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Il segmento testuale U.A. è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 7Entità Multimediali , di cui in selezione 2 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 587

Brano: Somalia, Repubblica di

alla fornitura dell’energia necessaria al paese. Ma negli anni Sessanta si distinsero periodi diversi, quantunque tutti caratterizzati da una crescita non impetuosa e neppure facile per quanto riguardava i grandi problemi economici interni: la politica estera, in gran parte attratta dall’aspirazione di una grande Somalia, contribuì a creare tensioni, sia aH’interno che con le nazioni vicine. Gli incontri e le discussioni tra il governo somalo e quello del Kenya non riuscirono mai a trovare un punto di accordo definitivo; grande tensione ebbero inoltre i rapporti con l’Etiopia per l’Ogaden e per la pretesa del governo di Addis Abeba di annettersi il territorio della Somalia francese quando questo avesse ottenuto l’indipendenza.

Il 30.3.1964 si votò per il rinnovo dell’Assemblea naziona[...]

[...]a politica estera, in gran parte attratta dall’aspirazione di una grande Somalia, contribuì a creare tensioni, sia aH’interno che con le nazioni vicine. Gli incontri e le discussioni tra il governo somalo e quello del Kenya non riuscirono mai a trovare un punto di accordo definitivo; grande tensione ebbero inoltre i rapporti con l’Etiopia per l’Ogaden e per la pretesa del governo di Addis Abeba di annettersi il territorio della Somalia francese quando questo avesse ottenuto l’indipendenza.

Il 30.3.1964 si votò per il rinnovo dell’Assemblea nazionale: su 123 seggi, 69 vennero conquistati dalla L.G.S., 22 andarono al Congresso nazionale e 15 all'Unione democratica somala. Se i rapporti di forza non mutarono, cambiarono gli uomini: a presiedere il nuovo governo fu chiamato Abdirazak Ha]ì Hussein che dovette lottare contro una forte opposizione interna, facente capo all’ex presidente dei ministri Abdirashid Ali Sharmake. Con le elezioni del 1967 Sharmake venne nominato capo dello stato e, in tale veste, incaricò Muhammab Haji Ibrahim Ega[...]

[...]riormente la già grande maggioranza della stessa Lega.

La politica estera somala continuò a essere dominata dalla volontà di unificare le popolazioni somale in una sola nazione, per cui tornò a farsi acuto il problema delle frontiere. Agli inizi del 1964, l’anno delle elezioni che videro salire al potere Hussein, si ebbero incidenti a catena e la tensione rischiò di sfociare in un vero e proprio conflitto, evitato solo dall’intervento dell’O. U.A. (Organizzazione per l’unità africana) , ma scaramucce e scontri continuarono a verificarsi, sia lungo le frontiere con l’Etiopia sia lungo quelle con il Kenya. In quest’ultima zona la situazione fu estremamente tesa tra il 1963 e gli inizi del 1966, quando nella Northern Eastern Region (abitata in prevalenza da popolazioni somale e affidata al Kenya in

base alle frontiere colonialiste) andò estendendosi la guerriglia. Vi fu un inizio di trattative, ma queste fallirono nel dicembre 1965, per riprendere verso la fine del 1967, quando (grazie alla mediazione dell’O.U.A.) i rappresentanti somali e quelli kenyoti si incontrarono ad Arusha e approntarono un documento d’intesa di massima (ottobre 1967). Il 1967 fu l’anno che vide anche un miglioramento dei rapporti somalietiopici: prese infatti avvio un dialogo che portò il premier Egal a visitare Addis Abeba nel 1968 e poi ancora nel 1969.

Intanto all’interno, nonostante vari provvedimenti miranti a impedire tale processo, cominciarono a sorgere schieramenti politici capeggiati da esponenti di gruppi tribali. Alle elezioni del 26.3.1969 la L.G.S. ottenne 73 seggi su 123, mentre 11 seggi andarono al Congresso[...]

[...]on vaste relazioni all’estero e anche in Italia) portò al potere il Consiglio Rivoluzionario Supremo (C.R.S.) presieduto dallo stesso Barre, che sospese la Costituzione, sciolse i partiti politici e diede inizio a un nuovo capitolo nella storia della Somalia.

