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Il segmento testuale Silvio Marcuzzi è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 9Entità Multimediali , di cui in selezione 8 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 479

Brano: [...]Udovic, Prodan, Pobega, Sorgo, Sojovitz, Postogna, Federico Pahor (Americanetto), Oliviero De Bianch (Americano), Ugo Tommasin (Lupo), Alfredo Tonini (Brontolo), Mario Frausin, Romolo Fissangher, Nuoci, S. Faragona, Ardenia Zancolin, Zorka Grmek, Laura Petracco (Livia), Sergio Cermeli.

I G.A.P. triestini operavano in città, a Monfalcone e a Muggia. Essi portarono le loro azioni anche nel Friuli dove, alla testa dei G.A.P. locali, si trovavano Silvio Marcuzzi (Montes), Vinicio Fontanot (Lido), Romano Fumis, Domenico Piccardi e altri ancora.

Da ricordare anche gli arditi gappisti di Rovigno (Istria) Giorgio Paliaga, Gino Tamburrini, Armando Apollonio, Giuseppe Sponzi, Domenico Simonetti, Luciano Giuricin ed Eufemia Butterà, che combatterono a fianco dei partigiani slavi.

Friuli

A Udine i G.A.P. assunsero tale sviluppo che i primi gruppi, costituitisi subito dopo T8.9.1943, si svilupparono fino a dare vita a 2 battaglioni (dicembre 1943), poi a 10 battaglioni (aprile 1944) e infine a

3 brigate nell'agosto del 1944.

Nel dicembre 1944 s[...]

[...]anura. Queste ultime ebbero uno straordinario sviluppo, da dover essere trasformate in vere e proprie unità partigiane e spostate in montagna.

Per un certo tempo le Brigate G.A.P. agirono agli ordini di Mario Toffanin (Giacca), Aldo Piaino (Valerio) e Vittorio Juri (Marco). Alla fine del marzo 1945 il Gruppo Brigate

G.A.P. passò al comando di Giorgio Julitta (Jori) e Valerio Stella ne divenne commissario politico.

Oltre al già ricordato Silvio Marcuzzi, tra i più valorosi dirigenti gappisti furono Arduino Busolini (Gino) e Pietro Mesaglio (Ciano). Le azioni compiute in tutta la zona si contano a centinaia. Numerosi furono specialmente i sabotaggi a linee ferroviarie, gli attacchi a treni e ad autocolonne nemiche.

Verona

Si ricordano Emilio Berardinelli, Lorenzo Fava, Danilo Pretto, Vittorio Ugolini, Berto Zampieri e Aldo Petacchi (quest'ultimo appositamente inviato da Milano, dal Comando delle Brigate Garibaldi) i quali, con un’azione diventata famosa, assaltarono in pieno giorno il carcere degli Scalzi per liberare Giovanni Roveda (v[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 605

Brano: [...]a alla Brigata « Triestina » e poi resa autonoma come Brigata G.A.P. « Fratelli Montina ». Comandante e commissario ne saranno rispettivamente Vinicio Fontanot (v.) e Domenico Piccarcii [Icaro].

Fin dall’ottobre 1943 cominciò a funzionare nella provincia anche un importante servizio di intendenza,

il cui ruolo sarà fondamentale nei mesi successivi. Ne fu comandante quella leggendaria figura di partigiano noto come Montes, la Medaglia d’oro Silvio Marcuzzi (v.) di Monfalcone.

Dopo I’8 settembre, in poco più di due mesi, nacque così nel Goriziano e si estese in tutta la regione una Resistenza italiana con una struttura ben definita e organica nei suoi quadri, autonoma, ma non contrapposta a quella slovena che operava nello stesso territorio attraverso le formazioni del IX Korpus deH’Armata di liberazione jugoslava. Il coordinamento fra le due organizzazioni non fu sempre facile: si ebbero contrasti e vicende tormentate, ma nella lotta per

i comuni ideali finì sempre per uscire rafforzata la fraternità fra italiani e sloveni.

Quando, nel[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 760

Brano: [...]re il territorio oltre la sponda sinistra del fiume era controllato dalle formazioni partigiane, favorite anche dalla conformazione del terreno collinoso e boschivo, sulla sponda destra aperta alla pianura si costituirono i Comitati di liberazione nelle diverse frazioni e vennero organizzati i rifornimenti per tutte le forze della Resistenza del Friuli orientale. Qui operò la più forte intendenza partigiana delle Venezie: l'Intendenza Montes (v. Silvio Marcuzzi) che fece affluire alle formazioni partigiane (italiane e slovene) migliaia di quintali di generi alimentari e indumenti, nonché centinaia di capi di bestiame.

