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Il segmento testuale Unità Proletaria è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 187

Brano: [...]sce con un suo « Avanti! » che reca, come sottotitolo, « L’Avvenire del lavoratore ». La controversia si sposta sul terreno giudiziario. La magistratura svizzera, pur dando ragione alla Balabanoff e ai massimalisti, nello stesso tempo non impedisce a Nenni di continuare con la sua edizione. Al congresso di Parigi del 1920.7.1930, con il quale ha luogo l'auspicata riunificazione tra nenniani e riformisti, e sorge il Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria (P.S.i.U.P.), il giornale si presenta con una tiratura di 3.600 copie, di cui 2.000 diffuse in Svizzera. La direzione del foglio viene affidata a Nenni e a Pali ante Rugginenti.

Nel periodo della sua permanenza a Zurigo, fino al 1933, la posizione di ideologo del giornale viene assunta da Giuseppe Saragat, « aperto agli influssi dell'austromarxismo di Otto Bauer » (Arfé). La polemica è condotta sui due fronti: verso i comunisti e verso il liberalsocialismo di Rosselli.

Nel gennaio 1934 il giornale si trasferisce a Parigi, a colmare il vuoto lasciato da La Libertà concentrazionista, cess[...]

[...]e l’A. torna a essere l’organo ufficiale di tutti i socialisti italiani. Fra i direttori delle sue edizioni clandestine vanno ricordati Eugenio Colorni, responsabile dell’edizione romana e Medaglia d’oro della Resistenza alla memoria; e Filippo Acciarini, curatore della prima edizione piemontese, ucciso in un campo di deportazione nazista. Come organo nazionale del P.S.I. U.P., il giornale nasce nell’agosto 1943 dalla confluenza del Movimento di Unità Proletaria (M.U.P.) nel P.S.I.U.p.. In realtà il primo numero della nuova serie dell’« Avanti! » esce l’1.8.1943 (e, collegandosi alla prima data di fondazione, reca l’indicazione « Anno 47 ») quale organo del M.U.P., con il sottotitolo « Giornale del Movimento di Unità Proletaria per la Repubblica Socialista ». Lo pubblica a Milano il gruppo prò



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 539

Brano: Appendice

nismo, al socialismo e alla lotta contro il regime. Tra questi, Santi Milisenna (Euno Siriaco) che, subito dopo lo sbarco degli Alleati in Sicilia, ricostituirà le organizzazioni proletarie su basi fortemente unitarie, in cui militavano comunisti, socialisti e repubblicanisociali.

Al Milisenna si dovette la pubblicazione di un giornale intitolato il

10 luglio ’43 (poi Unità Proletaria) che fu uno dei pochissimi fogli comunisti autorizzati in Sicilia dalle forze militari di occupazione.

Tra i socialisti emerse per coerenza di impegno unitario Michele Russo, un giovane docente di filosofia, poi deputato regionale per varie legislature.

Santi Milisenna, preparato, entusiasta, fedelissimo alla causa del riscatto proletario, guidò forti lotte dei lavoratori per la terra e contro

11 separatismo siciliano (v.), dietro il quale si schierarono nell’Ennese Se forze più retrive. La sua uccisione, avvenuta a Regalbuto nel corso di una manifestazione antiseparatista, non fermò[...]

[...]G.Mic.

Bibliografia: S.M. Ganci, Profilo di Napoleone Colaianni dagli esordii al movimento dei Fasci dei lavoratori. Rivista storica del socialismo, Milano 1959; F. Renda, Socialisti e cattolici in Sicilia, CaltanissettaRoma 1972; ld., I Fasci siciliani, Torino 1977; G. Miccichè, Dopoguerra e fascismo in Sicilia (19191927), Roma 1976; ld., Il Partito Comunista in Sicilia Le origini (19191930), Milano 1987. Periodici: Il 10 Luglio 1943, Enna; Unità Proletaria, Enna; La Voce Comunista, Palermo; La Voce della Sicilia, Palermo.

