Brano: [...]Guardia, edito dalla Watchtower Bible and Tract Society di Brooklyn (New York). Fin dai primi anni della dittatura, il fascismo vide molto ostilmente la pacifica attività di questa minoranza religiosa, la proibì trattandola alla stregua di un movimento politico Hi opposizione, ne perseguitò i seguaci confinandoli e arrestandoli. Le persecuzioni si fecero più dirette dopo il Concordato del 1929 che assicurò alla Chiesa cattolica (verso la quale i Testimoni di Geovahanno sempre condotto una severa polemica) il monopolio deila propaganda religiosa in Italia.
Durante la dittatura fascista seguaci di questo movimento si trovavano a Torino, Milano, Sondrio, Vicenza, Trento, Perugia, Pescara, Benevento, Teramo e Messina, dove diffondevano clandestinamente periodici, libri e opuscoli.
In un opuscolo, intitolato Avvertimento e prodotto nel 1938, si legge tra l’altro: « Il fascismo mette lo Stato al di sopra di Geova Iddio e afferma che il dittatore dello Stato è la potenza suprema. I religionisti hanno finito coH'aderire a questa pretesa. Il capo deM'orga[...]
[...]nia [...].
Oramai è a conoscenza di tutti che la religionè, la politica e i trafficanti di beni e di sangue umano hanno unito le loro forze per dominare sul mondo con la violenza, e che queste forze sfidano Iddio e Cristo. Costoro si sono' già impadroniti della Germania, deH’Austria, dell’Italia, hanno distrutto l'Abissinia e la Spagna e mandano avanti una guerra iniqua in Cina [...] ». Maria Maddalena Rizzato, che fu segretaria nazionale dei Testimoni di Geova durante gli anni più duri del fascismo e per la sua attività venne condannata dal Tribunale speciale a 11 anni di reclusione, così ricorda il contributo dato dai suoi confratelli alla lotta contro il regime: « I Testimoni di Geova hanno resistito fermamente al demone nazifascista, tanto in Italia che in Germania e altrove, mantenendosi integri e fedeli ai giusti principi esposti nella Bibbia, senza lasciarsi intimorire e sopraffare dalle minacce e dalle sofferenze. Essi hanno ottemperato alla massima scritturale di ubbidire piuttosto a Dio che agli uomini quando le ingiunzioni di costoro sono inique. A causa di questo loro atteggiamento sono stati perseguitati in vari modi: in Italia, con il carcere, con l'esilio e con il confino; in Germania, con i campi di concentramento e, per centinaia di essi, anche con la morte »[...]
[...]a lasciarsi intimorire e sopraffare dalle minacce e dalle sofferenze. Essi hanno ottemperato alla massima scritturale di ubbidire piuttosto a Dio che agli uomini quando le ingiunzioni di costoro sono inique. A causa di questo loro atteggiamento sono stati perseguitati in vari modi: in Italia, con il carcere, con l'esilio e con il confino; in Germania, con i campi di concentramento e, per centinaia di essi, anche con la morte ».
In Germania, i Testimoni di Geova perseguitati furono 6.000; in Italia, circa 300. In un sol giorno (1.11.
1929) la polizia italiana ne arrestò 150 tra uomini e donne. Una parte di essi fu confinata a Ventotene e in altre località, e 26 vennero deferiti al Tribunale speciale che li condannò a pene varianti fino agli 11 anni di reclusione.
Il 19.4.1940 il Tribunale speciale condannò: a 11 anni di reclusione ciascuno, Maria Maddalena Pizzato, Geltrude Protti Mar radi, Marcello Martinelli, Mariantonia Di Censo, Caterina Di Marco, Giosuè Paschetto, Salvatore Doria, Guido Costantini; a 8 anni ciascuno, Giuseppe Nevi coni, Ge[...]