Il segmento testuale Villa Triste è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 262
Brano: [...] 9.
7.1944, alle 6,30, si presentò al carcere femminile di Santa Verdiana e ottenne la consegna di 17 giovani antifasciste, tra cui Tosca Bucarelli, che stavano per essere condannate a morte o deportate.
Il 15 luglio, mentre si recava a un appuntamento in piazza Santa Croce, incappò nuovamente nella rete della polizia. Sottoposto a tortura, per non subire un secondo interrogatorio si gettò, ammanettato, da una finestra del secondo piano di Villa Triste. Nel timore che riuscisse ancora una volta a fuggire, i fascisti gli spararono addosso e lo colpirono a un fianco, ma già nella caduta Fanciullacci aveva riportato una ferita mortale alla testa.
Il Comando generale delle Brigate Garibaldi, su proposta della Delegazione toscana, nel luglio 1944 lo ha proclamato Eroe Nazionale.
A Villa Triste
Durante le poche settimane di convalescenza, rifugiato in abitazioni amiche dopo la fuga dall'ospedale, Fanciullacci ebbe il tempo di descrivere dettagliatamente di suo pugno le ore trascorse nelle mani dei suoi seviziatori e le torture inflittegli a Villa Triste il giorno del suo arresto (maggio 1944) e l'aggressione subita dopo il rientro in cella: « Erano circa le sei quando si concluse la giornata. Il dramma sfociò nella tragedia. Il fascismo si rivela mettendo fuori il suo sporco grugno.
La porta si spalanca con violenza e penetra dentro, stravolto in faccia, un ufficiale che aveva partecipato all’interrogatorio. Con violenza mi aggredisce lanciandomi le offese più meschine e dicendo che se non avessi parlato mi avrebbe Ucciso.
Una grande stanza nella quale io inerme con il fascista armato, la porta chiusa e
essere portato all'ospedale, [...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 776
Brano: [...]ura. Il sacerdote si rifugiò in montagna, diventando cappellano partigiano della Brigata « Italia », ma prestando contemporaneamente la sua opera presso tutte le formazioni con le quali veniva a contatto.
Il 5 luglio, durante un’azione di rastrellamento a Piandelagotti, egli venne catturato dai nazifascisti mentre amministrava i sacramenti a un ufficiale tedesco in fin di vita. Da Pievelago don Monari fu tradotto a Firenze, nella famigerata « Villa Triste » di via Bolognese (v. Carità, Banda). Atrocemente torturato per dieci giorni, si ritiene che sia stato ucciso tra il 15 e il 16.7.1944, insieme ad altri partigiani. Il suo corpo non fu mai più ritrovato né si ebbero altre notizie del sacerdote. Una donna, entrata il 16 luglio a Villa Triste per visitare il figlio, affermò di aver visto una tonaca tra le immondizie.
Monasterio, Armando
N. a Mercato San Severino (Salerno) il 30.8.1909; farmacista. Militante comunista dal 1931, fu confinato per 5 anni nelle Isole Tremiti. Al termine del confino si trasferì in Toscana, continuando la lotta antifascista negli ambienti dell’Università di Pisa.
Dopo I'8.9.1943 prese parte alla Guerra di liberazione, tra gli organizzatori della Resistenza pisana, rappresentante del P.C.I. nel C.L.N. provinciale.
Dopo la Liberazione fu vicesegretario della Camera di commercio di
Brindisi. [...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 460
Brano: [...]va di ogni mezzo, dallo spionaggio alla provocazione, sino ai più efferati sistemi di tortura. Essa agì prevalentemente a Firenze (v.) in stretto contatto con le S.S. e con gli altri servizi di polizia tedeschi e italiani. Ebbe sede dapprima in una villa in via Benedetto Varchi, si trasferì successivamente nella Villa Malatesta di via Ugo Foscolo e poi, definiti* vamente, al n. 67 di via Bolognese, in un caseggiato che acquistò presto il nome di Villa Triste. Numerosi furono i partigiani e i patrioti torturati e uccisi a Villa Triste o assassinati da elementi della banda per le strade di Firenze. Tra questi: Bruno Fanciullacci, Enrico Bocci, Anna Maria Enriques Agnoletti, Maria e Bartolomeo Caroviello, Franco Martelli, Edgardo Savoli, Alessandro Sinigaglia.
