Brano: [...]lettuali, lo spirito di ricerca nel campo filosofico e artistico, nel campo dell’indagine storica, nel campo della creazione di nuove opere di bellezza e di verità” ("Ordine Nuovo”, 4 dicembre 1920).
[...] L’invito di Mosca sarebbe stato subito accolto: dopo poche settimane, infatti, sorgeva a Torino l’istituto di cultura proletaria, "sezione" del Proletkul’t di Mosca: e il 6 gennaio l"’Ordine Nuovo" ne pubblicava il programma steso dal prof. Zino Zini, figura aristocratica e solitaria di studioso ma sensibile in quegli anni agli ideali dei giovani "ordinovisti".
Il comitato provvisorio dell’istituto risultava composto da Antonio Gramsci, Zino Zini, Leopoldo Pogliani, Carlo Emanuele Croce, Mario Capellaro, Giovanni Casale. A partire dal dicembre 1921 il Comitato centrale dell’istituto sarà formato da C.E. Croce, Mario Stragiotti (tecnico), Ernesto Alessio (tecnico), G. Casale (impiegato), Pietro Borghi (ingegnere), Zino Zini, A. Gramsci, Antonio Oberti, Giuseppe Leonatti (tipografo), Giacomo Cirio (falegname) , Gina Bonotto.
Già nei primi mesi l’istituto stabiliva contatti con analoghi gruppi stranieri: quello centrale russo di Mosca e quello inglese raccolto intorno alla Plebs League di Londra, con i quali procedeva a uno scambio di riviste e pubblicazioni. Questa collaborazione internazionale ha modo di manifestarsi in occasione della terribile carestia che nell’estate ’21 sconvolge la Russia. Un "appello degli intellettuali per gli affamati di Russia" appare nel\’Humanité del 22 agosto, firmato da G.B. Shaw[...]
[...]o si propone di raccogliere e coordinare le "spontanee e varie iniziative artistiche del proletariato" (teatro del popolo, scuola di artisti, Carro di Tespi, mostre artistiche, scuole corali, orchestrali: Cfr. l”’Ordine Nuovo", 17 novembre ’21). Traspaiono evidenti qui alcuni caratteristici interessi di Gramsci.
Per sviluppare negli operai la capacità creativa, l’istituto indice, sempre in gennaio, un concorso per "una novella o un bozzetto”. Zino Zini ne illustra i criteri nell”’Ordine Nuovo”, dove infatti appariranno nella prima metà del ’22 una serie di brevi composizioni di "scrittori operai". Ricordo qui il nome di Peppino Frongia, sardo, operaio alla Fiat, guardia rossa all’"Ordine Nuovo", anche perché un suo pezzo fornirà lo spunto a una polemica fra Piero Gobetti e il quotidiano cattolico di Torino, "Il Momento".
Nel campo artistico l’istituto promuove varie altre iniziative: nel marzo ’22 Marinetti accetta l’invito di partecipare alla inaugurazione nei locali del Winter Club, in piazza Castello, di una mostra di quadri futuristi[...]