivamente sarebbe risultato difficile alle formazioni tenere il campo durante l'inverno, con gli uomini non equipaggiati, male armati, tra una popolazione amica, ma ridotta anch’essa alla penuria. D’altra parte era arduo far scende

re in pianura formazioni ormai molto numerose. Il Comando generale del C.V.L. escluse comunque interpretazioni smobilitatrici o puramente attendiste del radiomessaggio e, a questa linea, si attennero anche i Comandi partigiani sulla montagna, mentre gli stessi Alleati non interruppero del tutto i loro lanci. Ma l’inverno fu terribile. Il 23.11.

1944, agguerrite forze tedesche, compresa la Divisione « Turkestan » composta da ex prigionieri calmucchi e specializzata in azioni antiguerriglia, appoggiate da consistenti reparti fascisti delle Divisioni « Littorio » e « Monterosa », investirono Varzi e travolsero l’intera « zona libera » con un’ondata di feroci repressioni.

Le formazioni partigiane ripiegarono combattendo, impegnandosi an[...]

Brano: [...]n “Comitato dei cittadini urbinati”, sorto per iniziativa del podestà fascista come organismo unitario e di “conciliazione” fra tutte le correnti politiche (compresa quella repubblichina), nei giorni di generale smarrimento seguiti all’8 settembre e sull'esempio di similari esperienze tentate in altre località della regione. Questo Comitato, sopravvissuto fino al gennaio 1944, riuscì a imbrigliare per un certo periodo l’antifascismo su posizioni attendiste, finché i sanguinosi avvenimenti di Ca’ Mazzasette non misero a nudo l’ingannevole politica di “unità civica” che, di fatto, doveva favorire solo la riorganizzazione delle forze fasciste (il

21 ottobre si era ricostituito il fascio locale) e l’occupazione dei tedeschi (che dal 16 dicembre installarono il loro presidio militare in città).

Nel gennaio 1944, in seguito ai bombardamenti aerei su Pesaro, gran parte degli uffici amministrativi provinciali furono trasferiti a Urbino. Nello stesso tempo il podestà si dimise e venne sostituito da un commissario prefettizio fascista.

Sviluppo [...]