Fabbri, Luigi

N. a Conselice (Ravenna) il 21.2. 1888, m. a Roma il 7.11.1966; bracciante.

Giovane socialista, poi membro del P.S.I., a 20 anni dirigeva cooperative agricole e di lavoro in Romagna, alla scuola di Giuseppe Massarenti. Dopo aver prestato servizio militare durante la Prima guerra mondiale, nel 1919 fu designato a dirigere la Camera del lavoro di

Luigi Fabbri (1948)

Budrio e guidò le grandi lotte contadine del 1920, riportandone denunce e arresti. Nel 1921 fu eletto deputato socialista per l'Emilia. [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 89

Brano: [...]o Tagli acozzo, Giacinto Cardona, Federico Comandini, Wolf Giusti, Raffaello Ramat, Guido De Ruggiero, Ugo La Malfa, Sergio Fenoaltea, Leone Cattani, Carlo Antoni, Gino De Sanctis), e del gruppo di giovanissimi di Architrave (Guido Aristarco, Renzo Renzi, Roberto Roversi), la maggior parte dei quali confluirà più tardi nel Partito d'Azione. Altri, nel vivo della lotta, verranno invece attratti dai partiti della classe operaia.

Il Movimento di Unità Proletaria

Sorto a Milano nel 1939 e di orientamento socialista fin dalle origini, il M.U.P. si costituì attorno a Mario Zagarif Aldo Valcarenghi e Giovanni Barbera (che cadrà a Fossoli nel

1944), ai quali si unirono analoghi gruppi, di cui facevan parte Giuliano Vassalli, Vezio Crisafulli, Edoardo Perna, Marcello Merlo, Tullio Vecchietti, Achilìe Corona, Mario Fioretti, Eugenio Colorni (quest’ultimo dopo il 25 luglio, al, suo ritorno dal confino di Ponza). Il movimento si collegò agli « anziani » Lelio Basso (che ne divenne il leader), Lucio Luzzatto, Carlo Andreoni, Corrado Bonfantini, Virginio [...]

[...]rno dal confino di Ponza). Il movimento si collegò agli « anziani » Lelio Basso (che ne divenne il leader), Lucio Luzzatto, Carlo Andreoni, Corrado Bonfantini, Virginio Dagnino', e nel 194142 costituì, per quanti avevano orientamento socialista, un polo di attrazione di notevole importanza, tanto da dare più tardi ii nome al partito socialista tradizionale stesso che, all’atto della ricostituzione, venne appunto a chiamarsi Partito Socialista di Unità Proletaria (P.S. U.P.).

La tendenza del movimento a stabilire collegamenti unitari con gruppi di diversa formazione, nel 1943 portò alla costituzione, a Roma, della Associazione rivoluzionaria studenti italiani (A.R.S.I.) (v.) tra i rappresentanti del M.U.P. [G. Larchaud), i comunisti (tra cui F. Agnini, che sarà poi fucilato alle Fosse Ardeatine) e i giellisti Vincenzo Apicella e Pierluigi Sagona. Questi due ultimi avevano anche fatto parte di un gruppo formatosi attorno al foglio Roma Fascista, del G.U.F. locale, nel periodo in cui esso era stato

diretto da Ugo Indrio e aveva avuto tra i suoi co[...]



da Contro ogni ritorno : dal fascismo alla Costituzione repubblicana : Provincia di Firenze, 2 giugno 1972 / \a cura di Claudio Galanti, Paolo Tinti, Giovanni Verni!, p. 86

Brano: [...]lare i lavoratori a stringersi attorno ai soldati d'Italia e cooperare con essi: restino pertanto ai loro posti di lavoro; e laddove si tenti d'impedire

o s'impedisca o si sia impedita l'opera delle autorità responsabili, resistano ed usino i mezzi a loro disposizione per contrastare la prepotenza di ogni eventuale nemico.

Gruppo di Ricostruzione liberale Democrazia Cristiana Democrazia del Lavoro Partito d'Azione Partito Socialista di Unità Proletaria Partito

Comunista italiano.

Lo stesso 9 settembre si ha il primo incidente e la prima vittima della lunga guerra civile che sta per iniziare.

