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Il segmento testuale S.I.P. è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 15Entità Multimediali , di cui in selezione 9 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 511

Brano: Genova

Lo schieramento della VI Zona

Le formazioni della montagna dipendevano dal Comando della VI Zona Liguria. Al termine dell'inverno, questo risultava composto da: Antonio Ukmar [Miro], comandante; Aldo Gastaldi (Bisagno), vicecomandante; Anelito Barontini [Rolando), commissario politico; Mario Franzoni [Ugo), vicecomandante; Umberto Lazagna (Canevari), capo di stato maggiore; Amino Pizzorno [Attilio), responsabile del S.I.P. (servizio informazioni partigiano); Vero Mitta [Vero), viceresponsabile S.I.P.; don Luigi Sbarbaro [don Gigetto), cappellano militare; Silvio Bendinelli (Vuccio), responsabile sanitario; Giovanni Serbandini (Bini) addetto stampa. Si trattava di uomini esperti nella lotta armata, dotati di preparazione politica e di forte spirito unitario, strettamente collegati cpn le popolazioni locali, amati e stimati dai combattenti.

I contenuti democratici della Resistenza e la capacità di autogoverno popolare si espressero pienamente nelle zone controllate dai partigiani; esemplare fu la Giunta popolare che per diversi mesi diresse la vita delle popolazioni della vai Trebbia, da[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 391

Brano: [...]sottratto alla richiesta del partito di riprendere l’attività, ne venne espulso. Mantenne la collaborazione (iniziata nel 1922) a “La Rivoluzione liberale” di Gobetti fino al 1925, trattando sul foglio soprattutto argomenti relativi ai protagonisti della rivoluzione bolscevica, con analisi marcatamente critiche verso i processi in corso nell’U.R.S.S. e la tattica dell’Internazionale. Successivamente si ritirò a vita privata, trovando lavoro alla S.I.P., poi quale capo dell'Ufficio stampa della S.T.I.P.E.L. a Torino.

All’inizio degli anni Trenta diede vita a una casa editrice, la S.E.L.P., che nel 1945 assunse la ragione so

391



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 100

Brano: [...]ncia (dove aveva sede il Comando Piazza) costò molto sangue a operai e partigiani; soltanto l’arrivo tempestivo delle formazioni provenienti dalle valli di Susa e di Pinerolo, dal Canavese, dal Monferrato e dalle Langhe, assicurò il raggiungimento completo di questi obiettivi.

Particolare attenzione fu riservata agli impianti elettrici: la centrale termoelettrica del Martinetto (A.E. M.), le grandi sottostazioni di Stura, Lucento e Stupinigi (S.I.P.), particolarmente prese di mira dai piani nazisti, erano state le prime incluse nel piano regionale di difesa. L’importante cabina di Stura venne salvata dai partigiani del Monferrato, mentre per gli impianti elettrici di Torino fu prevista anche un’opera di corruzione dei guastatori tedeschi, poi non attuata (men

tre lo fu per altre zone del Piemonte, scarsamente fornite di partigiani).

Brillanti risultati ebbe anche la difesa delle opere e dei servizi pubblici: la centrale telefonica S.T.l.P. E.L. (v.), le officine del gas, gli impianti dell'acqua potabile, gli impianti ferroviari, i [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 737

Brano: [...]nnessa sottostazione di trasformazione. Inoltre vennero furiosamente attaccate dai tedeschi la sottostazione di trasformazione di Oulx e la importantissima cabina di conversione di Collegno, ma entrambi gli impianti furono faticosamente salvati dal personale interno, coadiuvato da elementi partigiani esterni.

Vittoriosa in valle di Susa fu la difesa delle grandi centrali idroelettriche: Gran Scala, Venaus e Mompantero in vai Cenischia (Gruppo S.I.P.), Chiomonte e Susa (A.E. M.). La potenza complessiva era di circa 50.000 kw. Nella centrale di Gran Scala, ubicata nelle immediate vicinanze del fronte alpino, in località priva di partigiani, era stata prevista la distruzione preventiva del fabbricato previa protezione del macchinario; nelle altre centrali furono costituite piccole squadre interne da 5 a 10 uomini cadauna. Le squadre esterne, di 50100 uomini ciascuna, furono organizzate rispettivamente dalla 1a Divisione Autonoma e dalla 4a Divisione G.L. “Stellina”, a protezione rispettivamente della centrale di Chiomonte e delle centrali d[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 489

Brano: [...] 1) Servizio tenente colonnello “Bianchi” (A. Beolchini); 2) Servizio maggiore “Gigi” (E. Fornaro); 3) Servizio colonnello “Nic” (Nicosia); 4) Servizio colonnello “Rossi” (D’Addabbo); 5) Informazioni del Servizio controspionaggio interno: 6) Servizio colonnello “Sergio” (C. Basile): 7) “Fiamme Verdi” di Brescia; 8) Servizio “Pandolfo” (G. De Luca); 9) Servizio “Virgilio” a Bolzano (Mane/); 10) Informazioni di fonte occasionale; 11) S.I.M.N.I.

