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Il segmento testuale Terzo Lori è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 11Entità Multimediali , di cui in selezione 10 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 413

Brano: [...]anzata delle S.S. tedesche della Divisione « Hermann Goering » che avevano iniziato un rastrellamento nella vallata del Bidente. Lori dovette così organizzare la resistenza a oltranza in territorio di Biserno. Attaccati da forze schiaccianti, i partigiani potevano rispondere ai cannoni, ai mortai e alle mitragliatrici

del nemico solo con i fucili, con le bombe a mano e con l’unico mitragliatore in loro possesso. Alla testa dei suoi 40 uomini, Terzo Lori fu di grande esempio nella lotta. Ferito, non volle lasciare il posto di combattimento, e quando vide che la posizione stava per essere sopraffatta dal nemico, in un supremo sforzo si levò in piedi, gridando: « lo non mi do vinto, io difendo la mia terra ».

Cadde colpito a morte, ma la sua indomita resistenza e quella dei suoi compagni diede alla Brigata la possibilità di ripiegare su posizioni più favorevoli. Il suo nome fu poi assunto da un distaccamento particolarmente importante della 28" Brigata Garibaldi « M. Gordini ».

Lori, Distaccamento

Distaccamento «Terzo Lori» (v.). Repar[...]

[...]er essere sopraffatta dal nemico, in un supremo sforzo si levò in piedi, gridando: « lo non mi do vinto, io difendo la mia terra ».

Cadde colpito a morte, ma la sua indomita resistenza e quella dei suoi compagni diede alla Brigata la possibilità di ripiegare su posizioni più favorevoli. Il suo nome fu poi assunto da un distaccamento particolarmente importante della 28" Brigata Garibaldi « M. Gordini ».

Lori, Distaccamento

Distaccamento «Terzo Lori» (v.). Reparto della 28a Brigata Garibaldi « Mario Gordini » (v.), operante nel territorio di Ravenna durante la Guerra di liberazione; con ogni probabilità fu l’unica formazione partigiana « anfibia » della Resistenza italiana.

/ partigiani anfibi

A nordest di Ravenna, a pochissimi chilometri dal centro storico, le valli della foce del Lamone costituivano una fascia costiera di palude estesa da Porto Corsini fino a Sant’Alberto. Con i suoi canali tortuosi e dalle numerosissime ramificazioni, con le ampie distese di canna palustre, non era possibile percorrere la « valle » senza servirs[...]

[...]., cioè di piccoli gruppi che al termine di ogni azione sarebbero scomparsi mimetizzandosi fra la popolazione, ma di un grosso reparto altamente specializzato e sempre in armi. Malgrado un parere sfavorevole del C.U.M.E.R., l’1.8.1944 Arrigo Boiórini (v.) condusse nella « valle delle canne » un centinaio di giovanissimi combattenti che cominciarono immediatamente a scavarsi trincee e ricoveri nella sabbia dei dossi. Sorse così il Distaccamento « Terzo Lori » (dal nome dell’eroe garibaldino caduto alcuni mesi prima a Biserno), un presidio che alla vigilia della liberazione di Ravenna (4.12.1944) avrebbe raggiunto i 700 effettivi. Primo comandante ne fu il comunista Ulisse Ballotta [Alfio). Al termine di ogni giornata, allapparire delle prime stelle, i partigiani del « Lori » uscivano dal « campo », percorrevano fino a una decina di chilometri in una direzione o nell’altra e rientravano alla base all'alba, dopo aver attaccato soprattutto convogli o fortificazioni della difesa costiera. Lungo le sponde della « valle », i partigiani trovavano una p[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 48

Brano: [...]nella provincia inquadrandola in un’unica formazione militare. I vari gruppi di volontari fino allora operanti vennero quindi tutti conglobati nella Brigata e diretti da un Comando centrale. La Brigata fu suddivisa in 5 distaccamenti, cui faceva capo tuìta l’attività dei singoli gruppi, squadre, plotoni e compagnie G.A.P., con i quali i rispettivi Comandi erano costantemente in contatto. Dall’1 agosto venne costituito un sesto Distaccamento, il “Terzo Lori” (v.), dislocato nella zona valliva. Esso si differenziava dagli altri in quanto era l’unico strutturato come una formazione militare, perciò pronto all’azione, mentre gli altri continuarono fino all’ultimo a operare secondo la tattica dei G.A.P.. Il Comando della Brigata venne affidato ad Alberto Bardi [Falco] e commissario politico fu nominato Genunzio Guerrini [Giano].

