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Il segmento testuale Sette Comuni è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 16Entità Multimediali , di cui in selezione 13 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 295

Brano: [...]tismo italiano, i comandanti partigiani che la costituirono vollero darle il nome di Ortigara, cioè di quella montagna che, al confine delle province di Vicenza e Trento, du

rante la Prima guerra mondiale era stata teatro di lunghe e sanguinose battaglie.

Organizzatori e responsabili dell’« Ortigara » furono Giacomo Chilesotti (v.) (Nettuno) e Giovanni Carli (v.) (Ottaviano). Essi erano i comandanti delle due Brigate (la « Mazzini » e la « Sette Comuni ») che già nel 1944 avevano vissuto tutte le fasi della lotta partigiana nell’alto Vicentino e, in particolare, nel settembre dello stesso anno avevano dovuto sostenere una delle più consistenti operazioni condotte dai nazifascisti contro le forze della resistenza: il rastrellamento di Granezza e del Grappa (v.). Formazioni di base essenzialmente cattolica, le due Brigate si proclamavano « apolitiche » e indipendenti dalle altre forze partigiane che operavano nella zona, e soprattutto dalla « Garemi » che invece dipendeva ufficialmente dal Comando regionale delle Brigate Garibaldi. Ispirandos[...]

[...]e con lo sfaldamento dell’organizzazione, lo scotto dell’inesperienza nel campo della guerriglia.

Al lento lavoro di ripresa dei contatti fra i vari gruppi di dispersi, di riarmamento e di formazione dei nuovi quadri di comando, protrattosi durante tutto l'in verno 194445, seguì nel febbraio, durante una riunione svoltasi nella canonica di Povolaro, la costituzione della Divisione « Ortigara ». A comporla furono designati: il Gruppo Brigate « Sette Comuni », con le « Fiamme verdi » e le « Fiamme rosse » nella zona dell’AItopiano di Asiago; il Gruppo Brigate

Giovanni Carli [a destra) con un gruppo di partigiani suli’Altopiano di Asiago

295



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 293

Brano: [...]utisti tedeschi effettuarono un rastrellamento nella zona, per un raggio di 45 km dal ponte delle Sette Luci, ma nei giorni successivi quasi tutti gli uomini arrestati furono rilasciati. La polizia militare e il Comando tedesco si convinsero che quelle azioni, data la loro perfetta esecuzione tecnica, non potevano essere state opera di partigiani, ma erano da attribuirsi a gruppi di guastatori americani lanciatisi col paracadute.

La Banda dei Sette Comuni

La via Flaminia era sotto il controllo della banda detta « dei Sette Comuni », comandata dal colonnel

lo Vincenzo Toschi e dall’avvocato Giorgio Mastino del Rio. Uno dei colpi più arditi di questa formazione fu, all’alba del 15.1.1944, l’assalto a un treno carico di ufficiali e soldati italiani avviati verso la prigionia in Germania. Bloccato il convoglio al 47° chilometro con uno sbarramento di massi e tronchi di albero, i partigiani eliminarono la scorta tedesca e resero la libertà a tutti i prigionieri.

La Banda Maroncelli

A nordovest di Roma c’erano altre formazioni che avevano le loro

Treno deragliato per opera dei partigiani del linea per Cassino (p[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 376

Brano: [...] « con l'approvazione del Comando Brigate Garibaldi per il Veneto, avendo il Gruppo Brigate “Garemi” forze mobilitate ed armate sul piede di guerra superiore ai mille uomini, viene elevato a Divisione ». Nella stessa data, in conformità alle direttive del Comando Militare Regionale Veneto per l’insurrezione finale, venne costituita la Divisione Alpina “Ortigara” (v.), comprendendo in una formazione unica il Gruppo Brigate “Mazzini” e quello dei “Sette Comuni” dell’AItopiano di Asiago.

Il 28.4.1945, reparti della 5a Armata americana incontravano i partigiani della Brigata “Martiri di Grancona” nei pressi di Lonigo e venivano successivamente accolti nel capoluogo dai componenti del C.L.N. provinciale, già insediati come Giunta provvisoria di governo in attesa di una libera consultazione popolare.

