Brano: [...]osí osservava SNELL, p. 99 [— Entdeckung, p. 67] e p. 121, seguito con incertezze da K. DEICHGRAEBER, Die Musen, Nereiden und Okeaninen in Hesiods Theogonie, « Abhandlungen der Akademie der Wissenschaften und der Literatur zu Mainz, geistes und sozialwissenschaftliche Klasse » 1965, 4, pp. 1879.
14 Cfr. E. BETIIE, Ovid und Nikander, « Hermes » 39, 1904, pp. 114; WEILER, pp. 727.
VARIETÀ E DOCUMENTI 325
al tracioeleusino Museo) anche al tracio Tamiri 15. La vana sfida dei Giganti/ Titani è il soggetto dei cantori sfidanti e perdenti: sembra quasi la tematizzazione poetica della loro stessa esperienza di scontro vano e duramente represso
dalle Muse.
Viceversa una teogonia completa, catalogicamente memorizzata e presentata — e una teologia complessa — sembrerebbe estranea all'ambiente poetico pierio, se si prestasse fede alla paradossale testimonianza dell'Inno omerico ad Ermes: Apollo, pur proclamandosi fedele seguace delle Muse Olimpie, vi si mostra vivacemente impressionato e stupito dell'originale poesia teogonica esibita sulla lira [...]
[...]
4. I poeti divini. — L'affermazione dei versi 945 (= Inno omerico xxv 23) è controversa:
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Ma se si intende in senso stretto: « dalle Muse e dal lungisaettante Apollo disc e n d o n o aedi e citaristi » 17, il riferimento non può che essere a poeti quali: Orfeo, preteso figlio di Calliope o Clio; Lino, figlio di Urania o Terpsicore o di Apollo e Calliope; Tamiri, figlio di Erato o Melpomene; lo stesso Piero, figlio di Apollo in alcune versioni 18. Il riferimento — una lusinghiera citazione dei maestri! — è dunque a poeti di ambiente pierio, accomunati oltre che dai divini natali anche da inspiegabili, fatali rivalità con le stesse Muse: per i quali dunque occorrerà sospettare almeno due fasi storiche distinte, una di ostilità, l'altra di compromesso con la cultura musaica di Beozia.
ONOFRIO VOX
NOTA BIBLIOGRAFICA. — THOMAS W. ALLEN, Homer. The Origins and the Transmission, Oxford 1924; B. A. VAN GRONINGEN, Les trois Muses de l'Hélicon, «L'Antiquité[...]
[...]7 [poi in Die Entdeckung des Geistes, Hamburg 1955, pp. 65 ss.] e pp. 117124 (discussione); W. J. VERDENIUS, Notes on the Proem of Hesiod's «Theogony », « Mnemosyne » Iv, 25, 1972, pp. 22560; PETER VON DER MUEHLL, Hesiods helikonische Musen, «Museum Helveticum » 27, 1970, pp. 1957; INGOMAR WEILER, Der Agon im Mythos, Darmstadt 1974; MARTIN L. WEST, Hesiod. Theogony, Oxford 1966.
ls Titanomachia di Museo: scolio ad Apollonio Rodio III 1177 b; di Tamiri: pseudoPlutarco, Sulla musica 3. Per i documenti letterari e figurativi delle Gigantomachie arcaiche vedi F. VIAN, La guerre des Géants, Paris 1952 (che però spiega diversamente la nozione dei Giganti presso Esiodo, pp. 1803); le contese degli aedi di scuola piena con gli Olimpi sono discusse da WEILER, pp. 6372.
16 Inno omerico Iv 42433 e 43955, dr. MINTON, p. 368 n. 22.
17 Cosí intendono ad esempio KAMBYLIS, p. 12 e WEST al v. 94; contra almeno VERDENIUS, p. 256. Ma l'interpretazione può essere confortata dalla pur metaforica imitazione di Teocrito, Idillio vii 44: äx OLàs iQvoç (e si ved[...]