A questa ristrutturazione si aggiunse la riorganizzazione dell’attività militare del Partito comunista, con la trasformazione (1 luglio) delle S.A.O. e S.A.C. in S.A.P. (Squadre di azione di partito). Queste ultime furono[...]

[...]r le province di Ravenna e Ferrara.

I 6 distaccamenti della Brigata “Gordini” vennero così denominati e dislocati: Distaccamento “Aurelio Tarroni", operante nell’Alfonsinese; “Umberto Ricci", a Conselice, Lavezzola, Massa Lombarda; "Celso Strocchi", a Cotignola, Faenza e Lugo fino ai confini sudoccidentali della provincia; uSettimio Garavi/?/”, a Cervia e nelle Ville Unite;

“Sauro Babini” a Bagnocavallo, Fusignano, Russi e nelle Disunite; ‘Terzo Lori” nelle Valli di Ravenna.

Struttura e funzionamento

A eccezione di quelli del “Lori”, i membri dei vari distaccamenti erano tutti contadini, braccianti o operai del luogo, il che rendeva possibile un loro immediato reinserimento nei rispettivi ruoli di lavoro quotidiano subito dopo aver portato a termine le azioni di guerriglia nelle quali erano stati impegnati. Di conseguenza i rastrellamenti coi quali il nemico cercava di rispondere ai colpi subiti si concludevano quasi sempre negativamente per i nazifascisti, quantunque questi fossero certi della presenza dei partigiani nella zona.
[...]

[...]o], poi da Brunetto Paganelli [Giorgio] e infine da Arturo Minghelli [Barilòt] con commissario politico Angelo Giovannetti [Moro], 250 uomini. Una compagnia di quest'ultimo Distaccamento, al comando di Ateo Minghelli [Regan], fu destinata a operare in pineta con la cosiddetta Popski’s Private Army di Wladimir Peniakoff (v.). Il “Sauro Babini”, comandato da Achille Filippi [Franco] con commissario politico Ivo Piotanti [Annibaie], 127 uomini; il “Terzo Lori”, comandato da Ulisse Ballotta [Alfio], poi da Pietro Gaudenzi [Bruno] con commissario politico Lino Bartolotti [Roberto], cui subentrarono lo stesso Pietro Gaudenzi e infine Andrea Montanari [Jonio], 197 uomini. Complessivamente la Brigata G.A.P. giunse ad avere, sull’intero territorio provinciale, fino a 1.717 uomini che, aggiunti agli effettivi delle S.A.P. valutabili in circa 3.500, portò la Divisione “Ravenna” a una forza complessiva di oltre 5.000 partigiani fra uomini e donne.

Attività svolta

Dal settembre 1943 al dicembre 1944 la Divisione “Ravenna” condusse innumerevoli azioni [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 600

Brano: [...]può dire, una « brigata fantasma », una formazione senza basi, fisse o stabilite, e alla quale non era mai stata possibile un’azione coordinata fra i suoi diversi reparti. Anzi, per essa forse non si poteva nemmeno parlare di veri e propri reparti o distaccamenti, se non come « quadri di comando ». Infatti, anche se la Brigata fu organizzata

il 19.7.1944 sulla base di 5 distaccamenti, ai quali si aggiunse 1*1 agosto il Distaccamento di valle «Terzo Lori» (v.), con adeguati stati maggiori, comandanti e commissari politici, praticamente ogni gruppo G.A.P. locale, pur seguendo le direttive generali, agiva in modo autonomo e contando quasi esclusivamente sulle proprie forze. In via puramente teorica. si può dire che i distaccamenti presidiavano le varie zone della provin

Mario Gordini

eia contrapponendosi ai presidi nazisti e fascisti; tuttavia la Brigata agiva attraverso gruppi o squadre che, dopo l'azione, si scioglievano consentendo a ogni singolo gappista di tornare al proprio rifugio personale.

La dislocazione dei distaccamenti era[...]

[...]clusivamente sulle proprie forze. In via puramente teorica. si può dire che i distaccamenti presidiavano le varie zone della provin

Mario Gordini

eia contrapponendosi ai presidi nazisti e fascisti; tuttavia la Brigata agiva attraverso gruppi o squadre che, dopo l'azione, si scioglievano consentendo a ogni singolo gappista di tornare al proprio rifugio personale.

