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Il segmento testuale T.O. è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 165

Brano: Attacco partigiano, L’

costituiti il Comando alleato dell’Atlantico; quello dell’Europa; quel

lo della Manica; e il gruppo strategico regionale Canada Stati Uniti. Quello dell’Europa ha le sigle S.A. C.EUR (Supreme Allied Commander in Europe) e S.H.A.P.E. (Supreme Headquarters of thè Allied Powers in Europe), e questo Quartier generale ha avuto sin dall’inizio la sua sede in Parigi. In effetti è lo S.H.A.P.E., con tutto il complesso imponente delle sue istituzioni e strutture, e con gli effettivi delle forze armate che ne dipendono, distribuite in Europa e soprattutto concentrate in territorio tedesco, che realizza praticamente il nerbo costitutivo e l’essenza stessa della N.A.T.O.,

La costruzione e l’adattamento di oltre 200 aerodromi e la realizzazione dì un sistema di oleodotti per uno sviluppo di circa 9.000 km danno un’idea delle dimensioni che l’apparato militare generato dal Patto Atlantico rappresenta. Il finanziamento delle spese per creare, mantenere e accrescere continuamente una così importante struttura integrata di forze e di mezzi militari, è effettuato con una ripartizione del carico fra gli stati contraenti, che tiene conto principalmente del reddito nazionale di ciascuno come indice della rispettiva capacità contributiva.

Conseguenze del Patto

È da mettere in rilievo, come precisa conseguenza, il concentramento in Europa, e soprattutto in territorio tedesco, di un gran numero di armi termonucleari, sia in dotazione delle forze aeree sia come missili di diversa gittata; armi di cui le forze e i Comandi americani detengono il controllo e la facoltà di impiego. Ma quésto fatto ha creato e rende sempre più acuto il problema di una aspirazione e di una pressione della Repubblica Federale Tedesca, perché le sue forze armate siano ammesse, in Virtù dell’alleanza e per la particolare esposizione sul fronte di essa, alla disponibilità di tali armi, o quanto meno a una partecipazione diretta al loro controllo. È questa una delle più evidenti e gravi dimostrazioni del carattere minacciosamente bellicista che il patto riveste, e della completa inversione che esso ha rappresentato e determina, rispetto al significato politico e all’impulso storico secondo cui si era combattuta e conclusa la guerra antinazista. Esso ha suggellato e continua ad alimentare la ripresa del più tenace spirito antisovietico; e sospinge verso la can

cellazione e il sovvertimento dei risultati e delle basi di un nuovo assetto internazionale, come li produsse e pose la seconda guerra mondiale.

Il Patto Atlantico, per le concezioni da cui è nato, per l’organizzazione militare che ha prodotto, per la politica che necessariamente sviluppa e impone, rende insolubile, secondo forme pacifiche, il problema rappresentato dalla spartizione della realtà tedesca; anzi trasforma questo problema in una ragione di continuo accrescimento, nel proprio seno, del peso e della politica rivendicatrice della Repubblica Federale Tedesca, portando a una egemonia europea di questa, nel quadro e col sostegno della egemonia mondiale statunitense.

Nel marzo 1966 la Francia ha preso e comunicato formalmente la decisione di sottrarre i propri contingenti di forze militari dalla organizzazione integrata N.A.T.O*, separandosi da questa, e conseguentemente chiedendo il trasferimento fuori dal proprio territorio di tutti gli istituti, le strutture, gli apparati della N.A.T.O. stessa che vi avevano trovato sede e sistemazione. Ciò ha fatto, dichiarando di voler tuttavia mantenere la propria adesione al patto nella sua esclusiva accezione di impegno internazionale tradizionalmente inteso, con piena autonomia e svincolo delle forze armate delBsingolo stato. Ciò comporta necessariamente un processo di revisione del patto, quale lo si intendeva concretizzato fin qui. La revisione può anche portare, sembra anzi logicamente portare ad una accentuazione delle sue caratteristiche e conseguenze rispetto al problema tedesco; ciò non potrà andare esente comunque da reazioni,

per cui la realtà del patto, con la decisione francese, è suscettibile di profonde modificazioni.

U.Ba.

Dal 27 al 30.9.1965 si è svolta a Roma la XI Assemblea generale del Patto Atlantico. Questa ha concluso i propri lavori approvando una dichiarazione la quale, al di là delle preoccupazioni espresse nella prospettiva dell’uscita della Francia dalla N.A. T.O., fascia prevedere un mutamento di fisionomia nello stesso contenuto del patto; più precisamente, verso la trasformazione della N.A.T.O. in una specie di potente superpolizia internazionale, in azionè contro una non meglio identificata « sovversione », cosa che si può dedurre da due punti del 3° paragrafo della dichiarazione stessa, qui riportati:

«5) Se sotto l'aspetto militare il pericolo è diminuito, esso si è però esteso per quanto riguarda l’azione sovversiva. Esso si è aggravato non soltanto nei paesi della N.A.T.O., ma anche nei territori dei popoli sottosviluppati.