Il Carità, scoperto alla fine della guerra da una pattuglia americana in una casa dell’Alpe di Siusi (Alto Adige), tentò di difendersi con le armi quando due militari entrarono nel suo appartamento, ma questi
Il seniore Mario Carità tra due suoi collaboratori
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 461
Brano: [...]polizia giudiziaria" o appartenenti all’ "ufficio politico”. Queste bande non si servono per le loro gesta dei locali delle comuni prigioni, dei comuni uffici di polizia: prendono stanza in villini o in ville lussuose, di solito in luoghi ameni, o in grandi alberghi, in via Benedetto Varchi, in via Bolognese; a Roma, in via Sicilia, nella pensione Jaccarino, o in via Tasso. E lì, in pochi giorni, queste ville si trasformano in luoghi di orrore, "Villa Triste", e le pareti di quelle stanze si rigano di gocce di sangue e di scritte di moribondi.
I componenti della banda fanno vita da gran signori, da grandi gaudenti; sono inappuntabilmente vestiti, come conviene a gentiluomini. Mentre i torturati agonizzano nei sotterranei di "Villa Triste", i torturatori alloggiano negli alberghi di lusso. Naturalmente con donne: in tutte le loro imprese, in tutte le loro attività diurne e notturne, ci sono accanto a loro le donne, che fanno la spia, che assistono alle torture, che magari aiutano a tirare i capelli alle vittime. C’è in tutta questa attività criminosa un continuo repugnante intreccio di delitto e di alcova. Le occupazioni professionali di questi gentiluomini erano il furto e la rapina, l’omicidio, ma soprattutto la tortura. Talvolta la tortura aveva un modo di esplodere quasi frenetico, una specie di follia sadica prendeva tutt[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 223
Brano: [...]e nella Basilica di S. Paolo, dove fu compiuta una retata di 67 persone tra ebrei, ufficiali dell'esercito e ricercati politici.
La fuga al Nord
Dopo la liberazione di Roma, il Koch e la sua banda si trasferirono al Nord, continuando fino all'ultimo nelle loro criminose imprese al servizio dell’occupante nazista. Nuovo teatro dei loro crimini divenne Milano (v.), dove si insediarono in un edificio che divenne ben presto noto con il nome di Villa Triste.
Al termine del conflitto, numerosi delitti poterono essere comprovati dall’inchiesta giudiziaria, il Koch, tratto in arresto, fu processato all’AIta Corte di giustizia (presidente Maroni) e condannato a morte il 4.6.1945, mediante fucilazione alla schiena. L’esecuzione ebbe luogo a Roma, a Forte Bravetta (v.), il 5.6.1945 alle 14,18. Non tutti i criminali della banda poterono però essere tempestivamente raggiunti dalla giustizia. Tra costoro, lo zaratino Giuseppe Duca Masè, definito dal Pubblico ministero « la belva dalmata» e condannato a morte in contumacia nel processo svoltosi presso [...] [...]46 e tradotto in Italia nel 1947 col tito
lo «Ladri nella notte»).
Dopo due anni di vagabondaggi, nel
1928 fu assunto come corrispondente dal Vicino Oriente per la catena di giornali dell’editore di sinistra berlinese Ullstein. Come inviato speciale di queste pubblicazioni, in quello stesso anno fu l’unico giornalista a bordo del dirigibile Graf Zeppelin durante la prima traversata artica.
il 31.12.1931 si iscrisse al Partito
La « Villa Triste », sede della banda Koch a Milano nel 194445
223
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 293
Brano: [...]ompletamente in mano aH’Armata Rossa.
Bernabei, Elio
N. a Montepulciano (Siena) il 29. 10.1907, ucciso a Roma il 24.3.1944; ingegnere, ispettore capo delle Ferrovie dello Stato. Militante del Partito d’Azione, attivo nella Resistenza romana durante l’occupazione nazista, comandante della I Zona, organizzò azioni di sabotaggio, squadre armate e diffusione di stampa clandestina. Catturato dalla banda Koch, dopo essere stato torturato nella « Villa Triste » di via Romagna venne rinchiuso nel carcere di Regina Coeli e poi ucciso con gli altri ostaggi alle Fosse Ardeatine (v.).
Bernabino, Carlo
N. a Vercelli il 26.1.1908; operaio. Antifascista militante, membro della gioventù comunista dal 1925 e, in seguito, nelle file dell'orgànizzazione clandestina dello stesso partito, nel 1930 fu arrestato per aver diffuso volantini inneggianti al Primo maggio, deferito al Tri
bunale speciale e infine condannato a 5 anni di confino. Deportato a Lipari, dovette anche scontare un anno di carcere per aver partecipato a una manifestazione di protesta d[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 226
Brano: [...]i repubblichini avessero in realtà sparato contro San Frediano e l’intero Oltrarno.
