Brano: [...]rellati e ammassati a Tarcento, mentre 13 boscaioli furono trucidati a Flaipan0. La zona venne catalogata dai tedeschi come Bandengebiet (territorio partigiano) e come tale fu segnalata dai cartelli stradali. A Villa Spezzotti di Collerumiz si insediò un centro di indagini, di informazioni e di torture. La milizia territoriale fascista collaborò strettamente col Comando germanico; a Tarcento ebbe il proprio Comando un reparto dell’organizzazione T.O.D.T. e nello stabilimento di Bulfons fu allestito un reparto del Silurificio, dipendente da Monfalcone.
Le forze di occupazione vigilavano attentamente non tanto però da scoprire il Centro clandestino operaio sorto proprio nel Silurificio e che fu promotore della lotta di resistenza fornendo armi, attrezzature e viveri alle formazioni partigiane che stavano riorganizzandosi in montagna. Da fine giugno a tutto settembre del 1944 il territorio dei comuni di Faedis, Attimis, Nimis, Taipana, Lusevera e « la zona montana di Tarcento e precisamente Sedilis e La Bernadia » diventarono parte consistent[...]
[...]ratti” dopo aver preso attivamente parte alla difesa della “zona libera”, continuarono a operare con sabotaggi e frammentarie azioni di disturbo contro i vari presìdi nemici. Nel contempo la 3a Divisione “Osoppo” manteneva nel Tarcentino la 6a Brigata al comando del tenente Romano Zoffo (Barba Livio), fiancheggiata a est dalla 1a Brigata.
Nel febbraio del 1945 numerosi altri giovani, sfuggendo alla leva fascista e al lavoro obbligatorio della T.O.D.T., entrarono nelle formazioni partigiane. Fu altresì effettuato un lancio alleato di materiale vario per rifornire i partigiani e la potenzialità di lotta delle formazioni aumentò sensibilmente. Per piegare gli animi col terrore, i nazifascisti condussero a Tarcento 8 partigiani catturati in altre località del Friuli e li fucilarono al muro del cimitero.
Uno del condannati a morte, il siciliano Aleo (o Puleo) Francesco, nome di battaglia Sacco, rimasto incolume riuscì a fuggire; soccorso e protetto dalla gente del luogo, potè sopravvivere alla tragica efeperienza. GII altri, compresi tra i 2[...]
[...]alla gente del luogo, potè sopravvivere alla tragica efeperienza. GII altri, compresi tra i 20 e ì 31 anni di età, erano Adriano Carlon di Roma, Angelo Li poni di Cerda (Palermo), Cesare Longo, Elio Marcuz e Giannino Putto di Azzano Decimo (Pordenone), Bruno Frittaion di San Daniele del Friuli (Udine) e Calogero Zaffuto di Grotte (Agrigento).
La Liberazione
II 27.4.1945 la 1a Brigata “Osoppo” portò un attacco di “assaggio” al Comando della T.O.D.T., ma la consistenza delle forze nemiche (calcolate in 200 tedeschi e 1.000 cosacchi collaborazionisti, trincerati in
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