Brano: [...]della Sicilia. Era comunque sottinteso che Eisenhower avrebbe dovuto approfittare d’ogni occasione favorevole per mettere piede nella Penisola e specialmente per impadronirsi dei campi d’aviazione di Foggia, considerati di grande valore strategico.

Da parte sua, Eisenhower attese a decidersi fino a quando l’operazione Husky sembrò ben avviata e solamente il 18 luglio chiese al Consiglio dei capi di stato maggiore l’autorizzazione a passare lo Stretto di Messina non appena questa città fosse stata conquistata. Due giorni dopo gli giunse la richiesta autorizzazione, con in più l’invito « a prendere in considerazione un assalto diretto su Napoli ».

Le forze alleate in campo

Per l’esecuzione dell’operazione Husky il generale Eisenhower mantenne quasi intatto il dispositivo di comando che era stato istituito per la conquista dell’Africa del Nord. Egli riservò a se stesso il controllo supremo delle operazioni, ma lasciò che la direzione effettiva fosse esercitata dal generale Alexander (v.) come capo del 15° Gruppo di armate. Questo Gruppo era costi[...]

Brano: [...]americano apparve certo, il Quartier generale tedesco inviò in Sicilia reparti di due altre grandi

unità (la 1a Paracadutisti e la 21a « Panzergrenadier ») con il generale Hube che assunse la direzione dei movimenti tedeschi senza tener conto del Comando italiano. Ma queste nuove unità, unendosi a quelle già sul posto, avevano solo il compito di rallentare l’avanzata angloamericana per dare a tutti i tedeschi la possibilità di attraversare lo Stretto di Messina e mettere piede in Calabria.

Dispositivo italotedesco

Anche in cielo gli italotedeschi erano di gran lunga inferiori agli avversari: ai 4.000 aerei angloamericani potevano opporre solamente 389 aerei italiani e 750 tedeschi non tutti efficienti.

Il generale Guzzoni aveva installato il Comando della 6a Armata a Enna, al centro dell’isola. Sarebbe stato opportuno se egli avesse dislocato nella zona centrale tutte le unità italiane della « difesa mobile », in modo da riversare in breve tempo la maggior parte delle forze a sua disposizione nelle località di sbarco. Invece divise la « dif[...]

Brano: [...]28 luglio; e a Regalbuto, dove entrarono I’1 agosto. In questo stesso giorno Montgomery diede l’ordine di scatenare l’offensiva generale ma la resistenza dei tedeschi, assai superiori agli avversari come capacità combattiva, non venne meno. A poco servirono anche tre sbarchi tentati dagli americani sulla costa, alle spalle delle posizioni germaniche.

Frattanto, una dopo l’altra, le unità tedesche e i resti di quelle italiane attraversarono lo Stretto di Messina: quasi 40.000 soldati tedeschi e più di 60.000 soldati italiani furono trasferiti in Calabria. Gli italiani perdendo la maggior parte dei loro veicoli e degli equipaggiamenti, i tedeschi riuscendo a portar via circa 10.000 automezzi, 47 carri armati e 94 cannoni.

Il 5 agosto gli inglesi presero Catania e, il 17 dello stesso mese, le truppe americane entrarono in Messina. Tutta la Sicilia era ormai in potere degli Alleati.

Nel suo comunicato finale il generale Alexander annunciò la cattura di

132.000 prigionieri (dei quali 5.500 tedeschi), di 260 carri armati e di 520 cannoni. Del 10 [...]