6) E’ necessario che la N.A.T.O. risponda a questa azione sovversiva con mezzi concentrati ed efficaci. E’ del resto il metodo migliore per prevenire in numerose parti del mondo il ricorso alla violenza e per mantenere ovunque le condizioni necessarie per esercitare la libertà ».

Attacco partigiano, L’

L’attacco, cioè l’azione offensiva contro le forze o le proprietà dell’avversario, costituisce una delle manifestazioni più comuni della guerra per bande (v.), ossia di quel particolare tipo di guerra che i partigiani (con l’aiuto dei patrioti e della popolazione in genere) conducono contro le forze militari di occupazione straniere e alle spalle del nemico invasore. La Resistenza italiana, assai combattiva sul piano militare, attraverso^ innumerevoli episodi e una lunga esperienza ha

Una sessione generale della N.A.T.O. (Parigi, 17.12.1960)

165



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 213

Brano: Olivetti, Adriano

trovando finalmente uno spazio sconfinato alla sua personalità esuberante.

« Mai ci sentimmo così liberi — scrisse — come quando ritrovammo nel fondo della nostra coscienza la capacità di ribellarci ». E ritornò subito all’azione perché — aggiungeva — « non ci sono liberatori, ma solo uomini che si liberano ».

Pochi hanno fatto quanto lui in così breve tempo. Catturato dai tedeschi a Vipiteno il 9.9.1943, nella notte dal 20 al 21 ottobre fuggì dal lager di Markt Pongau e raggiunse Brescia (v.), dove collaborò alla costituzione delle « Fiamme Verdi » (v.), di impronta cattolica. Il C.L.N. lombardo Io incaricò dei collegamenti tra il Comando generale delle « Fiamme Verdi » e le formazioni dipendenti nel Bresciano e nel Cremonese, con contatti anche a Pavia, Bergamo, Lecco (v. Brigate Cattoliche). Nel febbraio 1944 fondò il giornale II Ribelle (v.). Arrestato a Milano il 27.4.1944, fu tradotto a San Vittore, dove ebbe per lui inizio il lungo calvario delle torture, poi nel campo di Fossoli (v.), di dove ten di evadere l’11 luglio, riuscendo soltanto a tenersi nascosto fino al 5 agosto. Poi fu trasferito nel campo di Gries (Bolzano) : portava sul vestito, oltre al triangolo rosso dei « politici », un disco rosso cerchiato di bianco contrassegnante coloro i quali, avendo tentato la fuga, dovevano essere additati alla sorveglianza come pericolosi.«A settembre fu mandato nel lager di Flossenburg, in Baviera, a ottobre a Hersbruck.

Si era offerto come interprete « onde evitare che altri approfittassero, come era solito, di tale posizione per ingraziarsi i vari capiblocco ecc. ed ottenere i loro favori ad esclusivo vantaggio personale » (Enrico Magenes).

La sua opera assunse un valore inestimabile per i compagni. Morì in seguito alle percosse ricevute da un guardiano polacco.

Una serie di testimonianze dicono che la sua religiosità non si affievolì mai e che da Fossoli a Hersbruck eserci fino all'eroismo le tre virt.ù della carità (dando ogni giorno agli altri parte del pochissimo che a lui toccava, nonché aiuti rischiosi spesso pagati a caro prezzo), del l'apostolato (organizzando appena possibile incontri per la preghiera, per la meditazione e

— se c’era un sacerdote — per la messa), del perdono: l’impresa più difficile, più « disumana » questa, di portare i compagni di sventura aM’ormai inevitabile passo estremo conservando — in quell'inferno di crudeltà senza limiti — il cuore sgombro da sentimenti di odio.

L'antifascismo di Olivelli

Il pensiero antifascista di Olivelli è nel ricordo dei compagni di lotta, e nelle non molte cose che l’intensa attività gli permise di scrivere. Compose una Preghiera del Ribelle che costituisce il documento relig[...]

[...]resa più difficile, più « disumana » questa, di portare i compagni di sventura aM’ormai inevitabile passo estremo conservando — in quell'inferno di crudeltà senza limiti — il cuore sgombro da sentimenti di odio.

