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Il segmento testuale T.I.G.O.R. è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 6Entità Multimediali , di cui in selezione 6 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 254

Brano: [...]to, O.V.R.A., Bologna, 1951).

In realtà, con il processo e con la sanguinosa rappresaglia di Basovizza, i dirigenti fascisti intendevano stroncare il forte e combattivo movimento antifascista triestino, del quale gli sloveni costituivano una parte particolarmente importante. Gli arresti vennero compiuti tra gli iscritti al Partito comunista e tra gli aderenti a un’associazione estremista clandestina, nota come T.l.

G.O.R..

Caratteri del T.I.G.O.R.

Sotto il nome di Trasko Irtrasào Goriska Organizacija (Organizzazione di Trieste, Istria e Gorizia) si celava un’organizzazione terrorista slovena, molto settaria, che sceglieva i propri adepti tra elementi capaci, particolarmente coraggiosi, disposti a sacrificare anche la vita e che perciò non dovevano essere ammogliati. Non pochi erano i giovani comunisti che, all’insaputa del loro stesso partito, aderivano contemporaneamente alia T.I.G.O.R. trasferendovi, tra l’altro, la terminologia comunista, tanto che l’organizzazione di base fu chiamata « cellula »: questa non sorgeva sul luogo di lavoro, ma su basi territoriali e poteva avere soltanto da 2 a 4 membri. Alla fine dei 1929 esistevano 134 cellule, distribuite nel territori di Gorizia, di Trieste e della Istria. I membri della T.I.G.O.R. non erano

formalmente obbligati a versare quote sociali, ma di fatto ogni membro dava all’organizzazione un contributo mensile di almeno 5 lire. Il programma era « la lotta ad oltranza contro il fascismo, con tutti i mezzi »: in realtà, i mezzi consistevano esclusivamente nel terrorismo individuale. Il Partito comunista non approvava i metodi di lotta della T.I.G.O.R. e li criticava apertamente, giudicandoli poco efficaci, in quanto non atti a promuovere lo sviluppo di un’azione antifascista di massa; al tempo stesso, ammirava però la combattività e lo spirito di sacrificio degli aderenti a quell’organizzazione, riconoscendo che « sé dei comunisti avevano aderito alla T.l.

G.O.R., c’era pure in ciò un elemento positivo. Significava che quei comunisti volevano battersi e, sino a quel momento, non avevano trovato un’organizzazione che desse loro la possibilità di esprimere la volontà di lotta di cui erano animati ».

Bassanelli, Sario

N. a Brescia il[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 119

Brano: [...]to del fronte antifascista.

Sul giornale nazionalista Borba nel 1927 si leggeva: .« Gli scopi e le finalità dell’organizzazione clandestina sono la lotta senza compromessi contro il fascismo e l’annessione alla Jugoslavia del litorale sloveno e dell'lstria. La lotta contro il fascismo ed i suoi istituti deve essere condotta con tutti i mezzi possibili, fino alla completa distruzione del fascismo ».

L’organizzazione nazionalista si chiamava T.I.G.O.R.. Per un certo tempo i fascisti, e non soltanto loro, la ritennero un’affiliazione dell’organizzazione fascista jugoslava Orjuna. Nella lotta si formò tuttavia un fronte antifascista che andava al di là delle divisioni nazionali e vedeva uniti italiani e slavi, sia nelle azioni che nelle condanne e nelle carceri. Una delle prime vittime del fascismo fu Vladimir Gortan (v.), giovane patriota croato, condannato a morte dal Tribunale speciale di Pola per aver partecipato, in occasione del plebiscito del 1929, a uno scontro con i militi che costringevano i contadini a votare per il fascismo. Tra i[...]

[...]tà] senza condizione alcuna il diritto della popolazione slovena e croata della Venezia Giulia e dell'lstria di disporre di se stessa fino a separarsi dallo Stato italiano ».

In coerenza con questa posizione, i comunisti italiani avevano creato una Federazione comunista della Venezia Giulia e dell’lstria, composta insieme da comunisti italiani, sloveni e croati.

Il movimento nazionalista degli sloveni e dei croati, raggruppato attorno alla T.I.G.O.R., subì per questo una relativa crisi. Sorse una nuova organizzazione, il M.N.R.S.C. (Movimento nazionalista rivoluzionario slovenocroato) che, operando sul terreno politico, s’incontrò col movimento comunista, la cui influenza era d’altra parte in continua ascesa, anche per effetto dell’aggravamento delle condizioni di vita delle masse lavoratrici con l’inizio delle avventure coloniali del fascismo. Nel 1936 si giunse infine a un accordo tra il P.C.I., la Federazione comunista della Venezia Giulia e dell'lstria e il M.N.R.S.C.