S.I.P. dell’Ossola (A. Migliari); 12) Ferrovie dello Stato, 13) Comando provinciale C.V.L. Udine; 14) ufficiale tedesco Anderlick; 15) Comando C.V.L. piazza di Milano; 16) 6a Divisione Garibaldi. “Langhe”; 17) Comando regionale piemontese C.V.L.; 18) Comitato militare di Torino; 19) Divisione G.L. “Orobica”, Bergamo; 20) Servizio di “Antonio” a Bolzano (A. Saul le); 21) P.C.I.; 22) Servizio “Lucca” {Lucchesi); 23) Comando regionale veneto C.V.L.; 24) Servizio capitano “Enrico” (M. Nardi); 25) Servizio “Alfredo” (Gattorno); 26) Comando regionale ligure C.V.L.; 27) Servizio “Como” (S. Beltramini); 28)[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 442

Brano: [...] “zona libera”, ben armati ed equipaggiati, in caso di necessità potevano essere mobilitati in qualsiasi momento. Il Comando di divisione disponeva inoltre, in caso di bisogno, di tre ospedali (Rocchetta Ligure, Borgo Adorno, Rosano) e aveva alle proprie dirette dipendenze un “Battaglione armi pesanti” (8 mortai da 81 mm, mitragliatrici pesanti da 25 mm, alcuni bazooka e 3 cannoncini anticarro da 47 mm) nonché un Servizio informazioni e polizia (S.I.P.) che, dall’ottobre 1944 alla fine della guerra, organizzò lo scambio di 72 prigionieri. Allo stesso Comando faceva capo una fitta rete di informatori che controllavano quotidianamente, in un vasto raggio, ogni movimento del nemico. La Divisione disponeva anche di un giornale, intitolato “// Partigiano”, e a partire dall’autunno

1944 ebbe una radiotrasmittente collegata con l'Italia libera.

Nel febbraio 1945, due Missioni aviolanciate raggiunsero il Comando della “PinanCichero” e lo collegarono con il Quartier generale degli Alleati in Italia. Le due Missioni (la prima, britannica, coman[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 493

Brano: [...]liano, dovevano abbandonare le loro originarie denominazioni, salvo quelle intitolate a Caduti, nonché gli emblemi e i fazzoletti di vario colore che avevano assunto come distintivi di parte al momento della loro costituzione. Quest’ordine suscitò qualche mugugno fra i partigiani ma infine (seppure a fatica) venne disciplinatamente eseguito.

Fu anche organizzato, per suggerimento della Missione alleata, un Servizio di informazioni partigiano (S.I.P.), la cui rete permise di avere sempre più precisi ragguagli sui

Operai dell’Arsenale di Pavia nei giorni della Liberazione (aprile 1945)

movimenti locali delle forze nazifasciste. A svolgere tale servizio contribuì in modo decisivo il gruppo clandestino sorto presso la centrale telefonica di Pavia.

La notizia che gli Alleati avevano sfondato la Linea Gotica incentivò le diserzioni fra i nazifascisti e spinse alcuni loro Comandi a cercare contatti e accordi con il C.L.N.. Questo non rifiutò i contatti, ma respinse ogni intesa.

Negli ultimi giorni che precedettero la Liberazione si [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 468

Brano: [...]a Resistenza del Nord.

Braccato dalla polizia, che ne aveva individuato l’attività, per decisione del Comando Alta Italia delle formazioni G.L. si spostò a Genova per proseguire il suo lavoro clandestino. Nel capoluogo ligure fu designato membro dell’esecutivo del Partito d’Azione ed entrò a far parte del C.L.N. genovese.

Decorato di croce di guerra al valor militare per la partecipazione alla Guerra di liberazione, è tra i dirigenti della S.I.P. I Zonà (Torino).

Ha pubblicato numerosi scritti scientifici e volumi su problemi di elettronica, tradotti in varie lingue.

M.Gi.

Galimberti, Guido

Barbieri. N. à Chignolo d’isola (Bergamo) nel 1906, fucilato dai fascisti a Costa Volpino (Bergamo) il

21.11.1944.

Militante comunista e attivo antifascista, dal 1926 al 1933 fu confinato a Lampedusa, Ustica e Ponza. Dopo 1*8.9.1943 prese parte alla Guerra di liberazione, nelle file della Resistenza bergamasca, organizzatore e partigiano combattente nella 53a Brigata Garibaldi.

Catturato il 17.11.1944 sul Monte Lovere, durante[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 227

Brano: [...]rurgiche e armatoriali, nella crisi del 1921 subisce gravi perdite che si aggravano con la crisi di sfiducia dovuta al crollo della Banca Italiana di

Sconto (v.). Successivamente essa interviene attivamente, da sola o con altri istituti, per superare la crisi industriale e dar l’avvio allo sviluppo del capitale finanziario italiano; mantenendo ed estendendo il proprio potere nel campo tradizionale, si introduce anche in nuovi settori (C.G.E., S.I.P., S.A.D.E., I.L.V.A., Terni, Isotta Fraschini, Bianchi, Tecnomasio Italiano, Navigazione Gen. Italiana, Monte Amiata; e anche Chatillon, Snia Viscosa, Rinascente, C.l. G.A., Puricelli, Dalmine, Mira Lanza, Burgo, ecc.). Fin dal 1926, accaparrandosi maggioranze azionarie, la Comit riesce a controllare buona parte del capitale industriale del paese.

Con la crescente penetrazione del capitale finanziario americano in Italia, durante il periodo di stabilizzazione della lira (patrocinata, coiti’è noto, dal gruppo Morgan) e in unione ad alcune case bancarie americane, la Comit crea la Italian Sup[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine S.I.P., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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