La dislocazione dei distaccamenti era la seguente: Distaccamento di valle « Terzo Lori » (comune di Ravenna, settore nord): Distaccamento G.A.P. « Aurelio Taroni » (comuni di Alfonsine, Mezzano, Villanova, Santerno, Piangipane, Savarna); Distaccamento

G.A.P. « Umberto Ricci » (comuni di Consei ice, Lavezzola, Voltana, Massa Lombarda): Distaccamento « Celso Strocchi » (comuni di Lugo, Cotignola, Faenza. Brisighella, Casola, Castelbolognese, Riolo): Distaccamento « Settimio Garavini » (comune di Cervia, comune di Ravenna, settore sud): Distaccamento « Sauro Babini » (comuni di Bagnacavallo, Fusignano, Russi,, comune di Ravenna, settore ovest).

La difficile situazione, anche[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 46

Brano: [...] Mario Fogli, Giacomo Formigatti, Francesco Foschi ni, Giuseppe Francesconi, Teodoro Frattini, Giovanni Fusconi, Arturo Gambarini, Bruno Gambetti, Simone Garavini, Edgardo Garoia, Beno Gessi, Amleto Ghirardini, Francesco Ghiselli, Pietro Ghiselli, Vincenzo Giardini, Francesco Gillini, Domenico Giordani, Fernando Giovanni ni, Marino Gril

li, Armando Grossi, Umberto Guerra, Arnaldo Guerrini, Italo Leprini, Silvio Liverani, Francesco Lorenzetti, Terzo Lori, Luigi Manoni, Domenico Mantellini, Luigi Mantellini, Oreste Marani, Nello Marconi, Amleto Mescetti, Angelo Marescotti, Ugo Mari otti, Euterpe Masoni, Aurelio Mazzotti, Luigi Medici, Edgardo Melandri, Edmondo Melandri, Augusto Mercuriali, Giulio Miceti, EmiJio Minardi, Andrea Minguzzi, Emilio Minguzzi, Antonio Minzoni, Annibaie Mirri, Aldo Mirto, Alfredo Montai bini, Pasquino Montanari, Angelo Morini, Achille Pantoli, Gino Pasotti, Libero Patuelli, Primo Penazzi, Dino Penso, Basilio Petronici, Quarto Pernisa, Aldo Peroni, Andenico Piatesi, Oddo Piccinini, Alfonso Pilati, Omero Pinzi, Giuseppe[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 638

Brano: [...]merosi ex socialisti massimalisti (come Alemanno e Anelito Breschi, Guglielmo Bicoi, Guido Chiti), poi di ex repubblicani come Giuseppe Corsini e di ex anarchici libertari come Francesco Toni. Contemporaneamente altri comunisti pistoiesi continuavano a lottare all’estero, soprattutto in Francia. Oltre a Ermindo Gargini e a Fulvio Zamponi, sono da ricordare: Savonarola Signori, Egidio Seghi, Alfredo Agostini, Ernesto Fioravanti, Giuseppe Ferrari, Terzo Lori, Bruno Ci nel li e, ancora, Conforti, Giannini, Santini, Guastini. Una successiva ondata migratoria vide arrivare in Francia Giuseppe Cavazzoni, Abdon Maltagliati (che passerà poi in U.R.S.S. e vi resterà fino al 1945), Antonetti e altri ancora.

A Pistoia i comunisti non desistettero mai dal tentativo di riorganizzare il partito dopo i crolli del 192728. Tramite l’organizzazione pratese, il contatto con il centro venne ripreso nel 1931, anno in cui

furono ricostituiti i primi gruppi ad Agliana e a Montale. Mentre Lardano e Lamporecchio si collegavano con Empoli, cominciarono a farsi sen[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 414

Brano: Lori, Distaccamento

Partigiani del Distaccamento ■ Terzo Lori » nella pineta di Ravenna (primavera 1945)

figlio Carlo e da due infermieri.

I tedeschi, per quanto passassero in continuazione nei pressi della base partigiana, fino quasi a sfiorarla, non giunsero mai fino al « Lori », che del resto era ben pronto a difendersi anche con un cannoncino da 47/32.

II 30.10.1944 il comunista Piero Gaudenzi [Bruno] assunse il comando della formazione. Questa era ormai organizzata militarmente: tutti gli uomini indossavano una divisa più o meno uniforme, portavano distintivi di grado e avevano adottato il saluto regolamentare dell'Esercito italiano.

Un[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 32

Brano: [...]el « Cremona ». La 28a Brigata Garibaldi, costituita anche da molti alfonsinesi e dipendente dalIVIII Armata, combattè invece nella zona di Porto Garibaldi, lungo la costa adriatica. Il forzamento delle linee del Senio e del Santerno costò al « Cremona » 20 caduti e 149 feriti.