Mentre un gruppo di giovani comunisti distribuiva manifesti antitedeschi in Piazza Vittorio Emanuele, esso s’im batté nelle forze di pubblica sicurezza. Un sottotenente del 7° Regg.to Genio che passava di lì cominciò a redarguire i giovani, provocando il risentimento della folla che nel frattempo si era adunata. Per tutta risposta l’ufficiale estrasse la rivoltella e fece esplodere vari colpi che uccisero uno dei giovani. Egli stesso ed altre [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 23

Brano: [...]ello, Adelio

N. a Rovereto di Guà (Verona) il 18.1.1918; maestro elementare. Partigiano combattente,' partecipò alla Resistenza dall’8.9.1943 e rappresentò nel Comitato di liberazione nazionale di Verona il movimento « Giustizia e Libertà ». Dopo la Liberazione si iscrisse al Partito d’Azione e, dopo Io scioglimento di esso, passò al Partito socialista, dal quale uscì nel 1965, con l’ala sinistra che avrebbe dato vita al Partito Socialista di Unità Proletaria. Vicepresidente regionale veneto dell’Alleanza contadina e presidente della, stessa organizzazione per la provincia di Verona, venne eletto deputato nel giugno 1953, confermato nel maggio 1958, ed eletto al Senato nell’aprile 1963 e nel maggio 1968.

Albaro, Rappresaglia di

Il 12.1.1944 era in corso a Genova, dopo quelli già avvenuti nel novembre e nel dicembre, un terzo grande sciopero delPimportante zona industriale contro gli occupanti nazisti. Questi ultimi, in accordo

23



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 528

Brano: [...]stata la libertà dopo quasi 3 anni di carcere preventivo, per sottrarlo a rappresaglie

fasciste nel 1924 i dirigenti del P.C.d’I. lo inviarono in Francia. Per qualche mese a Parigi rappresentò

il Partito comunista italiano presso la Direzione di quello francese, curò l’organizzazione dei lavoratori antifascisti di lingua italiana e ne diresse l’organo settimanale.

Nello stesso 1924 venne candidato alle elezioni politiche per la lista di Unità Proletaria in Toscana. Eletto nel collegio di FirenzePistoia, entrò a far parte del Gruppo comunista alla Camera, diretto da Antonio Gramsci. Non condividendo la linea politica di Gramsci né identificandosi più completamente con l’astensionismo bordighiano, in vista del congresso di Lione (v.)f al quale non venne peraltro delegato, nel

1925 Damen fu con Bruno Fortichiari (v.) e Luigi Repossi (v.) tra i promotori del Comitato d’Intesa nazionale. Accusato di “frazionismo”, aH’indomani del congresso fu sospeso dal Partito e destituito dal Comitato sindacale di cui faceva parte.

Nel novembre 1926, con[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 188

Brano: [...]iNn «n>, fM U i

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Edizione clandestina dell’« Avanti! » del 20.12.1943

Avanti!

motore del movimento stesso che fa capo, tra gli altri, a Lelio Basso, Corrado Bonfantini e Domenico Viotto. Ma già il secondo numero del giornale, che esce il 22.8.1943, ha il nuovo sottotitolo « Giornale del Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria ». Ne curano la redazione soprattutto Guido Mazzali e Renato Carli Ballota, che continueranno a farlo per tutto il periodo della lotta clandestina.

Fin dai primi numeri, l’A. esprime la risoluta opposizione dei socialisti al governo Badoglio, su una linea di intransigenza che rivendica l’immediata stipulazione di un amnisti* zio con gli Alleati, la completa liquidazione del fascismo in tutti i suoi aspetti, il pieno ripristino delle libertà democratiche, assegnando al P.S.I.U.P. il compito di operare per l’unificazione organica dei partiti della classe operaia « sulla base della chiara cos[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 257

Brano: Bastia, Monte

suscitando i vecchi contrasti, ma realizzando il massimo di unità de) movimento operaio « attorno ad un programma concreto ed attuale ». Dopo una lunga preparazione clandestina, il 10.1.1943 fu creato il Movimento di Unità Proletaria (M.U.P.) (v.), il cui gruppo dirigente risultò formato da Basso, Lucio Luzzatto, Roberto Verrati, Umberto Recalcati.

