Brano: [...]iguardo, il coraggioso gesto di un oscuro pretore che, sfidando le ire dei fascisti e della polizia, rifiutò di accogliere una denuncia a carico di « politici » accusati di contravvenire alle disposizioni sul confino, affermando che la polizia, se aveva il compito di custodire i confinati non aveva ancora quello di fare violenza alle loro opinioni politiche. Ciononostante, le autorità fasciste non rinunciarono al loro proposito e denunciarono al Tribunale di Napoli i confinati colpevoli di non salutare « romanamente ». A varie riprese, gruppi di « politici » furono così arrestati a Ponza e in altre isole, tradotti nel carcere di Napoli e processati per rifiuto di obbedienza, insubordinazione, offese al regime. Molti di essi, dopo aver scontato diversi mesi di carcere, al loro ritorno nell’isola continuarono imperterriti a rifiutarsi di salutare « alla romana »; immediatamente ammanettati, furono nuovamente spediti a Napoli sotto processo. Nel singolare « braccio di ferro », chi dovette cedere furono le autorità fasciste che, alla fine, rinunciarono all’[...]

Brano: [...]blica di Albona, Rovigno 1971.

Pippan Mscoletto, Maria

N. a Lussak (Fiume) il 28.1.1907; operaia tabacchina.

Di famiglia antifascista emigrata in Francia e iscritta al P.C.I., nel 1931 fu inviata dal Centro estero del partito in Italia per svolgervi attività clandestina, ma nel 1932 fu individuata dalla polizia e arrestata. Confinata a Ponza, poi in Sardegna, a Tremiti e infine a Ventotene, nel 1934 fu condannata a 4 mesi di carcere dal Tribunale di Napoli e nel 1935 ad altri 8 mesi per attività antifascista svolta al confino.

Nel 1936, a Ponza, sposò il compagno Italo Nicoletto (v.). In quello stesso anno fu rilasciata dal confino, ma dovette espatriare per sfuggire a un nuovo mandato di cattura. Raggiunta la Francia, riprese a svolgere attività antifascista tra gli emigrati italiani.

Nel 1942, sempre per incarico del Partito, rientrò in Italia. A Brescia, prese contatto con Casimiro Lonati, Antonio Forini e Giuseppe Ghetti che, nel frattempo, avevano ri

Brano: Spina, Alba

Francia e confinata per 3 anni a Ponza. Nel giugno 1933, in seguito a una manifestazione di protesta promossa dai confinati politici dell'isola, fu nuovamente arrestata e deferita al Tribunale di Napoli che la condannò a ulteriori 5 mesi di confino. Nondimeno fu anticipatamente prosciolta e nel marzo 1934 potè tornare a Biella, dove riprese l’impegno di attiva militante nell’organizzazione clandestina.

Dopo I'8.9.1943 partecipò alla Resistenza, contribuendo alla costituzione della 2a Brigata Garibaldi “Biella”, comandata da Piero Pajetta (Nedo), sorta in Valle del Cervo. Successivamente fu staffetta di collegamento tra il Comando regionale piemontese delle Brigate Garibaldi e il movimento partigiano locale. Arrestata nel giugno 1944 a Torino, subì brutali maltrattamenti nella famigerata c[...]