Brano: S.O.E.
affidate nel maggiogiugno 1940 a personale dei servizi segreti francesi.
Il 25.5.1940, quando si profilava la possibilità che il Commowealth rimanesse solo contro il Reich validamente appoggiato dovunque dal nazifascismo diventato movimento mondiale, il Comando supremo britannico chiese al governo l’autorizzazione a organizzare azioni clandestine effettuate da un corpo militare specializzato, col duplice scopo di recare il maggior danno economico al nemico e di indebolirne
il morale. Nel giro di quattro settimane (mentre veniva perduto in Francia il più deH’armamento dell'esercito) l[...]
[...]litare specializzato, col duplice scopo di recare il maggior danno economico al nemico e di indebolirne
il morale. Nel giro di quattro settimane (mentre veniva perduto in Francia il più deH’armamento dell'esercito) la possibilità era diventata realtà.
Col consenso del gabinetto di guerra di cui facevano parte conservatori, laburisti e liberali, nel luglio
1940 il primo ministro autorizzò la fusione della Sezione D e del MI.R. creando il S.O.E.. A Dalton, che era
il numero due del Partito laburista e ministro della Guerra economica, venne affidata la responsabilità di rappresentare nel gabinetto la nuova organizzazione. Dalton avrebbe voluto fare del S.O.E. una quarta arma, a pari livello delle armi tradizionali, ma non ci riuscì. Erano di sua competenza la formulazione di direttive generali, il coordinamento con le altri armi, l’azione di control
lo diretta ad assicurare l’efficienza dell’organizzazione, la gestione finanziaria. Il Foreign Office chiese che venissero evitate azioni che potevano portare a rappresaglie contro la popolazione. Fra i collaboratori di Dalton (sarà sostituito nel 1942 da Lord Selborne) erano Gaitskell (che a partire dal 1955 diverrà capo del Partito laburista) e il diplomatico Jebb (più tardi sarà capo del Gruppo l[...]
[...]ficienza dell’organizzazione, la gestione finanziaria. Il Foreign Office chiese che venissero evitate azioni che potevano portare a rappresaglie contro la popolazione. Fra i collaboratori di Dalton (sarà sostituito nel 1942 da Lord Selborne) erano Gaitskell (che a partire dal 1955 diverrà capo del Partito laburista) e il diplomatico Jebb (più tardi sarà capo del Gruppo liberale alla Camera dei lord).
Dell’organizzazione e delle operazioni del S.O.E. vennero incaricati ufficiali che nel 193940 erano stati in Polonia, Finlandia, Norvegia, o che avevano organizzato nel Regno Unito unità di sabotatori e guerriglieri destinati a operare appunto nell’eventualità di un'occupazione tedesca.
Faceva difetto il materiale: mancavano esplosivo e armi di ogni genere, campi di addestramento, uniformi, razioni. Era limitato anche il finanziamento. Totalmente impegnata nel mantenere aperte vie di comunicazione, la marina britannica non aveva imbarcazioni da mettere a disposizione del S.O.E.. L’aeronautica (che quantitativamente era una
frazione di [...]
[...]rvegia, o che avevano organizzato nel Regno Unito unità di sabotatori e guerriglieri destinati a operare appunto nell’eventualità di un'occupazione tedesca.
Faceva difetto il materiale: mancavano esplosivo e armi di ogni genere, campi di addestramento, uniformi, razioni. Era limitato anche il finanziamento. Totalmente impegnata nel mantenere aperte vie di comunicazione, la marina britannica non aveva imbarcazioni da mettere a disposizione del S.O.E.. L’aeronautica (che quantitativamente era una
frazione di quella tedesca) non aveva riserve di aerei (ancora nell’agosto 1941 il S.O.E. disponeva soltanto di 5 aeroplani che saliranno a una trentina alla fine del 1942).
Il reclutamento nel S.O.E. era reso difficile dalla mobilitazione totale della popolazione, dalla priorità riservata alle forze armate regolari e alle esigenze deH’economia. Una selezione severa veniva compiuta durante l’addestramento, che durava parecchi mesi: un buon fisico e coraggio non bastavano in situazioni che avrebbero richiesto anche nervi a posto, iniziativa, tenacia, conoscenza intima di lingue, mentalità e costumi stranieri, abilità tecniche svariate (dalla preparazione di documenti falsi all’uso di esplosivi e di cifrari), e abilità anche per individuare eventuali agenti provocatori, maestri del doppio gi[...]
[...]i, abilità tecniche svariate (dalla preparazione di documenti falsi all’uso di esplosivi e di cifrari), e abilità anche per individuare eventuali agenti provocatori, maestri del doppio gioco nonché altri lestofanti che potevano gravitare intorno ai servizi segreti. Ufficiali e sottufficiali in missione (cioè in territorio occupato dal nemico) avevano piena autonomia e non potevano contare che su se stessi. Non fu unico il caso di quell’ufficiale S.O.E. che, rimasto isolato in Malesia dopo la caduta di Singapore, riapparve due anni dopo, organizzatore di partigiani che diedero filo da torcere ai giapponesi, e la cui azione venne ritenuta equivalente per importanza bellica a quella di un reggimento.
