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Il segmento testuale Signor Presidente è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 13Entità Multimediali , di cui in selezione 3 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 791

Brano: [...]dirigente di partito o di altra organizzazione può essere ritenuto personalmente responsabile di atti commessi da soci o da seguaci dei partiti o delle organizzazioni in questione, quando non ne possa venire provata concretamente la reità [...] Ora mi chiedo: è valida per noi questa giurisprudenza? ».

Poi, di fronte al presidente che gli intimava di « lasciar stare la politica » e di attenersi alla materia della causa, Terracini insistette: « Signor Presidente, io chiedo di poter almeno sul finire di questo processo che trova la sua origine e la sua ragione d’essere esclusivamente in cause e necessità di ordine politico, io chiedo di potere, sia pure per un solo momento, fare quello che per 6 giorni ci è stato proibito: parlare politicamente.

lo dicevo: quale è il significato politico delle conclusioni del Pubblico Accusatore? Niente altro che questo: che il fatto puro e semplice della esistenza del partito comunista è sufficiente, di per se stesso, a porre in pericolo grave e imminente il regime. Oh! Eccolo dunque lo Stato forte,

lo Stato di[...]

[...]liarsi se io dichiaro di fare mie, integralmente, queste conclusioni del Pubblico Accusatore? ».

Presidente: « Adesso basta su questo argomento. Avete altro da dire? »

Terracini: « Avrei finito se non mi sentissi impegnato a seguire il Pubblico Accusatore sul terreno delle previsioni. [...] Non la gioia e il plauso accoglieranno la nostra condanna ma la tristezza e il dolore, io ne sono certo. Ma è una previsione politica (ancora una volta signor Presidente)

quella che io faccio: noi saremo condannati perché riconosciuti colpevoli di eccitamento all’odio fra le classi sociali e di atti incitanti alla guerra civile. Ebbene, non vi sarà alcuno, domani, che leggendo l’elenco pauroso delle nostre condanne non si convinca che questo processo e il verdetto che sta per concluderlo siano essi stessi un episodio di guerra civile, un possente eccitamento all’odio fra le classi sociali ». Il presidente a questo punto lo interruppe di nuovo con energia, ma Terracini proseguì implacabile: « Ma ciò non può dirsi, nevvero? Allora io voglio concludere con un[...]

[...]e, non vi sarà alcuno, domani, che leggendo l’elenco pauroso delle nostre condanne non si convinca che questo processo e il verdetto che sta per concluderlo siano essi stessi un episodio di guerra civile, un possente eccitamento all’odio fra le classi sociali ». Il presidente a questo punto lo interruppe di nuovo con energia, ma Terracini proseguì implacabile: « Ma ciò non può dirsi, nevvero? Allora io voglio concludere con un pensiero più gaio. Signor Presidente, signori giudici, questo dibattimento è stato davvero la più caratteristica e degna commemorazione del l’ottantesimo anniversario dello Statuto, che voi ieri fra salve di cannoni e squilli di fanfare avete solennizzato per le vie di questa capitale! ».

La sentenza

A Terracini, certo anche per punirlo del suo ardire in aula, venne inflitta la maggior pena: 22 anni, 9 mesi e 5 giorni, per una serie di reati che andavano dalla cospirazione all’incitamento alla guerra civile, all’insurrezione, all’odio di classe, all' istigazione ai militari a violare il giuramento, all’offesa al capo del g[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 52

Brano: [...]rario alla violenza oratoria, ragionatore dialettico, sottile, implacabile, fatto per la polemica e per l'azione ». Un giudizio esatto, cui la figura di Terracini darà conferma durante l’intero, lunghissimo periodo di detenzione inflittogli dal Tribunale Speciale fascista.

Già nell'aula del tribunale, il 4.6.1928, egli diede prova del suo stile e del suo carattere lanciando anche a nome dei compagni coimputati una sferzante, ironica accusa: « Signor Presidente, io chiedo di potere, almeno sul finire di questo processo che trova la sua origine e la sua ragione di essere esclusivamente in cause e necessità di ordine politico, io chiedo di potere, sia pure un solo momento, fare quello che per 6 giorni è stato proibito: parlare politicamente, lo dicevo: qual’è il significato politico della conclusione del Pubblico Accusatore? Niente altro che questo: che il fatto puro e semplice della esistenza del partito comunista è sufficiente, di per se stesso, a porre in pericolo grave e imminente il regime. Oh! Eccolo dunque lo Stato forte, lo Stato totalitario, [...]

[...] nella sua solidità, di più, nella sua sicurezza, solo perché di fronte a lui si leva questo piccolo partito, disprezzato, colpito e perseguitato, che ha visto i migliori suoi militanti uccisi e imprigionati, obbligato a sprofondarsi nel segreto per salvare i suoi legami con la massa lavoratrice per la quale e con la quale vive e lotta. Vi è da meravigliarsi se io dichiaro di far mie, integralmente, queste conclusioni del Pubblico Accusatore?

Signor Presidente, signori Giudici, questo dibattimento è stato davvero la più caratteristica e degna commemorazione dell'80° anniversario dello Statuto che voi ieri, tra salve di cannoni e squilli di fanfare, avete solennizzato per le vie di questa capitale! ». (v. Processone).

Per 22 anni, questa fu la condanna inflittagli, quest’uomo avrebbe dovuto tacere. Per un quarto di secolo questo militante avrebbe dovuto meditare soltanto sulla sua miserabile vita di recluso. Ma le cose andarono diversamente.

In carcere

Terracini scontò il primo periodo della segregazione a Santo Stefano. Da qui, nel luglio [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 315

Brano: [...]anuele III con le seguenti parole: « Maestà, ho l'onore di presentarle le loro Eccellenze, i Ministri componenti il nuovo governo. Essi, a eccezione dei Ministri militari e di quello tecnico, provengono dai sei partiti rappresentati nel Comitato di Liberazione. Ognuno di essi ha le sue opinioni politiche alle quali non rinuncia, ma sulle quali fa prevalere oggi la necessità della concordia per l’interesse supremo del Paese ».

Il re rispose: « Signor Presidente del Consiglio, sono particolarmente lieto di sentire che le eminenti personalità che oggi entrano a far parte del Governo, e che le diverse tendenze politiche della Nazione, a tutto an

tepongono il supremo interesse del Paese. Lei, caro maresciallo, e io, ascriviamo a nostro onore di aver sempre posto l’Italia in cima a ogni nostro pensiero ».

Il 27 aprile i nuovi ministri si riunirono per la prima volta a consiglio e votarono una dichiarazione programmatica nella quale, rimandando alla fine della guerra tutti gli altri problemi (forma istituzionale dello Stato, legge elettorale, riform[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Signor Presidente, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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