La vicenda purtroppo non si esaurì nella cieca e assurda sparatoria, perché nel rastrellamento che immediatamente la seguì furono catturati, oltre a diversi dirigenti delle S.A.P., quasi tutti i componenti del C.L.N., i quali, non essendosi resi conto di ciò che stava avvenendo, uscivano tranquillamente in piazza dopo aver concluso la loro riunione. Condotti a Villa Triste, alcuni giorni dopo riuscirono a farsi rilasciare tutti tranne Armando Castellani, noto per il suo passato di comunista e di condannato dal Tribunale Speciale. Egli fu avviato verso il
Nord, ma giunto presso Bologna, riuscì a fuggire e, impossibilitato a rientrare a Firenze per l’avanzare del fronte, entrò a far parte della 36a Brigata Garibaldi « Bianconcini » come Commissario politico di compagnia.
La caduta del C.L.N. fu un duro colpo per la Resistenza dell’Oltrarno, ma l’organizzazione era ormai giunta a un tal livello di maturità ed efficienza che seppe prontamente raccordarsi con [...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 385
Brano: [...] contatti con l’organizzazione comunista fiorentina e, tra la fine del 1942 e gii inizi del ’43, entrò a far parte del Comitato federale. Dopo I'8.9.1943, nei limiti consentitigli dalle sue precarie condizioni di salute, si impegnò nella lotta contro i nazifascisti. Il 17.7.1944 fu catturato con altri compagni in piazza Tasso, nel cuore del quartiere di San Frediano, durante l’ultimo rastrellamento compiuto dai fascisti ormai in fuga. Condotto a Villa Triste, fu selvaggiamente torturato e il 23 luglio successivo venne fucilato sul greto dell’Arno lungo le Cascine insieme a un gruppo di gappisti e ad altri partigiani. G.Ve.
Pandolfi, Vite
N. a Forte dei Marmi (Lucca) il 24.12.1917, m. a Roma il 20.3.1974; critico e regista teatrale. Diplomatosi in regìa nel 1943 presso l’Accademia d’arte drammatica di Roma, dopo l’8 settembre prese parte alla Resistenza romana. Catturato dai fascisti, riuscì a fuggire da Palazzo Braschi gettandosi da una finestra. Successivamente fu arrestato dalla banda del tenente Koch e rinchiuso a Regina Coeli. Uscito da[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 577
Brano: [...]one dell'Aeronautica a Firenze.
Qui si trovava all'8.9.1943 e, sin dai primi giorni, partecipò alla Guerra di liberazione. A contatto con Tardimi e altri membri del Partito d’Azio* ne, organizzò una fitta rete di atti* vità operativa e informativa (v. Cora, Radio),
Catturato la sera del 7.6.1944 nell’appartamento di Piazza d’Azeglio, dove era insediata la base clandestina di Radio Cora, con Enrico Bocci, Carlo Campoimi e altri fu portato a Villa Triste e sottoposto a tortura. Piccagli si assunse l’intera responsabilità delle radiotrasmissioni, ma ciò non valse a salvare i suoi compagni di lotta. Nella notte del 12 giugno venne condotto (insieme a tre paracadutisti e a un altro compagno di prigionia) in una campagna deserta presso Cercina e lì fucilato. Sua moglie fu arrestata e rinchiusa nel campo di internamento di Fessoli.
Ufficiale colto e studioso, fu autore di numerose pubblicazioni riguardanti la meteorologia aeronautica, la navigazione aerea, la pratica della navigazione.
Riccardi, Leopoldo
N. a Ventimiglia il 2.6.1899, m. a[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 397
Brano: [...] motivazione: « Sottoposta a fiera rappresaglia nemica non piegò sotto il tallone tedesco ed ogni cittadino fu combattente sorretto dal l’amore dei vecchi delle donne e dei fanciulli. Con le fiamme che distrussero le sue case si elevarono al cielo l'ardore e la passione che hanno santificato il martirio dei suoi figli caduti ».
Bibliografia: Guerrino Franzini, Storia della Resistenza reggiana, A.N.P.I., 1982 (III ed.) ad indicem.
A.Zam.
Villa Triste
Denominazione data dai fiorentini alle sedi che successivamente occupò ru.P.I. (Ufficio Politico Investigativo) della 92a Legione G.N.R., meglio nota come “banda Carità” (v.), dal nome del suo comandante Mario Carità.
Questo reparto, che operava in stretto collegamento con il locale Comando della polizia tedesca, veniva impiegato per azioni “speciali”. Mentre nelle operazioni contro le prime formazioni partigiane dimostrò ben presto la sua inefficienza, riuscì a conseguire notevoli risultati nella repressione del movimento resistenziale cittadino. L’eliminazione fisica o l’arresto di im[...]
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| successivi |
| Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Villa Triste, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili. |
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