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Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 35Entità Multimediali, di cui in selezione 17 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 700

Brano: [...] guerriglia esistono veri e propri manuali. Tra questi, uno dei più semplici e popolari è quello dovuto al generale A. Bayo, compagno di lotta di Fidel Castro: Teoria e pratica della guerra di guerriglia 150 consigli ai guerriglieri del maestro militare di Castro, Milano, 1968.

Guerrini, Aldo

N. ad Abbadia San Salvatore (Siena) nel 1917; impiegato. Militante comunista e attivo antifascista, durante la dittatura fu confinato per 5 anni a Squillace (Catanzaro), a Pomarico e a Montalbano Ionico (Matera), e infine internato a Bagnoli Irpino (Avellino).

Liberato con la caduta del regime, dopo I’8.9.1943 ha preso parte alla Guerra di liberazione, nelle file della Resistenza, partigiano combattente nelle formazioni della Maremma e membro del C.L.N. della zona mineraria di Gavorrano (Grosseto).

Guerrini, Arnaldo

N. a Ravenna T8.2.1894, ivi m. I’8. 7.1944; antifascista romagnolo. Si iscrisse giovanissimo al Partito repubblicano e fu tra gli organizzatori delle Federazioni giovanili repubblicane di Romagna. Nel 1914, allo scoppio d[...]

[...]ngendo buoni risultati nel Faentino.

Al rientro di Nullo Baldini (v.) dall’esilio francese (novembre 1941), Guerrini si accordò con lui per la creazione di un partito romagnolo unitario fra ex repubblicani ed ex socialisti, con lo scopo dichiarato di superare i vecchi e sanguinosi antagonismi fra « rossi » e « gialli » che avevano causato la grave crisi politica e le dolorose scissioni in Romagna dai primi anni del secolo.

La politica dell’U.I.L.

Il nuovo movimento, denominato Unione dei Lavoratori Italiani (U.I.L.), nacque verso la fine del 1942 riproponendo quell’alleanza socialriformistarepubblicana che era stata, in fondo, una costante della linea politica del Baldini. Nuovamente incarcerato il 12.7.1943 e uscito di prigione con la caduta del fascismo, un mese dopo, Guerrini si gettò con tutte le sue forze all'organizzazione dell’U.I.L., la quale andò assumendo (soprattutto per la spinta di Pietro Bondi e Nullo Baldini) un carattere sempre più apertamente anticomunista. Il 27.8.1943 l’U.I.L. si trasformò in partito e per tutto il pe~

riodo badogliano sostenne una netta opposizione agli scioperi politici in funzione antifascista. Obiettivo principale della lotta doveva essere l’abbattimento della monarchia. Egualmente contraria l’U.I.L. fu agli « esperimenti del blocco, del fronte, dei comitati », mirando a unire sotto la propria guida tutti gli antifascisti; ma la sua azione fu intesa soprattutto nei confronti del Partito comunista (che aveva nel Ravennate un’organizzazione assai forte), con il preciso intento di strappargli gli iscritti e ridurne l’influenza, ponendosi nel contempo, per ciò che riguardava la Guerra di liberazione, su posizioni provocatorie e di attesismo (v.). Ma per la netta opposizione delle Direzioni nazionali del P.S.I.U.P. e del P.R.I., prima i socialisti (inverno 1943) e più tardi (primavera 1944) an[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 686

Brano: [...]’Azione, dopo T8.9.1943 fu tra gli organizzatori della Resistenza all'intemo della fabbrica, poi delle Brigate Mazzini (v.). Arrestato per la sua attività

11 6.2.1945, venne rilasciato dopo 40 giorni grazie all’intervento del Comando del C.V.L.. Nell’aprile partecipò all’insurrezione di Milano. Nel dopoguerra fu presidente della Commissione interna della Pirelli, poi promotore dell’Unione Italiana del Lavoro, segretario generale del sindacato U.I.L. dei lavoratori chimici (fino al 1965) e segretario responsabile della U.I.L. provinciale di Milano (fino al 1975).

