Brano: [...] sufficienti per impedire loro di passare oltre i punti obbligati. Verso sera, quando i tedeschi, salendo dalla strada di Tavole, riuscirono ad avvicinarsi alla destra di Villa Talla mettendo in serio pericolo la possibilità di ripiegamento, al Comando non restò che ritirarsi, avendo raggiunto lo scopo prefisso.
La battaglia
La situazione rimaneva tuttavia estremamente pericolosa, dato che un migliaio di partigiani, concentrati al Passo di San Bernardo di Conio, dopo una marcia durata l’inte
ra giornata, erano stanchissimi, oltreché avviliti per l’inopinato cambiamento della situazione. Sul luogo si trovava, fortunatamente, la 9a Brigata, fresca ed efficiente, rafforzata dalle tre « Volanti » comandate rispettivamente da Massimo Gimondi (Manein), Giacomo Sibilla (Ivan) e Vittorio Rubicone (Vittorio il Biondo), e da un gruppo di mortaisti, ex militari della « San Marco», passati con i loro ufficiali dalla parte dei partigiani (purtroppo disponevano soltanto di 40 colpi per i loro mortai da 81).
Durante la notte la situazione si aggravò ulterior[...]
[...]lpi per i loro mortai da 81).
Durante la notte la situazione si aggravò ulteriormente: per sfuggire all’accerchiamento non c’era altra alternativa che passare decisamente all’attacco, occupare Monte Grande e rèspingere i tedeschi dal dorsale montagnoso che essi erano riusciti a raggiungere. Sloggiati i tedeschi, si sarebbe dovuto tenere saldamente la posizione fino a sera, onde dar modo alle formazioni di abbandonare ordinatamente il passo di San Bernardo di Conio, scendere a valle, superare nella notte stessa il Monte Prearba, raggiungere la vai d'Arroscia e infine ritirarsi sulle più arretrate e sicure posizioni della valle Tanarello. L’operazione non si presentava facile, poiché sin dal mattino del 5 le truppe tedesche avevano occupato il Passo della Teglia e il Monte Grande.
L’attacco ebbe inizio alle 10 del mattino. Bonfanti fece aprire il fuoco dai mortai; i primi colpi centrarono in pieno le postazioni nemiche sulla cima del Monte Grande, mettendo in fuga i tedeschi su tutta la linea. Ne approfittò prontamente la « Volante » comandata da Gimo[...]
[...]» di Rubicone, sostenuta da alcuni mortaisti, aggirando Monte Grande dalla sinistra prese i tedeschi alle spalle e infine si congiunse, sulla cima, con gli uomini di Gimondi.
Il combattimento si spense. Le forze partigiane tennero la posizione fino a sera e si ritirarono soltanto quando seppero che il grosso delle formazioni era riuscito a sganciarsi dal nemico, dirigendosi verso il fondovalle. Una provvidenziale coltre di nebbia, nascondendo San Bernardo di Conio, favorì la manovra dei partigiani che, scendendo verso Rezzo, portarono tranquillamente a termine l'ultima fase dello sganciamento.
Zona operativa della Divisione Garibaldi « Felice Cascione » durante la battaglia di Bosco di Rezzo