Brano: [...] guerriglia esistono veri e propri manuali. Tra questi, uno dei più semplici e popolari è quello dovuto al generale A. Bayo, compagno di lotta di Fidel Castro: Teoria e pratica della guerra di guerriglia 150 consigli ai guerriglieri del maestro militare di Castro, Milano, 1968.
Guerrini, Aldo
N. ad Abbadia San Salvatore (Siena) nel 1917; impiegato. Militante comunista e attivo antifascista, durante la dittatura fu confinato per 5 anni a Squillace (Catanzaro), a Pomarico e a Montalbano Ionico (Matera), e infine internato a Bagnoli Irpino (Avellino).
Liberato con la caduta del regime, dopo I’8.9.1943 ha preso parte alla Guerra di liberazione, nelle file della Resistenza, partigiano combattente nelle formazioni della Maremma e membro del C.L.N. della zona mineraria di Gavorrano (Grosseto).
Guerrini, Arnaldo
N. a Ravenna T8.2.1894, ivi m. I’8. 7.1944; antifascista romagnolo. Si iscrisse giovanissimo al Partito repubblicano e fu tra gli organizzatori delle Federazioni giovanili repubblicane di Romagna. Nel 1914, allo scoppio d[...]
[...]ngendo buoni risultati nel Faentino.
Al rientro di Nullo Baldini (v.) dall’esilio francese (novembre 1941), Guerrini si accordò con lui per la creazione di un partito romagnolo unitario fra ex repubblicani ed ex socialisti, con lo scopo dichiarato di superare i vecchi e sanguinosi antagonismi fra « rossi » e « gialli » che avevano causato la grave crisi politica e le dolorose scissioni in Romagna dai primi anni del secolo.
La politica dell’U.I.L.
Il nuovo movimento, denominato Unione dei Lavoratori Italiani (U.I.L.), nacque verso la fine del 1942 riproponendo quell’alleanza socialriformistarepubblicana che era stata, in fondo, una costante della linea politica del Baldini. Nuovamente incarcerato il 12.7.1943 e uscito di prigione con la caduta del fascismo, un mese dopo, Guerrini si gettò con tutte le sue forze all'organizzazione dell’U.I.L., la quale andò assumendo (soprattutto per la spinta di Pietro Bondi e Nullo Baldini) un carattere sempre più apertamente anticomunista. Il 27.8.1943 l’U.I.L. si trasformò in partito e per tutto il pe~
riodo badogliano sostenne una netta opposizione agli scioperi politici in funzione antifascista. Obiettivo principale della lotta doveva essere l’abbattimento della monarchia. Egualmente contraria l’U.I.L. fu agli « esperimenti del blocco, del fronte, dei comitati », mirando a unire sotto la propria guida tutti gli antifascisti; ma la sua azione fu intesa soprattutto nei confronti del Partito comunista (che aveva nel Ravennate un’organizzazione assai forte), con il preciso intento di strappargli gli iscritti e ridurne l’influenza, ponendosi nel contempo, per ciò che riguardava la Guerra di liberazione, su posizioni provocatorie e di attesismo (v.). Ma per la netta opposizione delle Direzioni nazionali del P.S.I.U.P. e del P.R.I., prima i socialisti (inverno 1943) e più tardi (primavera 1944) an[...]