Rispetto ai socialisti che si mantenevano fedeli al partito tradizionale, i militanti del M.U.P. avanzavano l’esigenza di puntare decisamente sugli elementi di rottura col passato prefascista, slegando l’iniziativa socialista da ogni formula e strategia superate. Questa impostazione, ricca di fermenti nuovi, mostrò di non far breccia nelle forze socialiste tradizionali che, dopo il 25.7.1943, cominciarono ad affluire verso il P.S.l.; sicché, nell’agosto del 1943, i promotori[...]

[...]nte sugli elementi di rottura col passato prefascista, slegando l’iniziativa socialista da ogni formula e strategia superate. Questa impostazione, ricca di fermenti nuovi, mostrò di non far breccia nelle forze socialiste tradizionali che, dopo il 25.7.1943, cominciarono ad affluire verso il P.S.l.; sicché, nell’agosto del 1943, i promotori del M.U.P. giudicarono necessario confluire nel partito che prese il nome di Partito socialista italiano di unità proletaria (P.S.I.U.P.). Vicesegretario della nuova formazione socialista dopo la Liberazione, Basso assunse la segreteria del P.S.l. all’atto della scissione saragattiana del 1947. Deputato alla Costituente e in tutte le legislature dal 1945 in poi, direttore dal 1946 al 1950 della rivista Stato Operaio, quindi di Socialismo dal 1947 al 1948, e infine di Problemi del Socialismo, esponente della corrente di sinistra del P.S.l. dopo il 1959, nel dicembre 1963 lesse alla Camera dei deputati, a nome di 25 deputati della minoranza di sinistra del Gruppo parlamentare socialista, la dichiarazione con cui ques[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 277

Brano: [...]azione generale italiana del lavoro; l’avvocato Lino Erasmo; il generale Pietro Dodi; il colonnello Enrico Sorrentino; il tenente Eugenio Arrighi; Saverio Tunetti; il polacco Boria Frejdrick (Raffaele); Libero De Angelis; Alberto Pennacchia; Vincenzo Caretti; il maggiore ingegner Alfeo Brandimarte (y.), Luigi Castellani; Edmondo Di Pillo; Salvatore Meloni. Alcuni di essi appartenevano alle formazioni partigiane del Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria (si vedano le rispettive voci). Sul luogo dell’eccidio è stato posto un cippo commemorativo.

Bibliografia: L. D’Agostini e R. Forti, Il sole è sorto a Roma, Roma, 1965; E. Pisciteli, Storia della Resistenza Romana, Bari, 1965.

Lateranensi, Patti

Conciliazione. Accordi che regolano

i rapporti tra lo Stato italiano e la Città del Vaticano, sottoscritti l’11. 2.1929 a Roma, nella Sala dei papi del palazzo apostolico del Laterano (da qui il nome), dal capo del governo fascista Benito Mussolini per l’Italia e dal cardinale Pietro Gasparri per la Santa Sede.

Ai Patti Lateranensi, che[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 613

Brano: [...]iffidenza, e non c’è modo migliore per farlo che di sostenere e mettere innanzi i giovani ».

Si incrementò nello stesso tempo l’attività di stampa e propaganda che vide ancora in prima fila le donne e i giovani socialisti come Gianni Alasia, Sergio Borgogno, Franco Gai, Sergio Garavini, Francesco Rizzo, Ugo Veneziani e Novarino. Uscirono così numerosi volantini, ciclostilati e stampe: l’opuscolo di dottrina politica « Il Partito Socialista di Unità Proletaria » dell'aprile 1944, indirizzato ai lavoratori e ai giovani; I’« Avanti!», nelle varie edizioni clandestine regionali; Politica di Classe, rivista ideologica del Partito; Rivoluzione Socialista, organo della Federazione giovanile; La Compagna, giornale delle donne socialiste; bollettini interni delle varie sezioni di partito.

In questo ampio quadro di mobilitazione organizzativa non va dimenticato il contributo portato da una decina di giovani socialisti facenti capo a Luciano Bertino e a Lorenzo Cavalli. Costituitosi nella primavera del 1944 negli uffici tecnici della FIAT di corso Dante a[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Unità Proletaria, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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