Eletto nel 1964 consigliere comunale nelle liste del P.S.D.I., ne diresse il Gruppo consiliare, carica che mantenne dopo l’unificazione del P.S.D.I. con il P.S.I.. Nel 1968 fu eletto deputato nelle liste del P.S.I.P.S.D.I. Unificati, ma si dimise per l’incompatibilità con la carica sindacale, rimanendo segretario della U.I.L. milanese. In questi anni fu anche rappresentante dei lavoratori italiani presso il Comitato economico sociale della C.E.E..

Nel 1975, dimessosi da segretario della U.I.L. di Milano, fu rieletto consigliere comunale e divenne membro della giunta.

C.Gr.

Poma, Anello

Italo. N. a Biella il 27.7.1914; operaio.

Attaccafili nel Lanificio Rivetti e Bracco di Biella, nel 1934 si collegò all’organizzazione comunista clandestina. Nel 1937 accorse in Spagna per militare nelle Brigate Internazionali, dopo il ritiro delle quali (febbraio 1939) dovette pas

686



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 68

Brano: [...] Bianchi e Edmondo Rossoni a rompere con l’U.S.I. per passare aH’interventismo. La maggioranza degli anarcosindacalisti, capeggiata da Armando Borghi (v.), che verrà internato per tutta la durata del conflitto, resterà invece su posizioni di lotta contro la guerra. Nel 1918 l’U.S.I. accentuò le caratteristiche di associazione anarchica, espulse i sindacalisti che erano stati favorevoli alla guerra e assunse il nome di Unione Italiana del Lavoro (U.I.L.).

Il dopoguerra e il fascismo

L’U.I.L. partecipò alle lotte operaie del dopoguerra e fu favorevole alla occupazione delle fabbriche (v.), pur dando una propria interpretazione ai Consigli di fabbrica. A Torino, alcuni noti anarcosindacalisti si unirono al movimento delOrdine Nuovo» (v.). Nel 1919 tra l'U.I.L., il Sindacato ferrovieri e la Confederazione generale del lavoro intercorsero trattative per arrivare alla fusione, ma le condizioni di « assorbimento » poste dai dirigenti della C.G.L. non vennero accettate dagli altri. Nel dicembre 1919 Errico Malatesta, tornato dall’esilio e accolto in alcune località con entusiastiche manifestazioni, fondò a Milano il quotidiano anarchico Umanità Nova. Sei mesi dopo, si tenne a Bologna il Congresso dell’Unione Anarchica Italiana (14.7.1920), che approvò il programma proposto da Malatesta. Dal 26 al 29 luglio 1920 gli anarchici parteciparono al grande movi[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 530

Brano: [...]to nuovo segretario generale delI’U.S.I.. Nel corso della guerra 191518 la componente anarchica, anche se con qualche defezione, rimase coerentemente su posizioni antimilitariste e, a essa, si affiancarono i socialisti rivoluzionari Giuseppe Di Vittorio (v.), Nicola Modugno, Antonio Negro (v.) e altri.

Nel novembre 1914 la corrente interventista fondò invece VUnione italiana del lavoro, con segretario Edmondo Rossoni. Ma la vera funzione dell’U.I.L., vicina a Mussolini che la sostenne su “// Popolo d’ItaHa”, emerse dopo la fine della guerra, quando ne divenne segretario Alceste De Ambris, sempre più strettamente legato a Mussolini. Il De Ambris non aderì personalmente ai Fasci di combattimento (data anche l’incompatibilità con la sua carica di segretario generale dell’U.I.L., organizzazione sindacale teoricamente apolitica), ma gran parte del gruppo dirigente che stava intorno a lui passò al sindacalismo nazionalista e infine al corporativismo fascista o direttamente al fascismo, condividendone la linea di fondo (Edmondo Rossoni, Tullio Masotti, Ottavio Di naie, Umberto Pasella (v.), Michele Bianchi, Oliviero Olivetti, Sergio Pannunzio, Agostino Lanzillo, Paolo Orano). Alceste De Ambris, dopo una fase di collaborazione con Mussolini e Gabriele D'Annunzio, fu tra i pochi a non aderire al fascismo e a emigrare in Francia.

