→ modalità player
modalità contesto

Il segmento testuale anarcosindacalismo è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 5Entità Multimediali , di cui in selezione 3 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 553

Brano: [...]a, ma i più andarono a ingrossare le fila dei braccianti agricoli che, da 21.694 che erano nel 1901, passarono a 27.890 nel 1911. Questa massa di giornalieri di campagna, trovando lavoro soltanto per un breve periodo dell'anno, viveva in uno stato di miseria cronica e molti erano costretti a emigrare. Fra i giornalieri e gli obbligati, che in certe zone erano ai limiti della sopravvivenza, si diffuse rapidamente il sindacalismo rivoluzionario (o anarcosindacalismo).

A Piacenza le prime forme di associazionismo risalgono al 1857: in

quest’anno venne fondata la Società di Mutuo Soccorso per Piacenza e sua Provincia, inizialmente composta di soli borghesi, ma poi estesa anche ad altre classi. Nel 1861, con l’adesione di operai e artigiani, si formò l'Associazione Operaia Piacentina (poi « di Piacenza ») che aveva carattere democratico ed era guidata da mazziniani accesi. A questa, dal 1863, costituita per sotterranea manovra del prefetto e protetta dal governo, venne subito contrapposta un’altra società operaia, di tendenza moderata.

Alla fine de[...]

[...] Piacenza nel 1894; altri ne sorsero, soprattutto in vai Tidone, dopo la caduta del governo Crispi e l'avvento di Giovanni Giolitti.

Nel 1899 iniziò le pubblicazioni Piacenza Nuova, organo del socialismo

locale, ma l'attività dei circoli socialisti venne presto scavalcata dalle organizzazioni economiche dei lavoratori. Alla fine del 1900 risultavano costituite leghe a Castel San Giovanni e nei comuni limitrofi al capoluogo.

Riformismo e anarcosindacalismo

La prima grande ondata di scioperi agrari si ebbe nel 1901, nelle valli del Tidone e dell’Arda, nonché nelle campagne intorno a Piacenza, per abolire l’obbligazione delle donne, ridurre l'orario di lavoro a 10 ore, aumentare i salari.

I dirigenti della C.d.L. e del P.S.I. (fra cui Sabino V arazza ni, primo deputato socialista piacentino) disapprovavano gli scioperi nelle campagne, di cui temevano lo spontaneismo incontrollabile e il carattere troppo aggressivo. Di fronte a tale atteggiamento le leghe contadine decisero di uscire dalla C.d.L. riformista e di costituire una Federazione pr[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 269

Brano: [...]bris e di altri dirigenti, per i tumulti di Piombino), nell’ottobre 1912 passò a dirigere come segretario provinciale la Camera del lavoro di Piacenza (conquistata dagli anarcosindacalisti) e l’organo della stessa, La Voce proletaria. Nel dicembre del 1913 ebbe l’incarico di propagandista ufficiale de\\'Unione Sindacale Italiana (v.), nel cui Comitato esecutivo era stato eletto. Soggiornò qualche tempo a Ferrara e poi si stabilì a Milano.

DaH’anarcosindacalismo al fascismo

Intorno alla fine del 1913 la posizione politica di Cesare Rossi assunse contorni sempre meno chiari: schierandosi con gli interventisti (v.), il 5.10.1914 fu tra i firmatari del manifesto del cosiddetto Fascio rivoluzionario d'azione internazionalista e, dieci giorni dopo, fra i promotori del Fascio d’azione rivoluzionaria, al fianco di Filippo Corridoni, Massimo Rocca, Angelo Olivetti e Ottavio Di naie, sembra che nello stesso periodo entrasse a far parte della massoneria di Piazza del Gesù. Comunque la sua parabola fu simile a quella di numerosi altri dirigenti del sindacali[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 567

Brano: [...]n gli anarchici e gli operaisti. Il suo programma risentì della evoluzione teorica e pratica del gruppo raccolto a Milano intorno a Filippo Turati (v.) e Anna Kuliscioff (v.), ma risentì anche dei successi della socialdemocrazia tedesca e dell'elaborazione di Antonio Labriola (v.). Nell'organizzazione del P.S.I. confluirono nuclei soprattutto centrosettentrionali e sul momento non mancò l’apporto dei “fasci operai” di Sicilia.

Tra riformismo, anarcosindacalismo e massimalismo

Ben presto il partito si imbattè nella reazione crispina e nei rigurgiti autoritari di fine secolo, culminati nella repressione del 1898; fino ad allora, un impianto di tipo marxista convisse con la corrente ideologica positivistica di fine Ottocento; ma in seguito (il Labriola era rimasto estraneo e su posizioni critiche), specialmente dopo le elezioni del 1900 e la “svolta” giolittiana, sotto la guida di Turati, fu adottata una linea di tipo riformistica (v. Riformismo) .

Una spiccata peculiarità del movimento sociale organizzato e promosso dal P.S.I. fu la saldatura or[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine anarcosindacalismo, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---riformista <---sindacalismo <---socialista <---Giovanni Giolitti <---P.S.I. <---comunista <---italiana <---socialismo <---socialisti <---A.G.I.P. <---A.N.P.I. <---Agraria <---Alceste De Ambris <---Angelo Olivetti <---Antonio Labriola <---Antonio Labriola a Rodolfo Morandi <---C.L.N. <---Castel San Giovanni <---Comitato centrale <---Enrico Ferri <---Entrò nel Comitato <---Federazione del Partito <---I Divisione Matteotti <---Il risveglio <---La Voce <---La prima <---Labriola a Rodolfo <---Leonida Bissolati <---Massimo Rocca <---Movimento operaio <---Operaia Piacentina <---Parma L <---Partito comunista <---Partito d'Azione in Francia <---Piacenza Nuova <---Piazza del Gesù <---Pratica <---S.S. <---Sabino V <---Società di Mutuo <---Storia <---U.R. <---U.S.I. <---antifasciste <---antimilitarismo <---artigiane <---artigiani <---associazionismo <---calismo <---capitalisti <---comunisti <---d'Azione <---dualismo <---fascismo <---fascista <---fasciste <---giolittiana <---ideologica <---ideologiche <---internazionalista <---interventisti <---italiani <---italiano <---marxista <---massimalismo <---massimalisti <---mazziniani <---neoimperialismo <---operaisti <---polemista <---propagandista <---riformismo <---riformisti <---sindacalista <---sindacalisti <---spontaneismo <---squadrismo <---squadristi <---staliniane <---stalinismo <---totalitarismo