760



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 792

Brano: [...]io Bergamasco, Giordano Tomasic, Ostelio Modesti; ai volontari come Ottavio Ferlettig, il socialista Antonio Tambarin, Gigi Mauro, Olga Camolese, Ondina Peteani, Romano Spartaco, i fratelli Sfiligoi, Giuseppe Petean, Giuseppe Vrech, Angelo Sclaunich, Costante Dreos, Renato Valenti, Spartaco Padovan, Edy Stocher, Angelo Cornar, Giuseppe Sponton, i fratelli Adriana e Argo Tambarin, Milan Tercon, Mario Visintin, Romano e Antonio Fumis, Toni Lonzar, Silvio Marcuzzi (creatore dell'intendenza partigiana « Montes »). Pochi erano i militari e, fra questi, il sottotenente goriziano Giuseppe Petroni che divenne comandante di un battaglione e cadrà in combattimento. Tutto ciò diede alla Brigata Proletaria, in maggioranza composta da italiani ma con un robusto nucleo di operai sloveni del Cantiere, un’ impronta sociale e ideologica di sinistra, nella quale emergevano le tradizioni di classe del comuniSmo

792



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 89

Brano: [...]

A 14 anni cominciò a lavorare come apprendista presso i Cantieri Riuniti di Monfalcone, nel settore aeronautico, e dal 1940, collegato con i fratelli Fontanot, fu attivo nel Soccorso Rosso. Nel luglio 1943 venne arrestato dalla polizia fascista, ma durante la traduzione alle carceri di Udine riuscì a fuggire.

Dopo I'8 settembre fu tra i primi organizzatori dei G.A.P. della Bassa friulana, a protezione della Intendenza partigiana diretta da Silvio Marcuzzi (Montes). Diventato comandante della 1a Brigata G.A.P. (di pianura), nell'estate 1944 fu chiamato a far parte del Comando unificato “GaribaldiOsoppo” (di pianura).

Nel settembre 1944 cadde in mano dei fascisti e venne tradotto alle carceri di Palmanova, ma riuscì a evadere con l’aiuto del partigiano Fmotti. Braccato dalla Decima Mas che aveva posto sulla sua testa una taglia di 100.000 lire, fu catturato ancora una volta nel dicembre, rinchiuso nelle carceri di Udine e condannato a morte, ma il 7.2.1945,

tre giorni prima della data fissata per l’esecuzione, venne liberato da un audace c[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 160

Brano: [...]porti con il IX Korpus (a sua volta alle prese con analoghe situazioni), ma anche a quelli con le popolazioni slovene, sulle quali i! fascismo aveva lungamente infierito. Tranne casi neH’insieme marginali, anche se dolorosi, va detto che la popolazione aiutò, diede il possibile e dimostrò comprensione, umanità, spirito di sacrificio nei confronti dei partigiani, mentre nella pianura friulana i G.A.P. e l’intendenza Montes creata dal monfalconese Silvio Marcuzzi (v.) svolsero un compito rischioso e di eccezionale importanza per rifornire le formazioni, sia italiane che slovene. Dopo i duri scontri dell’offensiva

Garibaldini della Brigata “Trieste” a Ransiano (settembre 1944)

160



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 197

Brano: [...]di tortura e repressione da loro messi in piedi in varie località del Friuli. Il più tristemente noto era situato nella caserma “Piave” di Palmanova (v.) ed era diretto da Odorico Borsatti, capitano di un plotone della 24a Brigata SS “Cacciatori del Carso”: più di 500 patrioti, soprattutto gappisti della Bassa Friulana, vi furono imprigionati e torturati, molti vi vennero uccisi. Tra gli altri, a Palmanova lasciò la vita, dopo terribili torture, Silvio Marcuzzi (v.), il valoroso organizzatore dell'intendenza “Montes”, la più grande organizzazione del genere creata dalla Resistenza italiana.

Anche a Udine e nella sua periferia funzionarono centri di tortura: oltre a quello di via Cairoli, ne venne insediato uno a Pradamano, un altro all’albergo “Croce di Malta” di via Rialto, un altro ancora in una villa dietro la Stazione ferroviaria. La

tremenda efficienza dell’apparato repressivo tedesco, che si avvaleva della collaborazione zelante dei fascisti, fece sì che l’attività clandestina in città fosse particolarmente difficile e pericolosa. Estrem[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 463

Brano: [...]'occupatore, i fascisti e l'esercito straccione e feroce dei Cosacchi portati in Friuli dai tedeschi. Rapidamente la Brigata cresce e diventa Gruppo di Brigate GaribaldiFriuli con “Ninci” al comando. Nell'autunno ‘44, la grande stagione partigiana, le formazioni garibaldine diventano Gruppo di divisioni: 8 Divisioni: 7 Divisioni partigiane, 1 Divisione GAP e un grande Servizio di intendenza (l'intendenza Montes, dal nome di battaglia dell’eroico Silvio Marcuzzi, il fondatore, trucidato a Palmanova) della forza di una divisione partigiana. Nel complesso oltre 16.000 combattenti, tra cui circa 900 donne. “Ninci” è il comandante del Gruppo Divisioni Garibaldi Friuli, accanto al quale combattono valorosamente le 6 Divisioni partigiane “OsoppoFriuli” ».

Il 26.4.1945, su designazione del C.L.N. di Udine, Zocchi fu nominato questore del Friuli, ma poche settimane dopo veniva destituito da tale carica per decisione del governatore militare alleato che non poteva ammettere la presenza di un comunista in una posizione del genere.

Nel dicembre 1950, con [...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Silvio Marcuzzi, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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