Brano: [...]ustizia subito dopo la Liberazione. L’accoglimento del suo ricorso, da parte della Cassazione, è stato oggetto di lunghe e animate discussioni.
L’assassinio dei fratelli Rosselli
Imputato insieme a Fulvio Suvich, a Francesco Jacomini e ad altri, nell’atto di accusa il nome di F.A. veniva al secondo posto, dopo quello del generale Alberto Pariani; era seguito .dai nomi dei generali Mario Roatta e Paolo Angioi, dei colonnelli dei carabinieri Santo Emanuele, Roberto Navale e da altri ancora. L’A. era imputato di collaborazionismo col tedesco invasore (art. 5 D.L. 27. 7.1944 n. 159), per essere stato ambasciatore a Berlino dello pseudo governo di Salò, e di una serie di delitti commessi (in concorso con Galeazzo Ciano e altri coimputati, per scopi politici) dal S.I.M., fra cui l’assassinio di Carlo e Nello Rosselli (v.) perpetrato in Francia il 9.6.1937.
L’imputato Santo Emanuele, nella sua qualità di ex capo del controspionaggio militare, durante gli interrogatori presentò un memoriale che era un circostanziato e preciso atto di accusa contro il S.I.M., contro lo stato maggiore dell’esercito e il ministero della Guerra. Nel memoriale e negli interrogatori, ammettendo la propria corresponsabilità neH'assassinio, l’Emanuele affermò che l’ordine era partito dal ministro degli Esteri Galeazzo Ciano e dal sottosegretario Anfuso, e che egli lo aveva personalmente trasmesso ai cagoulards (incappucciati) francesi. Negli interrogatori del 16 e del 17.7.1944 egli disse, fra l’[...]
[...]i da Ciano e da Anfuso, è qUe|lo di uccidere Carlo e Nello Rosselli. È una verità solare che Ciano e Anfuso, per conto di Mussolini, hanno dato l'ordine di uccidere; Roatta, che ne aveva suggerito l'opportunità, ha concretato con Emanuele il piano, Navale lo ha trasmesso, i cagoulards lo hanno eseguito ».
Il processo, che aveva avuto inizio alla Sapienza il 9.1.1945, terminò il 12 marzo con la condanna a morte di Filippo Anfuso; Mario Roatta, Santo Emanuele e Roberto Navale furono condannati all’ergastolo. A 24 anni di reclusione, Suvich e Jacomoni; a 20 anni e 6 mesi, Paolo Angioi; a 15 anni, Pariani e Benini; a 12 anni, Petragnani e Cortese.
IT 14.10.1949 Anfuso, Emanuele e Navale, sottoposti a nuovo giudizio dinanzi alla Corte d’assise di Perugia, in seguito ad accoglimento del loro ricorso in Cassazione, furono tutti assolti daM’omicidio dei Rosselli: l’Anfuso — sempre latitante — con formula piena per non aver commesso il fatto; e gli altri per insufficienza di prove. Commentando la sentenza, Piero Calamandrei lancerà un grido d’allarme:[...]