Brano: [...]CUMENTI
forte accentuazione degli aspetti umanitari e morali dell'ideale socialistico, ai quali egli stesso era molto sensibile: « Colajanni non ha mai cessato di annettere importanza grandissima alle considerazioni morali — avvertiva Georges Sorel nella sua prefazione alla versione francese di Il Socialismo — e su questo punto essenziale si separava dai marxisti di quel tempo » a. Proprio nella seconda edizione di questo libro, avvenuta presso Sandron nel 1898, il Colajanni aveva dato prova della centralità di questi suoi interessi, aggiungendo un intero capitolo dedicato alla questione della Morale del socialismo ed eliminando i passi piú spiccatamente spenceriani della prima edizione. Nel nuovo capitolo, l'autore cercava, fra l'altro, di dimostrare che « il sentimento, l'elemento etico non contraddice, ma completa la critica materialistica della società presente » (p. 178), facendosi banditore di un socialismo inteso come lotta per rendere piú libera la spiritualità umana, di cui non a caso additava in John Ruskin l'apostolo piú caloroso[...]
[...]. Questo filone socialistico non si sente e non vuol essere espressione di una classe, ma diventa speranza, aspirazione di tutta l'umanità. Ciò che preme ad Amendola è di mostrare che un socialismo cosí inteso non è in contrapposizione alle emergenti correnti spiritualistiche. A suo
8 GEORGES SOREL, Prefazione al « Socialismo » di Colajanni, in Saggi di critica del marxismo, pubblicati per cura e con prefazione di Vittorio Racca, MilanoPalermo, Sandron Ed., 1903, p. 383.
9 LA RIVISTA (ma S. Merlino), Un po' di prefazione, «Rivista critica del socialismo », I, fasc. I, 1 gennaio 1899, pp. 34.
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giudizio, non dagli ambienti cattolici, che potrebbero essere in qualche modo sospetti di nostalgie oscurantistiche, scaturiscono quelle correnti: « il misticismo, ... il vero grande movimento spirituale rinascente negli uomini dopo la istaurazione del sistema positivo, ci viene dai socialisti e dagli anarchici », per cui esso « non potrà dire all'Ibsen e al Tolstoi: voi siete dei mistici reazionari », ma dovrà ammettere che «[...]
[...]ella teosofia; H. C. PUECH, Storia delle religioni, XIIEsoterismo, spiriti
smo, massoneria, Bari, Laterza, 1978. Sulle vicende della teosofia italiana si possono vedere: DECIo CALVARI, La teosofia a Roma, « Teosofia » , rI, gennaio 1899, n. 1, pp. 14; GUIDO
FERRANDO, La Società Teosofica, I e n, « La Voce», I, n. 14 del 18 marzo 1909 e n. 17, 8 aprile 1909; ARNALDO DELLA TORRE, Il cristianesimo in Italia dai filosofisti ai modernisti, Palermo, Sandron, s.d., pp. 4023.