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 276

Brano: [...]le”. Attivissimo nel movimento antimilitarista fra gli emigrati italiani, nel gennaio 1913 fu chiamato in Italia daìla neocostituita Unione Sindacale Italiana (v.) che gli affidò l'incarico di segretario del sindacato edile nel Modenese.

Sei mesi dopo il suo rientro in patria venne arrestato a Milano durante uno sciopero di ferrovieri e scontò una breve detenzione, al termine della quale preferì tornare a New York. Da qui, nel 1914 aderì alla U.I.L. [Unione italiana del lavoro, corrente interventista sorta all’interno dell'U.S.I.) e, abbandonata repentinamente la causa dell’antimilitarismo, divenne uno dei più accesi sostenitori dell’intervento italiano nella guerra mondiale, tra

l’altro pubblicando il settimanale ultranazionalista L’Italia nostra.

Dall’interventismo al fascismo

Il voltafaccia di Rossoni, comune del resto in quel momento a parecchi socialisti e sindacalisti che nella guerra vedevano lo sbocco delle loro aspirazioni “rivoluzionarie” (v. Interventisti), fu naturalmente bene accetto dal potere dominante in Italia e[...]

[...]ano entrò subito nel Fascio d’azione interventista (una delle culle del fascismo), ma non andò al fronte né rimase a lungo sotto le armi perché venne utilizzato come conferenziere a sostegno del fronte interno.

Nel marzo 1918 era segretario dell’Unione sindacale milanese (controllata dagli interventisti), ma nel giugno, trovatisi in minoranza rispetto alla componente anarchica, gli ex interventisti si staccarono daH'U.S.I. e ricostituirono la U.I.L., della quale Rossoni divenne segretario. Intanto egli aveva stabilito ottimi rapporti con i fascisti, tanto che nel maggio 1921 fu invitato dal concittadino Italo Balbo a dirigere l’organizzazione sindacale fascista di Ferrara. L’appoggio di Balbo e la veemenza dei suoi atteggiamenti assicurarono a Rossoni un ruolo emergente nel non affollato arengo dei dirigenti sindacali in camicia nera e, nel 1922, egli venne nominato segretario della Confederazione dei sindacati fascisti. Ma quando questa organizzazione sindacale stava per assumere posizioni che vennero ritenute poco consone alle esigenze[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 410

Brano: [...]per la mobilitazione industriale, presieduta dal generale Alfredo Dallolio. Nel 1916, sempre con Canepa, rappresentò l’Italia al Congresso delle organizzazioni operaie dei paesi alleati a Leeds (Inghilterra). L’anno dopo partecipò alla seconda sessione della Conferenza internazionale del lavoro, a Ginevra, dai cui organismi dirigenti fu incaricato di costituire a Roma il servizio italiano di corrispondenza dell’Ufficio internazionale del lavoro (U.I.L.).

A quel posto lo troverà due anni più tardi l’avvento del fascismo: è il regime gli lascerà l’incarico, chiamandolo in seguito a collaborare nei suoi organismi consultivi del lavoro. La collaborazione del Cabrini fu molto utile al governo fascista per esautorare la Confederazione generale del lavoro anche presso gli organismi internazionali, poiché i fascisti trovarono in lui, come fu scritto nel suo necrologio sul bollettino italiano dell’U.I.L., « oltre che uno studioso di rara perizia, un osservatore di rara obiettività nel riferire e illustrare ai dirigenti di Ginevra quanto la politica e la pratica sindacale corporativa recavano di nuovi frutti e di acquisti preziosi alla causa della giustizia ». Caduto durante un’escursione all’Alpe di Siusi nell’estate 1936, non si riprese più e decedette ai primi di maggio del 1937.

B.An.

Cabrio, don Francesco

Parroco di Torrazzo Vercelli (19131944). Il 15.11.1944, avendo i militi della Repubblica sociale catturato in un rastrellamento due giovani patrioti (Arduinp Cariglio e Giovanni[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 619

Brano: [...] l’esame e la soluzione delle vertenze all’interno delle aziende, nonché la tutela dei lavoratori in caso di licenziamenti individuali e collettivi.