La repubblica socialista

Richiamandosi alle ideologie socialiste, il governo di Siad Barre avviò profonde riforme: furono prese misure contro il tribalismo, fomentatore di pericolosi guasti sociali e anche politici; per la parità giuridica delle donne; per la nazionalizzazione di importanti settori produtti

vi. Nel campo della scuola venne lanciata e attuata una estesa campagna di alfabetizzazione tra i nomadi e tra le popolazioni contadine. Inoltre, per facilitare la diffusione della cultura, nel 1972 fu deciso di adottare l’alfabeto latino nella gra

fia della lingua nazionale somala. Altri importanti provvedimenti riguardavano i nomadi che decidevano di stanziarsi in determinate regioni. Fu favorito lo sviluppo dell’agricoltura e dell’edilizia.

L’1.7.1976, dopo l’attività di una rete di comitati creati alla base per avere una crescita politica dal basso, venne ufficialmente fondato il Partito socialista rivoluzionario somalo (P.S.R.S.) che, con la Costituzione del 25.8.1979, sarà proclamato partito unico della Somalia. Contemporaneamente il C.R.S. venne sciolto e sostituito da un Consiglio Supremo, con un Comitato centrale presieduto da Siad Barre, sul quale si accentrarono quindi le cariche di capo del p[...]

[...]’agricoltura e dell’edilizia.

L’1.7.1976, dopo l’attività di una rete di comitati creati alla base per avere una crescita politica dal basso, venne ufficialmente fondato il Partito socialista rivoluzionario somalo (P.S.R.S.) che, con la Costituzione del 25.8.1979, sarà proclamato partito unico della Somalia. Contemporaneamente il C.R.S. venne sciolto e sostituito da un Consiglio Supremo, con un Comitato centrale presieduto da Siad Barre, sul quale si accentrarono quindi le cariche di capo del partito, primo ministro e capo dello stato.

In campo internazionale, Siad Barre affermò che la Somalia era per una politica estera indipendente, con uno sguardo rivolto ai paesi socialisti senza distinzione. Nel 1977, durante un loro viaggio attraverso l’Africa, il capo dello stato sovietico Podgorni e il cubano Fidel Castro visitarono anche la Somalia, interponendo i loro buoni uffici per una mediazione fra questa e l’Etiopia per la sempre preoccupante questione dell’Ogaden, ma senza successo. Anzi, in una situazione che volgeva verso l’aggravamento dei rapporti tra Somalia ed Etiopia, le grandi potenze si mostrarono più che altro impegnate a garantirsi il controllo delle vie attraverso le quali passavano i rifornimenti delle materie prime (tra le quali il petrolio), sacrificando a ciò gli interessi nazionali della Somalia che, da parte sua, sosteneva apertamente la lotta dei patrioti somali deN'Ogaden. Nel 197778, quando questa lotta toccò le punte più aspre, la Somalia si vide indotta a mutare le proprie alleanze internazionali.

Sviluppo economico e sociale

Per valutare le ragioni che indussero la Somalia a cambiare i propri orientamenti in politica estera, va tenuto presente che lo sforzo per lo sviluppo economico compiuto per l'attuazione di due Piani (quello triennale del 197173 e quel

lo quinquennale del 197378) aveva innescato nel paese un processo particolarmente gravoso, senza precedenti nella storia della Somalia. Per quanto il governo fosse emanazione dei militari, era per una buona metà composto da civili, professionalmente ben preparati. Mentre la realizzazione delle infrastrutture venne avviata con il concorso

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 763

Brano: Swaziland

lonializzazione europea costituiva una monarchia matriarcale. Quando nel 1838 i boeri, con l'aiuto dei missionari, dei mercanti e dei funzionari britannici sconfissero il capo zulù Dingane, questi riuscì a fuggire ma venne assassinato dalla ormai asservita regina Swazi e dai suoi consorti. Così questo popolo che per tre secoli aveva resistito alla schiavitù e alle atrocità dei portoghesi invasori del Mozambico, cadde sotto la dominazione degli angloboeri. Attraverso la politica del “divide et impera” e di retribalizzazione attuata da Shepstone nel Natal negli anni 185070, gli angloboeri asservirono completamente la vecchia monarchia tribale facendone uno st[...]

[...]eri, con l'aiuto dei missionari, dei mercanti e dei funzionari britannici sconfissero il capo zulù Dingane, questi riuscì a fuggire ma venne assassinato dalla ormai asservita regina Swazi e dai suoi consorti. Così questo popolo che per tre secoli aveva resistito alla schiavitù e alle atrocità dei portoghesi invasori del Mozambico, cadde sotto la dominazione degli angloboeri. Attraverso la politica del “divide et impera” e di retribalizzazione attuata da Shepstone nel Natal negli anni 185070, gli angloboeri asservirono completamente la vecchia monarchia tribale facendone uno strumento della politica oggi chiamata del “bantustan” che, in quella regione nordorientale dell’Africa meridionale, ha quindi una storia di oltre un secolo (v. Sudafrica) .

