Brano: [...]militarizzare la totalità della popolazione civile maschile per un « servizio civile obbligatorio ». Subito le organizzazioni operaie cercarono di dare scacco al governo, al quale l’Unione operaia di Zurigo inviò addirittura un ultimatum.
Scavalcando gli organi dirigenti del partito, Grimm prese l’iniziativa di riunire subito qualche amico politico e, con questi, convocò a Olten, per il 4.2.1918, una conferenza delle Direzioni del P.S.S., deH’U.S.S., della frazione socialista e dei rappresentanti della stampa socialista. La conferenza elesse un comitato d'azione, noto come Comitato di Olten, presieduto da Grimm, sicché i movimenti sindacali e politici si trovavano riuniti sotto un'unica Direzione.
Già nella sua seconda seduta, il Comitato discusse un piano di sciopero generale, elaborato da Grimm e destinato a premere sul potere. Nel frattempo il governo federale aveva ritirato il proprio progetto di militarizzazione, ma gli spiriti non si erano affatto calmati. Nell'aprile
1918 un aumento del prezzo del latte riportò all’ordine del giorno lo sciopero generale; però, dopo aver minacciato di ricorrervi, il Comitato si accontentò delle concessioni fatte dal governo (aumento ridotto della metà).
In giugno lo stesso Comitato organizzò manifestazioni contro il carovita che si conclusero, a Basilea, con il saccheggio di un ristorante [...]
[...] di militarizzazione, ma gli spiriti non si erano affatto calmati. Nell'aprile
1918 un aumento del prezzo del latte riportò all’ordine del giorno lo sciopero generale; però, dopo aver minacciato di ricorrervi, il Comitato si accontentò delle concessioni fatte dal governo (aumento ridotto della metà).
In giugno lo stesso Comitato organizzò manifestazioni contro il carovita che si conclusero, a Basilea, con il saccheggio di un ristorante di lusso e altre violenze.
Il 27 e 28.7.1918 si riunì a Basilea il primo Congresso generale operaio svizzero, convocato dal Comitato d’azione e composto da rappresentanti di organizzazioni sindacali e politiche. Ricevuta così la legittimità che gli mancava, il Comitato fece approvare il proprio programma di azione e si fece anche eleggere dai congressisti, ma restò profondamente diviso. Non si poteva brandire continuamente la minaccia d’uno sciopero generale e, d’altronde, il governo faceva di tanto in tanto certe concessioni. Così, fino all’autunno, fu giocata la carta della partecipazione. Grimm[...]
[...]libertà, in ciò sostenuta dai sindacati dell’intero cantone.
Il 10 novembre, nonostante il divieto dell’autorità, una folla notevole si riunì per celebrare l’anniversario della rivoluzione bolscevica di Ottobre; l’esercito la disperse e sparò. Quattro dimostranti rimasero feriti e un soldato fu ucciso. Al termine di quella giornata, i ferrovieri della regione si unirono allo sciopero.
Contemporaneamente, il Comitato d’azione, il P.S.S. e Ì’U.S.S. lanciavano in tutto il Paese un appello allo sciopero generale illimitato, a partire dalla mezzanotte del lunedì
11 novembre. Essi presentarono un elenco di nove rivendicazioni, affrettatamente elaborate, tra cui quelle di indire immediatamente elezioni federali col sistema proporzionale, di sancire la parità tra uomini e donne, la settimana di 48 ore lavorative, di varare leggi per l’assicurazione di invalidità e vecchiaia, di istituire il monopolio statale sul commercio con l’estero.
La parola d’ordine di sciopero generale fu poco ascoltata nel Ticino e nella Svizzera francese, la cui[...]
[...] tornarono al lavoro soltanto il lunedì 18. In realtà si trattava di un grave scacco. I membri del Comitato d’azione furono trascinati davanti al Tribunale militare e condannati: Grimm, il basilese Friedrich Schneider (18861966) e Platten ebbero 6 mesi di fortezza. Numerosi scioperanti dovettero passare davanti ai tribunali e persero
il loro posto di lavoro.
La repressione e la sconfitta del movimento segnarono l’inizio d’un periodo di riflusso, anche se questo non fu immediato: nel 1919 Zurigo
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