Dopo la scissione sindacale del

1948, la Confindustria denunciò il suddetto accordo del 1947 e nel 1950 si giunse a una nuova, parziale intesa che riconobbe alle Commissioni interne la competenza in materia di licenziamenti.

L’accordo vigente

L’8.5.1953, tra la C.G.I.L., la C.I.S.L. e la U.I.L. da una parte e la Confederazione dell’industria dall’altra, fu stipulato un nuovo accordo, in base al quale nelle aziende con più di 40 dipendenti dev’essere eletta una Commissione interna di 3 o più membri, avente i compiti di: contribuire al mantenimento di normali rapporti tra maestranze e direzione aziendale; vigilare sulla retta applicazione e sul rispetto dei con

619



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 651

Brano: [...]re facendo il commesso viaggiatore e l’impiegato in varie città. Riprese l’attività politica dopo la caduta del fascismo, in Abruzzo e nel Lazio, collegato al movimento di “Bandiera rossa”.

Dopo la liberazione di Roma aderì al P.S.I.U.P. ed ebbe incarichi pubblici nel settore dei trasporti. Nel 1947 passò al P.S.L.I. e nel 1951 fu eletto, nella lista di questo partito, consigliere comunale a Novara. Nel

1949 era stato tra i fondatori della U.I.L., della quale diresse dal 1953 al 1958 la Camera sindacale provinciale di Roma. Si ritirò a Oleggio nei suoi ultimi anni di vita.

Reggio di Calabria

Provincia calabrese di 590.000 abitanti (180.000 nel capoluogo), posta sullo stretto di Messina. Si estende per 3.183 kmq e comprende 96 comuni.

Reggio €., antichissima città della Magna Grecia, fondata neH’VIII secolo a.C., ha svolto con la vicina Messina, dapprima in concorrenza e poi sempre più in funzione subordinata, un ruolo di collegamento tra il mondo orientale e quello occidentale. Le lunghe vicende storiche (culminate nella “riv[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 640

Brano: Appendice

Monumento alla Resistenza in Monumento alla Resistenza in

Bergamo (G. Manzù, 1977) Savona (A. Fabbri, 1974)

Particolare del monumento al Partigiano in Parma (M. Mazzacurati, 1956)

bronzo (realizzato nel 1987, su incarico della U.I.L.) sul tema « Per la libertà ». Posto in via Lucullo davanti alla attuale sede del sindacato, un edificio che durante la guerra fu sede del Tribunale militare dell’occupante nazista, la grande scultura ricorda nel patriota qui torturato quanti lottarono per la libertà e la democrazia.

Particolare menzione merita il monumento alla Resistenza friulana, inaugurato a Udine nel 1969. Su progetto di Gino Valle e Federico Marconi, si compone di un pendio verde che raccorda la piazza interna e

la forra, nella quale precipita l’acqua che, scaturendo dal ciglio dell'invaso, scorre su lastre di piet[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 285

Brano: [...]lettiano fu l’unità sindacale realizzatasi con la Confederazione generale italiana del lavoro (v.) : nel luglio del 1948 il gruppo dirigente delI'Associazione Cattolica dei Lavoratori Italiani di Torino promosse la scissione da cui doveva sorgere la C.I.S.L.; ma, di lì a poco, dal seno stesso della C.I.S.L.Fiat si staccò un'ala che diede vita al Sindacato aziendale (SIDA), di palese Ispirazione padronale. Agli inizi degli anni Cinquanta sorse la U.I.L., di orientamento repubblicanosocialdemocratico, la cui centrale torinese apparve subito godere di sostegni non solo di principio nella Direzione FIAT. Contemporaneamente a questa azione di scardinamento dell’unità sindacale, che mirava a cancellare nei sindacati l’influenza delle sinistre, Vailetta lanciò una vera e propria campagna di messa al bando dei militanti socialisti e comunisti: in tre anni, attraverso sei ondate di licenziamenti collettivi, furono gettati sul lastrico 1.930 lavoratori degli stabilimenti FIAT di Torino, Modena e Marina di Pisa, quasi tutti militanti della C.G.I.L. e [...]


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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine U.I.L., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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