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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 356

Brano: [...]sione per « offese al duce e propaganda antinazionale ».

Santa Maria Capua Vetere

Comune di circa 32.000 abitanti, centro commerciale, industriale (alimentari, chimica) e agricolo tra i più importanti della provincia di Caserta (v.).

Sia per il peso economico che per il ruolo culturale e politico esercitato neH'ambito della provincia, agli inizi del secolo Santa Maria Capua Vetere fu, insieme al Sorano, culla del movimento socialista in Terra di Lavoro; qui si tennero infatti i congressi costitutivi della Federazione socialista (24.11.1901) e della Federazione dei lavoratori della terra (11.5.1902).

Movimento socialista

Per le caratteristiche del movimento (base di massa bracciantile e direzione piccoloborghese) e per i legami col socialismo napoletano, in questa città e nella zona da essa influenzata prevalse, fin dal suo sorgere, la tendenza intransigente, confluita poi nel sindacalismo rivoluzionario. A tale tendenza apparteneva l’avvocato sanmaritano Antonio Indaco (18821943), l’esponente di maggior spicco del socialismo casertano[...]

[...]la tendenza intransigente, confluita poi nel sindacalismo rivoluzionario. A tale tendenza apparteneva l’avvocato sanmaritano Antonio Indaco (18821943), l’esponente di maggior spicco del socialismo casertano dalle origini all’avvento del fascismo.

Minoritaria fu sempre in provincia la tendenza riformista, circoscritta al Sorano e alla città di Caserta. Nel primo operò l’avvocato modenese Vittorio Lollini, nel 1919 eletto deputato socialista di Terra di Lavoro; nella seconda operò Alberto Beneduce che, uscito dal P.S.I. nel 1912 con Leonida Bissolati e passato poi al nittismo, nel 1919 fu a sua volta eletto deputato nella lista liberale.

Il peso preminente esercitato dalla Sezione socialista e dalla Camera del lavoro di Santa Maria Capua Vetere sull’intero movimento provinciale venne confermato dalla scomparsa del P.S.I. come movimento organizzato, aM’indomani della scissione “sindacalista” avvenuta in provincia nel 1908. In quel periodo fu costituita la Federazione regionale dei lavoratori della terra e nacquero le Federazioni provinciali dei p[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 357

Brano: Sant'Anna, Strage di

nazionale di Reggio Emilia (1912), con il trionfo della tendenza antibloccarda e lo sviluppo di iniziative « contro tutte le guerre che arrestano i commerci e generano la miseria e il lutto ».

Primo dopoguerra

La crisi postbellica fu caratterizzata in Terra di Lavoro da un vasto movimento di lotta nelle campagne per nuovi patti colonici e per la conquista delle terre. In questa fase il ruolo svolto dai socialisti sanmaritani suH'intero territorio provinciale fu quello della costruzione di cooperative agricole per gestire in forma collettiva i fondi che, in base al decreto Falcione, vennero strappati al demanio e ai privati.

La risposta governativa per imbrigliare il movimento per la terra (diretto da socialisti, popolari ed ex combattenti fu la creazione dell’Opera nazionale per i combattenti (v.) che, nel Casertano, avviò la bonifica e l’assegnazione [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 20

Brano: [...]ente. Ciò creò un’atmosfera di speranza nelle popolazioni meridionali, di tale intensità da sollecitare nei gruppi più avanzati e decisi lo scatto della ribellione. La prima città a ribellarsi fu Matera. Seguirono Rionero (v.), Nola (v.), Taverola (dove vennero fucilati dai tedeschi 19 carabinieri), Bellona (dove i civili uccisi per rappresaglia furono 59), Capua (dove viene impiccato il quindicenne Carlo Santagata). Si calcola che le vittime in Terra di Lavoro siano state in quei giorni

oltre 500, che si aggiunsero a quelle del Salernitano.

Tra il 27 e il 28 settembre l’iniziativa dell’insurrezione passò nelle mani dei patrioti napoletani che, per la prima volta nella storia di questa guerra, dimostreranno come una grande città europea possa, a furor di popolo, costringere alla ritirata un esercito ancora potente. (Si veda la voce Napoli, Quattro giornate di).

Bibliografia: Emilio Sereni, Napoli, Pisacane editrice, Napoli 1944; Michele Fatica, Origini del fascismo e del comuniSmo a Napoli, ed. La Nuova Italia, Firenze 1971; Tesi di laurea [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 15

Brano: [...] carattere urbano combattentistico, « diciannovista » e repubblicano: un carattere diverso, ad esempio, da quello del fascismo pugliese dove fu di matrice agraria, o da quello siciliano dove si fuse con il vecchio quadro trasformistico. Capo del fascismo napoletano fu Aurelio Padovani, poi morto in oscure circostanze (v. Dissidentìsmo), il quale era di orientamento repubblicano e polemizzava contro il clientelismo e il trasformismo.

Mentre in Terra di Lavoro (oggi provincia di Caserta) avanzava come nelle Puglie il terrorismo degli agrari, a Napoli si faceva strada la corrente nazionalista di Paolo Greco che poi aderì al fascismo di Mussolini scontrandosi con la corrente di Padovani. La tragica fine di quest’ultimo verrà da molti collegata appunto a tale contrasto. Il

Il Comando fascista al raduno di Napoli (24.10.1922)

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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Terra di Lavoro, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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