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Il segmento testuale agnosticismo è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 118Entità Multimediali , di cui in selezione 5 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 87

Brano: [...] ’40 gran parte della gioventù italiana abbia aperto gli occhi: non pochi, il cui lavoro era legato alla preparazione militare del Paese e ai programmi di espansione, restarono fedeli al loro crèdo, ne accettarono tutte le degenerazioni e la pazzia finale. A fronte di coloro che si distaccarono progressivamente dal fascismo, fino ad assumere posizioni di lotta interna o di opposizione frontale, tanti furono quelli che scivolarono su posizioni di agnosticismo e di disinteresse. È tuttavia in quegli stessi anni che molti giovani cominciarono ad ascoltare le radio estere, a cercare i testi proibiti, a sollecitare chiarimenti e contatti spesso impossibili. Alcuni (casi isolati ma sintomatici) fuggirono per andare a combattere in Spagna, non dalla parte di Franco, ma dall’« altra parte ». Nelle università si formarono gruppi, cenacoli, piccole consorterie di insofferenti e di semplici obiettori di coscienza che limitavano, talora, la propria opposizione al disertare le adunate ufficiali.

Tali gruppi non hanno una configurazione precisa; spesso, spe[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 195

Brano: [...]ore 20,30 l’E.I.A.R. trasmetterà dalle stazioni di Roma, Napoli, Bari, Milano, Torino, Genova, Trieste, Firenze un commento vivo e pronto ai principali fatti politici del giorno. Sarà insieme richiamo e interpretazione secondo il punto di vista fascista di avvenimenti nostri e internazionali », la rubrica fu inizialmente affidata al giornalista e gerarca fascista Roberto Forges Davanzati (18801936) che così ne spiegò la funzione: « Il tempo dell’agnosticismo politico è finito. La coscienza nazionale dev’essere alimentata, istruita, orientata». Alla morte di Forges Davanzati, i suoi commenti serali radiofonici dal 29.10.1934 al 15.5.1936 furono pubblicati in tre volumi dall’editore Mondadori.

La rubrica fu ripristinata alcuni mesi dopo e venne aperta da una conversazione del ministro della Stampa e propaganda Dino Alfieri. Da quel momento si alternarono nelle trasmissioni serali Ugo d'Andrea, Ezio Maria Gray, Giuseppe Bottai, Aldo Valori,

il generale Saverio Grazioli, Alessandro Pavolini, Virginio Gay da, Nello Ouilici e, con maggiore assidu[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 757

Brano: Pratolongo, Giordano

tori di « agnosticismo », di « esterofilia » e soppressero la pubblicazione dopo un solo anno di vita. Nel 1939 Pratolini si trasferì a Roma e lavorò al ministero dell’Educazion Nazionale, collaborando a varie pubblicazioni fasciste (« Primato », « La Ruota », « L’Ambrosiano », « II Popolo di Roma»). Successivamente, nominato insegnante negli Istituti d’arte, si stabilì per breve tempo a Torino. Nel 1941 pubblicò presso Vallecchi il suo primo libro, II tappeto verde.

Dopo I'8.9.1943 prese parte alla Guerra di liberazione, nelle fila della Resistenza romana. Con il nome di battaglia di Rodolfo Casati fu responsab[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 839

Brano: [...]ché dell’invio di « volontari » norvegesi per la guerra del Reich.

Condannato e giustiziato

Dal punto di vista della Resistenza norvegese, la presenza in primo piano di un uomo screditato e moralmente condannato quale servo dei tedeschi come Quisling presentò anche un aspetto positivo, nel senso che concorse ad accentuare l’isolamento morale e politico de!

collaborazionismo e radicalizzò le posizioni, costringendo chiunque a uscire dall'agnosticismo e dall’attendismo.

La stessa propaganda degli Alleati, additando in Quisling il simbolo del collaborazionismo, contribuì a ribadirne l’isolamento. Respinto dalla popolazione norvegese, bollato come traditore dagli Alleati (che agli occhi dei norvegesi potevano vantare di aver dato ospitalità al governo legale e al re di Norvegia, emigrati dopo una onorevole ma sfortunata resistenza all’invasione tedesca, e soprattutto l’alleanza della Norvegia nel fronte delle Nazioni Unite), trattato dai tedeschi come null’altro che strumento esecutivo della loro politica, Quisling concluse la sua avventu[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 86

Brano: [...]coscienze trovò il suo giusto epilogo nel rifiuto del fascismo complice e succube del nazismo nell’autunno 1943, all’indomani dell'armistizio dell’8 settembre, della liberazione del Duce e della spaccatura del Paese in due fronti contrapposti.

Don Primo Mazzolari, ad esempio, a suo tempo aveva così risposto ai quesiti morali di un giovane arruolato nell’Aeronautica: « La Chiesa non ha potuto impedire la guerra [...] (ma) non si può parlare di agnosticismo ove c’è tanta sofferenza. Chi sente il Papa parlare alla radio o legge le sue lettere, avverte sotto la forma un po’ paludata e lo stile predicatorio lo strazio del suo cuore paterno e per conseguenza, anche se non espressa in termini concreti o giuridici, la condanna della guerra e di chi la scatena ».

Silenzioso ma non indifferente, Pio XII (v.) mostrò preoccupazione nei confronti degli ebrei romani e dei prigionieri: forse, per le vittime dei lager e della brutalità nazista, avrebbe potuto dire (più che fare) qualcosa, ma la sua innata cautela diplomatica gli impediva di esprimersi con [...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine agnosticismo, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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