L'antifascismo di Olivelli

Il pensiero antifascista di Olivelli è nel ricordo dei compagni di lotta, e nelle non molte cose che l’intensa attività gli permise di scrivere. Compose una Preghiera del Ribelle che costituisce il documento religioso liricamente più elevato che la Resistenza italiana abbia prodotto e che ebbe larga diffusione anche nelle formazioni non cattoliche. Con una forte carica di revisione critica delle posizioni stesse dei cattolici di fronte alla società, delineò il « dopo » in alcuni « schemi di discussione » che anticipano, e talora vanno oltre, le linee della nostra Costituzione. La premessa dello « schema » elaborato col compagno di lotta Carlo Bianchi dice: « Il mondo è in crisi: qualcosa delle convulsioni del nostro tempo muore: qualcosa, con dolore e con sforzo, cerca di venire alla luce. Muore l’epoca economica, l’epoca del capitalismo che generò infinite ricchezze e infinite miserie. Un’organizzazione senza anima permise l’indigenza più vasta, l’anarchia della produzione, lo sfruttamento dell'uomo sull’uomo: sfociò nel culto della violenza, del dispotismo statale, e si consuma nella guerra. Sorge la società dei lavoratori, più libera, più giusta, più solidale, più cristiana ».

Pensando al tempo in cui queste pagine sono state scritte, lo storico Roberto Battaglia commenta: « È raro trovare un documento di parte cattolica in cui siano accettati tanti elementi essenziali dell’interpretazione marxista della storia contemporanea. »

E però si colgono chiare influenze di un tomismo filtrato attraverso l’« umanesimo integrale » di Maritain. Uno di questi documenti porta il titolo: « Schema di impostazione di una propaganda rivolta a difendere la civiltà cristiana e a propugnare la realizzazione della vita sociale ». Olivelli capiva che dopo la guerra la Chiesa sarebbe stata processata per la sua connivenza col fascismo e si preparava a difenderla. Da chi? Dall’altra religione, il comuniSmo, onde impedire il processo di scristianizzazione delle masse: lo aveva colpito il fatto che il popolo russo, così religioso nel passato, fosse stato rapidamente indottrinato da un’ideologia materialistica.

Va infine rilevato come Olivelli sia stato subito « partigiano », con una visione precisa per un verso della natura del nazifascismo, per l’altro degli obiettivi della lotta. Parecchi furono « sbandati » prima che partigiani: intellettualmente Olivelli non fu « sbandato » nemmeno per un attimo. E il suo antifascismo non fu una badogliesca cancellazione dei vecchi simboli grattati via lasciando inalterata la sostanza, ma fu un rovesciamento totale. In lui la Resistenza si ricollegava al Risorgimento. Nel « manifesto » per « Il Ribelle » scrisse: « Da quando Cristo levò la sua parola redentrice mai si vide più organizzata barbarie. È la tratta dei bianchi, la cattività babilonica in più scientifica schiavitù. E, degenerazione e degradazione suprema, i nostri giovani ridotti a domestici iloti dei signori della guerra. L’uomo è fatto belva e vittima: fino alla persecuzione spietata della Gestapo e delle Ovra, fino alle percosse, ai tormenti, alla soppressione di singoli e di popoli interi. Ma chi non rispetta in sé e negli altri l’[...]

[...]

ha animo di schiavo ». Aggiungeva: « La nostra rivolta non va contro questo o quell’uomo, non mira a questo o quest’altro punto del programma; è rivolta contro un sistema e un’epoca, contro un modo di pensiero e di vita, contro una concezione del mondo ». Una rifondazlone ab imis et ab intus.

U.A.G.

Bibliografia: la biografia fondamentale è di Alberto Caracciolo, 7.0., ed. La Scuola, Brescia, I ed. 1947, Il 1975. Inoltre: Luigi Dughera, T.O., Ediz. Paoline, Milano 1950; Andrea Baratti, T.O., un eroe del nostro tempo, Tipografia Artigianelli, Pavia, 1963; Mario Apollonio, T.O., ed. Cinque Lune, Roma, 1966; Innocente Bonfanti, Testimonianza su T.O., in « La Resistenza bresciana », n. 5, Brescia 1974: Ugoberto Alfassio Grimaldi, T.O. in « Il coraggio del no », ed«z. Amministrazione Provinciale, Pavia 1976. Negli « annuari » e in altre pubblicazioni curate dall'Associazione Alunni del Collegio Ghislieri si trovano contributi di Ugoberto Alfassio Grimaldi, Aurelio Bernardi, Gherardo Bozzetti, Romeo Crippa, Enrico Magenes, Carlo Manziana.

Olivero, Giorgio

N. a Genova il 9.4.1920; laureato in Legge.

Sottotenente di complemento di artiglieria, dopo I*8.9.1943 si diede alla macchia per sfuggire alla cattura. Rifugiatosi nell’alta vai Tanaro, entrò a far parte di una formazione partigiana imperiese, dove venne designato[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 164

Brano: Atlantico, Patto

Estensione della N.A.T.O. su scala mondiale (1968)

terminate strutture economicosociali, secondo l’ordine liberalcapitalistico degli stati contraenti.