Se.Ca,

Vichy

Città francese di circa 30.000 abitanti, nel corso della Seconda guerra mondiale ospitò per 4 anni (dal luglio 1940 all’agosto 1944) il governo della zona Sud della Francia, presieduto dal maresciallo Pétain (v.). Dopo la sconfitta[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 375

Brano: [...] operavano incontrò anche nel Vicentino ostacoli imprevisti e inconvenienti dovuti all'inesperienza, aH’improvvisazione o a errori di valutazione politica. Il Comando delle “Garemi”, pur aderendo formalmente a una piena autorità del Comando militare provinciale, manteneva di fatto una relativa autonomia, dipendendo a tutti gli effetti dalla Delegazione Triveneta delle Brigate “Garibaldi” insediata a Padova. Nei Comandi delle Brigate “Mazzini” e “Sette Comuni”, operanti sull’altopiano di Asiago, non mancavano invece pressioni autonomiste e l’intransigenza assoluta nel sostenere che le forze locali « dovevano essere rette e guidate da elementi dell'Altipiano

caduti a Mau

e non dovevano subire l’interferenza di elementi forestieri ». Il Comando delle formazioni “Pasubio”, da parte sua, intendeva « subordinare ogni sua attività bellica e civile agli ordini e alle direttive » di quello presieduto dalla Missione militare Rye, inviata al Nord dal Comando Supremo Italiano e insediata a Verona (v.).

Nel tentativo di uscire da un clima di crisi e [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 466

Brano: [...]a, Bolca e San Bortolo delle Montagne vennero così rasi al suolo, come lo erano stati gli altri nel mese di luglio. Dopo il grande rastrellamento, nelle valli coperte di cenere cominciarono a operare reparti della Feldgendarmerie e di collaborazionisti tartari e cosacchi, muniti di cani, alla caccia di partigiani nascosti nelle macchie e negli anfratti. Intanto il grosso delle forze nazifasciste si spostava a nordest, raggiungeva l'Altopiano dei Sette Comuni e il Grappa, che in agosto era stato investito a sua volta da un altro grande rastrellamento. Dopo le stragi del Grappa (v.), l’ondata si spostò nel Bellunese e, via via, fino alla Carnia, per concludersi alle soglie dell’inverno con la fondazione, intorno ad Ampezzo e Tarvisio, della effimera Repubblica dei cosacchi, la Kosakenland dei traditori russi al seguito dell'esercito tedesco.

Lo smembramento

Nella zona della « Pasubio » andarono lentamente riannodandosi le fila tra i partigiani. Alla fine del settembre 1944, intorno a Marozin se ne erano nuovamente raccolti 150. Tra questi, er[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 296

Brano: [...]co contro autocolonne nemiche, disarmo e cattura di piccoli gruppi isolati.

In pianura e nella zona pedemontana, le Brigate « Loris », « Martiri di Granezza » e « Giovane Italia » effettuarono importanti atti di sabotaggio contro le maggiori vie di comunicazione della zona: la ferrovia VicenzaSchio e le strade provinciali del triangolo SchioVicenzaBassano. Allo stesso modo, Sull’Altopiano di Asiago e nella vai Sugana pattuglie della Brigata « Sette Comuni » diressero con assiduità la propria azione contro le opere e i magazzini dell’Organizzazione Todt e contro le caserme della R.S.I., prelevando armi, esplosivi, viveri, vestiario, e distruggendo automezzi; nello stesso tempo portarono frequenti attacchi a reparti nazifascisti che percorrevano le strade di montagna. L’attività delT« Ortigara » divenne più intensa nell'ultima decade di aprile, quando tutte le formazioni si apprestarono alla battaglia finale: sia le Brigate di montagna che quelle di pianura avrebbero dovuto controllare le più importanti vie di comunicazione per ostacolare il tra[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 357

Brano: [...]i Posina, tenne la posizione omonima, nonché quella dell’altopiano di Asiago e tutta la vai d’Astico. Tra le sue principali azioni è da annoverare la distruzione della caserma degli allievi ufficiali della Guardia nazionale repubblicana di Tonezza del Cimone. Una quarta divisione, la « Pino »f si era ugualmente attestata sull’altipiano di Asiago dopo il rastrellamento di Grenezza che aveva provocato la disgregazione delle Brigate « Mazzini » e « Sette Comuni ». La « Pino », rimasta sola sull’altipiano dopo la sconfitta subita dalle altre formazioni, operò nel Trentino e nella Valsugana.