Le tre organizzazioni conclusero un patto d'unità d’azione, col [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 367

Brano: [...]me

dopo le dimostrazioni e il lancio dì manifestini del V maggio 1924, quando a Susak la polizia jugoslava consegnò a quella italiana Simon Arpad, Alberto Bronic. Martino Kolenc e Attilio Arrigoni *.

Tuttavia anche dopo le leggi eccezionali fasciste del 1926 l’organizzazione clandestina fiumana continuò a mostrarsi vitale, soprattutto per merito di comunisti come Antonio Ongaro, M. Terdic e altri, e di gruppi nazionalisti come quelli della T.I.G.O.R. (si veda la voce Basovizza).

La guerriglia partigiana

Sin dalla primavera del 1941 il movimento partigiano andò sviluppandosi nei principali centri della Jugoslavia, estendendosi rapidamente attraverso il Fronte popolare unitario di liberazione. Alla fine del 1941 formazioni armate slovene e croate presero contatto con gli antifascisti della Venezia Giulia (Tolmino, Trieste, Pola, Fiume) e nel 1942 cominciarono a svolgere anche in territorio italiano una guerriglia basata su deragliamenti di treni, azioni lungo la linea TriesteFiume, attacchi a caposaldi nemici.

Ciò viene confermato [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 603

Brano: [...]g) nel 1921 furono uccisi dai fascisti.

Le leggi eccezionali e il Tribunale speciale non stroncarono la lotta contro il fascismo: nella clandestinità più severa furono gradualmente ricostruite le fila dell’organizzazione, soprattutto nelle fabbriche, ma anche nei centri cittadini e nelle campagne. Particolarmente attivi furono i comunisti, italiani e sloveni, ma accanto a essi si mise in luce l’organizzazione slovena conosciuta con il nome di T.I.G.O.R. (v. Basovizza). Un altro aspetto che indicò l’ampiezza del fronte di opposizione fu l’antifascismo di gran parte del clero della provincia. Decine di processi dinnanzi al Tribunale speciale e le durissime condanne (fra cui 9 a morte) testimoniano la durezza della lotta. Gli antifascisti condannati furono 222, per un complesso di 2.461 anni di carcere (con una media prò capite pari a 11 anni e 1 mese).

Per celebrare il processo contro un gruppo numeroso di sloveni, fra cui

12 del Goriziano, e che si sarebbe concluso con pene capitali, il Tribunale speciale si trasferì a Trieste. Tre cond[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 122

Brano: [...]all’autodecisione dei popoli dell’lstria e della Venezia Giulia, fino al distacco dall’Italia. In seguito, con lo scoppio del conflitto, l’aggressione italiana alla Jugoslavia e lo sviluppo della guerra partigiana, il problema aveva assunto carattere concreto e immediato.

1 movimenti di liberazione nazionale italiano e jugoslavo comprendevano forze politiche e sociali eterogenee: in Istria erano confluiti nel movimento i residui della vecchia T.I.G.O.R., la Mlada Istra e i Narodnjaki, ossia forze tipicamente nazionalistiche che preme

vano per porre subito e in modo esplicito le rivendicazioni territoriali miranti a spostare i confini jugoslavi fino a includere Trieste e la Carnia (v.). Tali posizioni estremiste urtavano però non soltanto i nazionalisti italiani, ma anche molti italiani della Venezia Giulia e dell’lstria che nazionalisti non erano e dimostravano aperta comprensione dei problemi delle minoranze slovena e croata.

Le posizioni ultranazionaliste slave erano, d’altra parte, espressione di gruppi borghesi e piccoloborghesi co[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 548

Brano: Appendice

ni cruente (« devastazioni e strage ») si ebbero soltanto nella Venezia Giulia, a opera di antifascisti sloveni. Solo in questa regione, dove la dittatura fascista si sommava a una pesante oppressione etnica, si ebbero veri episodi di guerriglia, atti terroristici e organizzazioni clandestine armate come la T.I.G.R. (v.) o T.I.G.O.R., del tutto indipendenti dal P.C.d’I. che, anzi, le criticava severamente (v. Basovizza). Gli attentati e gli atti di terrorismo compiuti in Italia dopo l’avvento fascista al potere non furono quindi opera di comunisti, ma quasi esclusivamente di anarchici come Michele Schirru (v.) o di affiliati a “Giustizia e Libertà” (v.), un movimento che apertamente promuoveva queste forme di lotta.

Tra la fine degli anni Venti e i primi anni Trenta, l’attività della F.G. C.I., quale risulta dai rapporti di polizia e dalle sentenze del Tribunale speciale, era strettamente fusa a quella del partito e vo[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine T.I.G.O.R., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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