Dopo la scoperta dell’oro e dei diamanti nelle regioni del Kimberley e del Witwatersrand (1870), lo Swaziland fu “incorporato” dall’Inghilterra per assicurare mano d'opera alle miniere. Da allora il controllo straniero sul paese divenne schiacciante, tanto che tutti i terreni migliori, le mini[...]

[...]l’Inghilterra per assicurare mano d'opera alle miniere. Da allora il controllo straniero sul paese divenne schiacciante, tanto che tutti i terreni migliori, le miniere, le banche e l'intero commercio sono tuttora nelle mani dei “bianchi” sudafricani e delle grandi imprese della C.E.E..

Lotta contro il tribalismo

Per meglio controllare il paese, costituito in “protettorato” con il sistema dell'indirecte rule (cioè di un dominio coloniale attuato tramite una oligarchia dirigente locale), gli inglesi conservarono la monarchia tribale, formalmente “costituzionale”, ma che di fatto concentrava nelle mani del monarca tutti i poteri. Dopo la morte di Ngawane V e un periodo di reggenza esercitata dalla madre del defunto, nel 1921 salì al trono Sobhuza II (che resterà al potere per ben 61 anni).

Nel 1968, nel quadro del neocolonialismo (v.), allo Swaziland fu riconosciuta una indipendenza formale e, per l’occasione, venne anche promulgata una costituzione di stampo britannico, ma a partire dal 1973

il paese tornò di fatto allo stato tribale. Nel 1977 il re formalizzò una nuova costituzione basata sui consigli tribali e, alla sua morte (21.8.1982), gli anziani tribali affidarono la reggenza a una delle sue vedove, di nome Indovukavi. Tale decisione venne però contestata da Ambrose Zwane, leader dell'ex congresso nazionale “Ngwane”, il quale riprese così la lotta contro il tribalismo.

Contro la “ bantu stizzazione”

La retribalizzazione dello Swaziland

ha significato una crescente persecuzione di quanti si oppongono al dominio politicoeconomico del neocolonialismo e che partecipano alla lotta contro l'apartheid attuata nel vicino Sudafrica. Il governo sudafricano, grazie al potere economico e militare di cui dispone, è d'altra parte in grado di tenere il piccolo Stato confinante in condizioni di ostaggio, imponendo la repressione aH'interno. Da qui l'arresto, per esempio, di 60 militanti dell’African National Congress sudafricano, operato nello Swaziland.

Nello stesso tempo il governo locale è stato coinvolto dai razzisti di Pretoria in un processo di “bantustanizzazione” quando gli è stato “concesso” il territorio di Kangwame e una parte della regione di Kwazulu nel Natal (con una popolazione di 800.0[...]

[...]rica. Il governo sudafricano, grazie al potere economico e militare di cui dispone, è d'altra parte in grado di tenere il piccolo Stato confinante in condizioni di ostaggio, imponendo la repressione aH'interno. Da qui l'arresto, per esempio, di 60 militanti dell’African National Congress sudafricano, operato nello Swaziland.

Nello stesso tempo il governo locale è stato coinvolto dai razzisti di Pretoria in un processo di “bantustanizzazione” quando gli è stato “concesso” il territorio di Kangwame e una parte della regione di Kwazulu nel Natal (con una popolazione di 800.000 abitanti), in cambio del tacito riconoscimento di questa particolare politica sudafricana. La proposta, respinta óaWOrganizzazione per l’unità africana (O. U.A.), faceva parte del piano tedesco Kaufmann elaborato nel 1962 per riunire tutti i “bantustans” in un unico Stato che, integrato da altri stati “indipendenti neri”, incluso appunto lo Swaziland, si sarebbe dovuto chiamare Azania.

H.Ja.


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine U.A., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---Storia <---tribalismo <---Abdirashid Ali Sharmake <---African National Congress <---C.R.S. <---Comitato centrale <---Consiglio Rivoluzionario Supremo <---Kwazulu nel Natal <---L.G.S. <---Mohammad Siad Barre <---Muhammab Haji Ibra <---Ngawane V <---Northern Eastern Re <---O.U.A. <---P.S.R.S. <---Shepstone nel Na <---Sobhuza II <---colonialiste <---ideologie <---neocolonialismo <---razzisti <---socialista <---socialiste <---socialisti



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