Del Gruppo « A. Garemi », oltre alle quattro divisioni citate, facevano parte altre formazioni: la Brigata

« Mameli », che agiva nella zona di Piovene Rocchette, Chiuppano, Fara, Breganze; la « Martiri della Libertà », con base a Thiene e distaccamenti nei maggiori centri della zona (Zanè, Villaverla, Dueville, Marano) ; la « Martiri Grancòna 2a », organizzata dopo la dispersione della prima (questa brigata catturò e giustiziò il generale Peloso, uno dei pre[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 292

Brano: [...]ucilarono nella piazza 14 contadini.

Si impose ai patrioti lo studio di nuove forme di lotta. Il 2.11.1943 si riunì a Roma la giunta militare del Comitato centrale di liberazione nazionale: nello studio del professor Gaetano Russo, in via Torino, si incontrarono Giorgio Amendola, Riccardo Bauer, Carlo Andreoni, Lorenzo D’Agostini, Alfio Marchini, Pompilio Molinari, Severino Spaccatrosi, il colonnello Vincenzo Toschi (comandante la « Banda dei Sette Comuni ») e i responsabili politici e militari di alcune altre formazioni della provincia. I convenuti decisero che, al posto di grandi formazioni partigiane, bisognava costituire piccoli gruppi in grado di agire di sorpresa e di sottrarsi più facilmente alle ricerche del nemico. Anche se il nuovo metodo di organizzazione non potè evitare ulteriori duri colpi, si rivelò assai migliore del precedente, più rispondente alla situazione di fatto e le perdite, seppur dolorose, furono certo contenute.

La lotta nei Castelli

II movimento raggiunse il maggiore sviluppo nella zona dei Castelli Romani, do[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 640

Brano: [...]Mondini, Girolamo Moretto, Gaetano Perotto, Pietro Pi otto, Pio Ricci, Giacinto Scarello, Renato Stefano, Bruno Stella, Ester Todesco, Paolina Todesco, Alfredo Tosin, Angelo Valle.

Bibliografia: F. Zanetti, I massacri del Grappa e della Pedemontana, Vicenza, 1946.

Grassa, Bartolomeo

Medaglia d’oro a! valor militare alla memoria. N. a Rivara (Torino) nel 1897, fucilato dai tedeschi a Forno Canavese (Torino) il 9.12.1943.

Altipiano dei Sette Comuni Val Brenta Colli A|ti Asolone Monte Grappa Val del Piave

Il massiccio del Grappa visto da Bassano

640



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 487

Brano: [...]onezza: con grande decisione, una quarantina di uomini al comando di Turco attaccò circa 200 fascisti, mettendone ben presto fuori combattimento alcune decine e costringendo gli altri a sgombrare definitivamente l’altipiano.

Divisione «■ Pino »

Comandata da Marte e composta da circa 500 effettivi e 300 « territoriali » (patrioti militanti nelle S.A.P.), aveva le sue basi nella parte occidentale dell'altipiano di Asiago, a contatto con la « Sette Comuni » e la Divisione « Ortigara », formazioni non garibaldine. La « Pino » operò congiuntamente alla « Pasubiana » nella vai d’Astico e nella Valsugana, ed entrambe adottarono una stessa tecnica di guerriglia, così come erano simili, per audacia e aggressività, i due comandanti Marte e Turco, entrambi deceduti, per incidenti diversi, nei giorni immediatamente successivi alla Liberazione.

La « Pino » assolse egregiamente il compito di tenere sotto controllo gran parte dell’altipiano di Asiago e di proteggere il fianco sinistro della « Pasubiana ». La divisione ebbe carattere spiccatamente local[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Sette Comuni, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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