Significato politico e contenuto

AI P.A. risale la responsabilità di avere irrigidito e reso permanente, come un dato necessario, una divisione del móndo in blocchi contrapposti. Ed è evidente, nei passi che condussero ad esso, dal grande schieramento mondiale della guerra antinazista, un processo di rottura e di inversione delle alleanze, nel senso di bloccare e annullare i logici sviluppi della solidarietà anglorussoamericana, secondo una decisa spinta controrivoluzionaria di cui gli Stati Uniti assumono il comando. Il patto era stato preceduto e preparato dagli appelli e dalle esortazioni particolarmente di Churchill, del canadese SaintLaurent, del laburista Bevin è dalla decisa azione dei massimi responsabili americani, dal presidente Truman al segretario di Stato Marshall, ai senatori Vandenberg e Connally, i quali tutti avevano mobilitato l’opinione pubblica e insieme sviluppato le operazioni politiche e diplomatiche perché gli stati si legassero nell’impegno formale con tutte le conseguenze.

Il patto si caratterizza essenzialmentè, quanto alla sua stesura, per questi contenuti: a) impegno alla composizione pacifica e all’astensione dell’uso della forza nelle eventuali controversie tra i contraen

ti, e al rafforzamento delle « loro libere istituzioni » mediante uno sviluppo di « condizioni atte a garantire la stabilità e il benessere », particolarmente attraverso la « collaborazione economica reciproca » (art. 1 e 2); b) l’impegno militare comune, nel senso che gli stati contraenti « manterranno ed aumenteranno la loro capacità individuale e collettiva di resistenza ad un attacco armato », e perché ciascuna delle parti intervenga in caso di « attacco armato contro una o più di esse in Europa o nell’America del Nord », « intraprendendo immediatamente, individualmente e di concerto con le altre parti, l’azione che giudicherà necessaria, ivi compreso l’impiego della forza armata, per ristabilire e mantenere la sicurezza della zona dell'Atlantico del Nord » (art. 3 e 5) ; c) istituzione dr un Consiglio, con rappresentanza di tutti i firmatari, e delega a questo di costituire e sviluppare l’organizzazione richiesta per la concretizzazione del patto e delle fsue finalità (art. 9); d) facoltà prevista di aggregare al patto « qualsiasi altro Stato europeo » che ne accetti e contribuisca a realizzarne il contenuto (art. 10); e) facoltà di recedere dal patto dopo 20 anni dalla sua entrata in vigore, per ciascun Stato che intenda farne denuncia (art. 13).

Struttura della N.A.T.O. L’applicazione dell’art. 9 ha portato,

con rapida successione di atti, a dar vita alla N.A.T.O., una organizzazione sempre più integrata e complessa di istituti e di strutture militari. Il Consiglio dell’Atlantico settentrionale (o, più brevemente, Consiglio Atlantico), come organo supremo delle decisioni della N.A. T.O., può essere costituito, nelle sue riunioni, sia dai capi di govèrno o da ministri degli stati membri sia da rappresentanti permanenti di essi: nella composizione ministeriale, esso si riunisce mediamente due volte all’anno; nell’altra, quella dei rappresentanti permanenti, può riunirsi anche più volte la settimana. Le sue deliberazioni debbono comunque essere adottate all’unanimità, data la sovranità e uguaglianza giuridica di ciascuno dei suoi componenti, il funzionamento si impernia sulla responsabilità e attività dirigente di un segretario generale, che ha anche funzioni di presidente effettivo. Come organo supr[...]

[...]elle sue riunioni, sia dai capi di govèrno o da ministri degli stati membri sia da rappresentanti permanenti di essi: nella composizione ministeriale, esso si riunisce mediamente due volte all’anno; nell’altra, quella dei rappresentanti permanenti, può riunirsi anche più volte la settimana. Le sue deliberazioni debbono comunque essere adottate all’unanimità, data la sovranità e uguaglianza giuridica di ciascuno dei suoi componenti, il funzionamento si impernia sulla responsabilità e attività dirigente di un segretario generale, che ha anche funzioni di presidente effettivo. Come organo supremo militare in senso tecnico vi è il Comitato militare, composto dai capi di stato maggiore dei paesi aderenti; e, per il suo funzionamento continuo, dai loro rappresentanti permanenti, il Comitato ha come organo esecutivo un gruppo permanente, composto dai rappresentanti dei capi di stato maggiore degli Stati Uniti, dell’lnghiltérra e della Francia.

L’area totale coperta dal Patto Atlantico è divisa in quattro settori, a ciascuno dei quali presiede un particolare Comando: risultano così


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine T.O., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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