Brano: [...]ili, al suo rientro in Italia, poco prima dello scoppio della seconda guerra mondiale, si vide negato il passaporto perché, non iscritto al partito fascista, non faceva mistero della sua avversione al regime.

L’8.9.1943 lo trovò impiegato alla RIV di Torino. Entrato in contatto con l'organizzazione militare del Partito d’Azione, divenne ben presto uno dei più abili e capaci organizzatori delle formazioni G.L. del Piemonte e creò il cosiddetto U.F.O. (Ufficio Falsi e Organizzazione), che sarebbe riuscito a funzionare sino alla Liberazione, nonostante le ricerche della polizia.

L'U.F.O.

L'U.F.O., la cui sede per gran parte dei venti mesi di lotta rimase a Torino, in una cantina di corso Racconigi 30, divenne una vera e propria anagrafe clandestina e fu in grado di fornire documenti falsi di ogni genere (carte d’identità, Personalausweis. tessere annonarie, documenti militari, di .polizia, giudiziari) a ricercati politici, a partigiani e a ex prigionieri di guerra alleati. L’abilissimo compilatore giunse a imitare perfettamente la firma dell'ufficiale del l’amministrazione nazista preposto al rilascio dei Personalausweis, il colonnello austriaco Corsepius, al punto che questi riconobb[...]

[...]i di ogni genere (carte d’identità, Personalausweis. tessere annonarie, documenti militari, di .polizia, giudiziari) a ricercati politici, a partigiani e a ex prigionieri di guerra alleati. L’abilissimo compilatore giunse a imitare perfettamente la firma dell'ufficiale del l’amministrazione nazista preposto al rilascio dei Personalausweis, il colonnello austriaco Corsepius, al punto che questi riconobbe per propria la firma apposta dal capo dell’U.F.O. sotto un documento di identità. Il ritmo di produzione dei documenti tocccò negli ultimi mesi la cifra di 100 al giorno, superiore alla media dell'Ufficio Carte d’identità del Comune di Torino. Di questo Comune fu imitato il timbro a secco, con tale esattezza di particolari che alla Liberazione, essendo stato sottratto l'originale, l’amministrazione torinese si valse di esso per le proprie esigenze.

Un’altra iniziativa realizzata da De Angeli fu la comunicazione dei saluti dei prigionieri di guerra italiani alle loro famiglie, mediante l’ascolto delle apposite trasmissioni messe in onda da[...]