I partigiani combattenti del comune di A. sono stati 446; 33 i caduti in combattimento; uno disperso; 42 i mutilati e gli invalidi. Due patrioti, Amos Calderoni (v.) e Terzo Lori (v.), sono stati decorati di medaglia d’oro al valor militare alla memoria. 331 cittadini sono caduti sotto i bombardamenti. Il 75 % del centro urbano è stato distrutto durante la guerra. Nel 1964 il Comune è stato decorato di medaglia d’argento al valore civile.

A.Bo.

I nomi dei partigiani di Alfonsine caduti sono: Argelli Luigi, Bacchi ni Matteo, Ballotta, Alfredo, Bedeschi Mario, Caroli Romeo, Cecconato Giuseppe, Bendazzi Cristoforo, Calderoni Amos, Centolini Aldo, Coatti Vincenzo, Fiorentini Bruno, Folicaldi Eli

gio, Galletti Armando, Ghirardelli Senio, Guerra Primo, Guerrini Cla[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 397

Brano: [...]ata Feltria, in provincia di Pesaro: i nazifascisti reagirono con un grande rastrellamento che dette luogo a durissimi scontri sul Monte Fragheto e a Biserno (v.). Il rastrellamento si concluse dopo circa 20 giorni, con perdite elevate da ambedue le parti (si parlò di centinaia di nazifascisti morti e feriti; 63 furono i partigiani sicuramente caduti, 18 i dispersi e alcune decine i feriti). Tra gli altri, caddero a Biserno Amos Calderoni (v.) e Terzo Lori (v.). A Strabatenza cadde Salvatore Auria; al Passo La Calla sul Falterona, Pio Campana (v.) ; a Galeata, Aldo Palareti (v.), tutti comandanti o commissari di distaccamento.

Il 27 aprile, a Stia (Arezzo), furono fucilati 17 partigiani dell’8a Brigata catturati in combattimento, tra cui Tonino Fabbri, Lelio Manaresi, Lelio Lama, Marcello Mazzolini, Gualtiero Righini, Idelmo Zambianchi, Romolo Zaccheroni. Numerosi furono i patrioti arrestati e deportati in Germania; tra gli altri, don Pietro Paterno, parroco di Pieve di Rivoschio.

L’1 maggio la reazione fascista si abbatté su Bertinoro (v[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 424

Brano: Calderoni, Amos

Amos Calderoni

camento delI’VIII Brigata Garibaldi « Ravenna ».

Il 12.4.1944, ricevuto l'ordine di proteggere il ripiegamento della brigata sbarrando la strada a unità corazzate della « Hermann Goering » che operavano un rastrellamento lungo la valle del Bidente, Calderoni schierò gli uomini su un’altura sopra Biserno (v.) e investì con violento fuoco il nemico. Qui, con i suoi garibaldini e col commissario politico Terzo Lori (v.), caduto sulla stessa posizione, resistette ai ripetuti assalti dei tedeschi, appoggiati dall’artiglieria. Rimasto con tre soli superstiti, ordinò loro di raggiungere il Comando della brigata aggiungendo: « Difenderò io la vostra ritirata ».

« Completamente solo — dice la motivazione della m. d'o. — uno contro cento, dopo aver lanciato l’ultima bomba a mano, cadeva sopraffatto, donando la propria vita per aver voluto salvare quella dei compagni ».

Caleffi, Piero

Uomo politico. N. a Suzzara (Mantova) il 9.6.1901. Attivo antifascista e segretario della Federazione provinciale socia[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 309

Brano: [...]la battaglia di Biserno

raggiunsero verso le ore 8 i crinali situati a sudest di Santa Sofia e Biserno. Qui erano ad attenderli i partigiani e il combattimento ebbe inizio violento, con forti perdite per i nazifascisti colti di sorpresa. Successivamente, con il sopraggiungere di rinforzi al nemico, stante la necessità di far ripiegare la brigata verso sud, in direzione Seghettina, il distaccamento comandato da Amos Calderoni (v.), commissario Terzo Lori (v.)f ebbe il compito di difendere il crinale di Biserno onde coprire la ritirata delle altre formazioni partigiane. Per assolvere efficacemente al suo compito, il distaccamento di Calderoni resistette fino all’ultimo, infliggendo perdite al nemico.

Nel combattimento caddero, oltre al comandante e al commissario politico (entrambi decorati di medaglia d’oro), i partigiani sovietici Giorgio e Sergio Sereghin, e i garibaldini Domenico Camillini, Pasquale Fattini, Flavio Foschi, Angelo Mannucci, Rolando Murras, Orsano Grassi, Vittorio Tesei, Mauro Tosi, Franco Ver sari.

A.Za.

Bisi, Mari[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Terzo Lori, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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