Brano: [...]o, ma tenne in questa città due grandi comizi a favore dei candidati socialisti.

Nel 1915, nelle polemiche riguardanti l’intervento dell’Italia nella Prima guerra mondiale, si schierò con i cosiddetti “interventisti democratici” (o di sinistra), portati a considerare l’attacco agli Imperi centrali come la necessaria conclusione del Risorgimento e l’occasione per far cadere l’autoritarismo asburgico, liberando le nazionalità oppresse di quello Stato multinazionale. Coerente con la sua scelta, si arruolò volontario e combattè sul Carso, ma data la fragilità del suo fisico fu presto restituito alla vita civile. Colpito, nel sia pur breve periodo di permanenza al fronte, dalla cattiva organizzazione militare e dalla scarsa funzionalità dei Comandi, ne fece denuncia al ministro Martini. Al termine del conflitto, fu tra i propugnatori di una pace che garantisse il rispetto delle nazionalità soprattutto verso i popoli balcanici e giungesse a un assetto democratico dei rapporti internazionali. Polemista sferzante e instancabile, queste posizioni lo resero il [...]

Brano: [...]le proprie basi di rifornimento, subì a Varsavia una grave sconfitta. Tuttavia Pilsudski non aveva riserve a disposizione e fu costretto a cercare un accordo.

Le azioni di guerra fra Russia Sovietica e Polonia cessarono nell’ottobre 1920 e, il 18.3.1921, a Riga, fra i due Stati fu concluso un trattato di pace, in virtù del quale la Bielorussia occidentale e l’Ucraina occidentale passarono alla Polonia che, in tal modo, divenne a sua volta uno Stato multinazionale con molti problemi di difficile soluzione. Fra l’ottobre e il novembre 1920 le forze sovietiche sottomisero definitivamente la Crimea, infliggendo alle truppe bianche una sconfitta definitiva.

Nell’Asia centrale erano intanto sorte tre repubbliche popolari: Turkestan, Chorezm e Buchara. Nel Caucaso sorsero tre repubbliche sovietiche: Azerbaigian, Armenia, Georgia. Nel 1920 i tre Paesi Baltici (Estonia, Lituania, Lettonia) ottennero l’indipendenza, mantenendo regimi capitalistici.

Nel gennaio 1921 le potenze dell'Intesa tolsero il blocco alla Russia

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Brano: Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche

Altiforni del kombinat siderurgico di Jusowka (bacino del Donez) alla fine del secolo

della Russia. Anche se va sottolineata la rottura operata, da molteplici punti di vista, con la rivoluzione dell’ottobre 1917, non si può tuttavia astrarre da quegli elementi di continuità che operarono e continuano a operare nella vita sovietica contemporanea.

L’Impero zarista era già uno Stato multinazionale immenso, popolato da circa 140 fra nazioni, nazionalità, gruppi nazionali e tribù. La nazione dominante era la russa che rappresentava oltre il 50% della popolazione complessiva dell'impero. I russi erano nella loro quasi totalità appartenenti alla Chiesa ortodossa che risultava la Chiesa di Stato, strettamente compenetrata con il potere zarista. NeH’ambito dell'impero erano presenti altre confessioni religiose: i musulmani, compattamente presenti nell'Asia centrale (conquistata solo negli anni Settanta dell’Ottocento) e fra certi popoli del Caucaso e lungo il Volga; i protestanti in Finlandi[...]

Brano: [...]ca

4.000 km dal mare Glaciale Artico ai suoi confini meridionali (Turchia, Iran, Afghanistan, Cina, Mongolia, Corea del Nord). Per la sua estensione (che ne fa lo Stato di gran lunga più grande del pianeta) e per la posizione geografica che occupa, per le sue immense risorse naturali e per la sua popolazione (terzo paese del mondo per numero di abitanti dopo la Cina e l’india), è, con gli Stati Uniti, una delle due “superpotenze” mondiali.

Stato multinazionale, comprende russi (53,37%), ucraini (16,86%), “turanici” ossia uzbeki, azerbaigiani, tatari, kazakhi ecc. (12,71%), bielorussi (3,74%) e numerose altre nazionalità. La capitale è Mosca (8.000.000 di ab.); altre maggiori città sono Leningrado (3.700.000), Taskent (1.690.000), Kiev (1 milione 679.000), Baku (1.435.000), Minsk

(1.230.000), Karkov (1.224.000), Gorkij (1.170.000), Novosibirsk (1 milione 165.000).

Paese ancora fondamentalmente agricolo fino al 1913 (pur avendo forti isole di industrializzazione), l’U.R.S.S. è oggi la seconda potenza industriale del mondo. La sua storia, il suo[...]