Brano: [...]» e «Leonardo da Vinci» legarono a lui l'affetto e la devozione di centinaia di coleri, fra i quali egli aveva sempre 1 saputo . pargere il buon seme della bontà «.della dìgn tà umana.
tir pratici scolastica lo. accese <5 amore veri o il popolo, ' enfi.liilies'mci' alle vaKtspenujti soiteconce delle matse, si dedicò con entusiasmo all» rischios e difficile lotta di partito e fu uno dei me.1 bri più attivi del P. S. Deferito per attività i ut fascista, tu processato dal Triminale «pec le per la difesa dello Stato. Assolto, contili o a dare, per la causa comune, il meglio di e, senza nulla mai chiedere.
La ferocia ascista lo ha tolto alla famiglia, a noi, al no: co affetto, al comune lavoro che egli àinava e che noi proseguiremo nel suo nome, con volontà più serrata e tenace, protesi con ogni no. tr» mezzo a strappare dalla ghirlanda di questo nuovo martirio il bene supre* me della libertà.
Alcur.i predenti all’infame eccidio affermano di aver visto il tuon Principato incoraggiare, nel momento estremo, le povere vittime allargando le braccia e pronunciando le parole: « Coraggio è questione di pochi istanti ».
Quintino Di Vona
Il prof. Quintino Di Vona, vicepreside in una Scuola Media di Milano, mutila[...]
[...]el fascio, senza consentirgli di prendere cibo, fine all’ora dell’esecuzione affidata a giovinastri tra i quindici e i sedici anni, che hanno accompagnato la scarica Coi loro sghignazzi e i loro canti oltraggiosi. Il cadavere è rimasto esposto sulla pubblica piazza fino a sera. L'arresto è avvenuto per denunzia di'spie già identificate e sotto l'accusa di appsrtenere al partito comunista; la fucilazione cerne rappresaglia per il ferimento di un fascista e di un soldato tedesco nel paese di Inzago.
La prima pagina di “Scuola clandestino del C.L.N. della
Un altro dei nostri, e dei più degni, è cosi caduto sulla v*a seminata di tanti lutti e di tanti dolori. Figura nobilissima di educatore, il Di Vona ha conclusa la sua vita con il più alto degli insegnamenti, quello deii'esemp.o; combattente intrepido e generoso — la ricompensa ai'valor militare che si era guadagnala nell’altra guerra stava a provare, per chi non
10 avesse conosciuto, il suo coraggio fisico, pari al suo coraggio civile, — ha voiuto mostrarci come si debba rimanere al [...]
[...]. Solo 11 vostro assenso potrebbe dare una larva di efficacia all’imposizione : l’unanimità indurrebbe a desistere, come avvenne nello scorso giugno. Ma soprattutto la vostra coscienza deve impedirvi un atto sacrilego, che viola la dignit’ e il ministero dell’insegnamento.
Noi dobbiamo tener fede al vero, al giusto, al bene: il fascismo ne è parodia e «pergiuro. Rifiutatevi! Soffrire per la santa causa è vincere.
E chiunque giurerà sarà o fascista, e andrà eliminato dalla scuola, oppure un codardo abbietto, uno spergiuro consapevole, e verrà giudicato indegno di appartenere alla nuova, grande scuola della Patria risona.
darci e assisterci.
e Resistenza”, numero unico Scuola (Milano, ottobre 1944)
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