La possibilità di trovare volontari tra cittadini di' Stati occupati variava. I rischi erano molti: per esempio, a quelli che operavano in Francia veniva detto che le possibilità di sopravvivenza erano del 50%.
La Abwehr e il Sicherheitsdienst tedeschi erano efficienti dovunque e potevano contare su collaboratori locali, a volte purtroppo nu[...]
[...]a erano del 50%.
La Abwehr e il Sicherheitsdienst tedeschi erano efficienti dovunque e potevano contare su collaboratori locali, a volte purtroppo numerosi. Costituiva un fattore negativo anche il sentimento antibritannico largamente diffuso in settori talora maggioritari della popolazione, per esempio nei paesi mediterranei e asiatici. Fin dal 1939 numerosi cechi, polacchi ed ebrei di ogni nazionalità si mostrarono desiderosi di lavorare col S.O.E.; poi vennero anche norvegesi, olandesi e altri ancora. Ci volle invece del tempo prima che in Francia e in Grecia venissero costituiti nuclei di resistenti capaci di operare. Dopo l’occupazione della Jugoslavia da parte dei tedeschi, occorsero cinque mesi per stabilire un primo contatto con elementi della Resistenza.
Rapporti con la Resistenza La direttiva esplicita di usare, co
me criterio nelle relazioni con la Resistenza, la capacità di recare danno al nemico, escludeva prese di posizioni politiche. D’altra parte, ogni movimento di Resistenza aveva un aspetto politico, la cui natura [...]
[...]lla Jugoslavia da parte dei tedeschi, occorsero cinque mesi per stabilire un primo contatto con elementi della Resistenza.
Rapporti con la Resistenza La direttiva esplicita di usare, co
me criterio nelle relazioni con la Resistenza, la capacità di recare danno al nemico, escludeva prese di posizioni politiche. D’altra parte, ogni movimento di Resistenza aveva un aspetto politico, la cui natura e portata spesso sfuggivano sia al Comando del S.O.E. che agli ufficiali di collegamento; così come mancava fra i resistenti, salvo pochi casi, la comprensione non solo delle difficoltà che incontrava
il S.O.E., ma anche della mentalità britannica in genere e di ciò che nel Regno Unito e nel resto del Commowealth era ritenuto importante.
Fattore di malintesi fu, per esempio, il principio monarchico che, per i britannici, si riassumeva nell’espressione del “re che regna ma non governa”, il governare spettando al Parlamento, mentre nei paesi mediterranei la monarchia era sinonimo di autoritarismo reazionario. La quasi totalità del personale del
S.O.E., a ogni livello, rientrava politicamente nell'ambito dell’antiautoritarismo moderato che, da generazioni, caratterizzava i popoli britannici e oriundi britannici; vi erano, non molti, simpatizzanti stalinisti; se vi erano ex simpatizzanti del
B.U.F. (l’organizzazione fascista britannica), non si fecero notare. Poiché la Resistenza era raramente un movimento unitario, alcuni ufficiali di collegamento si schierarono con una fazione o un’altra, mentre i più tentarono di mantenere contatti con le varie correnti per indurle a svolgere azione comune. Ciò avvenne in Francia (v.), dove ufficiali d[...]
[...]ritannici; vi erano, non molti, simpatizzanti stalinisti; se vi erano ex simpatizzanti del
B.U.F. (l’organizzazione fascista britannica), non si fecero notare. Poiché la Resistenza era raramente un movimento unitario, alcuni ufficiali di collegamento si schierarono con una fazione o un’altra, mentre i più tentarono di mantenere contatti con le varie correnti per indurle a svolgere azione comune. Ciò avvenne in Francia (v.), dove ufficiali del S.O.E. fecero incontrare Jean Moulin e Charles de Gallile, promuovendo la formazione del Conseil National de la Resistance, poi del C.F.L.N. e delle F.F.I..
In Grecia (v.), personale S.O.E. si collegò con bande di andartes e, successivamente, con gruppi facenti capo ai “sei colonnelli”, col Fronte di liberazione nazionale (E.A.M.), con la Lega repubblicana (E.D.E.S.), col Fronte di liberazione nazionale e sociale (E.K.K.A.). Sotto l’egida del S.O.E., vi fu per qualche tempo una cooperazione fra E.A.M. ed E.D.E.S. (per esempio nel novembre 1942), mentre l’incontro avvenuto al Cairo nell’agosto 1943 fra esponenti dell’E.A.M., dell’E.D.E.S. e dell'E.K.K.A. non diede invece risultati tangibili.
Una missione del S.O.E., sbarcata sulla costa montenegrina il 20.9.
1941, raggiunse i cetnici (v.) serbi; seguirono altre missioni e l'invio di rifornimenti. Nel maggio del
576